quatorze

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"La misura dell'amore

è amare senza misura" Sant'Agostino

Sentiva un rumore assordante,e alcune immagini prendevano forma nella sua testa; Taehyung che si incontrava con quel Lucas, ridevano, passavano una bella serata e magari si baciavano pure.

-la smetti?- la voce della ragazzina lo fece tornare alla realtà.Fu come uscire da un tunnel.

-uhm?-chiese.

-la finisci di sbattere a terra il piede?è un tic molto fastidioso.-

-confermo-aggiunse il bimbo con la bocca piena di cibo.

-si, si scusate-

-bastava convincerlo a non uscire-continuò lei.-se eri così preoccupato-alzò le spalle.

-Taehyung è grande,vaccinato, sa badare a se stesso, ed è un mio hyung, non gli dico io cosa fare.-erano tutte cose che avrebbe dovuto pensare, ma come poteva?

-bah-ricevette in risposta.

Passarono il resto della serata a giocare al gioco dell'oca sul tappeto in sala,ognuno con una tazza di latte e un tovagliolo con dei biscotti.

-è la terza volta che vinci Hyunsu, secondo me hai barato- gli disse la sorella iniziando a fargli il solletico.

Era bello poter vedere,anche se raramente, Minso uscire dal suo guscio.

Jungkook sorrise.

-forza,è ora di andare a dormire-disse poi alzandosi.

-ma Taehyung non è ancora tornato-si lamentò il più piccolo.

-tranquillo Hyunsu, sto io ad aspettarlo e te lo saluto, va bene?-

-okay-gli si avvicinò e gli diede un bacino sulla guancia-daglielo da parte mia-aggiunse.

Jungkook guardò Minso.

-promesso-sorrise.

I bimbi erano a letto ed erano 3 ore ormai che lottava con il sonno per non chiudere gli occhi e assicurarsi che Taehyung tornasse.

Aveva visto passare mezzanotte,l'una e anche le due.

La porta si aprì 34 minuti dopo; scattò in piedi.

-che ci fai ancora qui?-disse con tono stanco ed esasperato.

-ti sembra l'ora di arrivare?-

-torno quando mi pare-continuò in falsetto.

-che hai fatto?- lo guardò bene,provò a cogliere l'odore nell'aria.Allora capì.-quanto hai bevuto?

-tanto così-segnò con le dita,ridendo.

-Sono serio,cazzo, ti ha fatto bere lui?- gli prese il braccio e se lo avvolse attorno al collo.
Iniziò a camminare.

-Jungkook,fatti i cazzi tuoi-bonfochiò.

-Sei un coglione,rinspondimi-continuò ad insistere.

-diciamo che mi ha riempito lui il bicchiere-rise.

-che cazzo ti ridi-sussurò-perchè ti ha fatto ridurre così?-disse invece con chiarezza.

Alzò le spalle.

Poi gli venne un lampo.

-ti ha baciato?- si allarmò.

-ci ha provato,-disse muovendo la mano-ma io gli ho detto "no Capitan Uncino, a casa mi aspetta Peter Pan"-concluse.

Jungkook sorrise.

-dai ti porto a letto-

-va bene,si, andiamo a fare un giro in macchina,si-

Era chiaro che non ci fosse con la testa.

Arrivaro in camera sua, lo fece stendere e gli tolse le scarpe.

-dormirai vestito stanotte,devi vomitare?- chiese.

-no,ho vomitato nel vialetto tranquilla nonna-

Non poté non ridere.

-sono Jungkook, comunque va bene pulirò io,ora vado, dormi.-

-aspetta,stai qui-gli prese il polso.

Si voltò,ma fu come vedere un lampo attraversare gli occhi del più grande,come fosse tornato lucido per un attimo.

-no,vai,notte-decise di concludere, voltandosi dall'altra parte per dormire.

Si,pensò Jungkook,è giusto così.

-notte- si avvicinò un'ultima volta e posò le labbra sulla guancia-non fraintendere è da parte di Hyunsu-lo sentì annuire.

E così,con l'umore che da sotto i piedi era salito giusto alle caviglie,lasciò la casa.

comme le soleil pendant l'orageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora