"La misura dell'amore
è amare senza misura" Sant'Agostino
Sentiva un rumore assordante,e alcune immagini prendevano forma nella sua testa; Taehyung che si incontrava con quel Lucas, ridevano, passavano una bella serata e magari si baciavano pure.
-la smetti?- la voce della ragazzina lo fece tornare alla realtà.Fu come uscire da un tunnel.
-uhm?-chiese.
-la finisci di sbattere a terra il piede?è un tic molto fastidioso.-
-confermo-aggiunse il bimbo con la bocca piena di cibo.
-si, si scusate-
-bastava convincerlo a non uscire-continuò lei.-se eri così preoccupato-alzò le spalle.
-Taehyung è grande,vaccinato, sa badare a se stesso, ed è un mio hyung, non gli dico io cosa fare.-erano tutte cose che avrebbe dovuto pensare, ma come poteva?
-bah-ricevette in risposta.
Passarono il resto della serata a giocare al gioco dell'oca sul tappeto in sala,ognuno con una tazza di latte e un tovagliolo con dei biscotti.
-è la terza volta che vinci Hyunsu, secondo me hai barato- gli disse la sorella iniziando a fargli il solletico.
Era bello poter vedere,anche se raramente, Minso uscire dal suo guscio.
Jungkook sorrise.
-forza,è ora di andare a dormire-disse poi alzandosi.
-ma Taehyung non è ancora tornato-si lamentò il più piccolo.
-tranquillo Hyunsu, sto io ad aspettarlo e te lo saluto, va bene?-
-okay-gli si avvicinò e gli diede un bacino sulla guancia-daglielo da parte mia-aggiunse.
Jungkook guardò Minso.
-promesso-sorrise.
I bimbi erano a letto ed erano 3 ore ormai che lottava con il sonno per non chiudere gli occhi e assicurarsi che Taehyung tornasse.
Aveva visto passare mezzanotte,l'una e anche le due.
La porta si aprì 34 minuti dopo; scattò in piedi.
-che ci fai ancora qui?-disse con tono stanco ed esasperato.
-ti sembra l'ora di arrivare?-
-torno quando mi pare-continuò in falsetto.
-che hai fatto?- lo guardò bene,provò a cogliere l'odore nell'aria.Allora capì.-quanto hai bevuto?
-tanto così-segnò con le dita,ridendo.
-Sono serio,cazzo, ti ha fatto bere lui?- gli prese il braccio e se lo avvolse attorno al collo.
Iniziò a camminare.-Jungkook,fatti i cazzi tuoi-bonfochiò.
-Sei un coglione,rinspondimi-continuò ad insistere.
-diciamo che mi ha riempito lui il bicchiere-rise.
-che cazzo ti ridi-sussurò-perchè ti ha fatto ridurre così?-disse invece con chiarezza.
Alzò le spalle.
Poi gli venne un lampo.
-ti ha baciato?- si allarmò.
-ci ha provato,-disse muovendo la mano-ma io gli ho detto "no Capitan Uncino, a casa mi aspetta Peter Pan"-concluse.
Jungkook sorrise.
-dai ti porto a letto-
-va bene,si, andiamo a fare un giro in macchina,si-
Era chiaro che non ci fosse con la testa.
Arrivaro in camera sua, lo fece stendere e gli tolse le scarpe.
-dormirai vestito stanotte,devi vomitare?- chiese.
-no,ho vomitato nel vialetto tranquilla nonna-
Non poté non ridere.
-sono Jungkook, comunque va bene pulirò io,ora vado, dormi.-
-aspetta,stai qui-gli prese il polso.
Si voltò,ma fu come vedere un lampo attraversare gli occhi del più grande,come fosse tornato lucido per un attimo.
-no,vai,notte-decise di concludere, voltandosi dall'altra parte per dormire.
Si,pensò Jungkook,è giusto così.
-notte- si avvicinò un'ultima volta e posò le labbra sulla guancia-non fraintendere è da parte di Hyunsu-lo sentì annuire.
E così,con l'umore che da sotto i piedi era salito giusto alle caviglie,lasciò la casa.