vingt-sept

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"Si conobbero.Lui conobbe lei e se stesso,

perché in verità non s'era mai saputo.

E lei conobbe lui e se stessa,

Perché pur essendosi saputa sempre,mai s'era potuta riconoscere così" Italo Calvino

Erano rimasti abbracciati anche quando il telefono di Jungkook  suonò; la sveglia delle 8.30.

-non voglio scendere da questo letto-disse Taehyung.

-perché?-domandò Jungkook.

Erano due fiori intrecciati in un prato giallo,un papavero e una rosa. 

Un braccio di Taehyung circondava il busto dell'altro, che guardava il soffitto, accarezzando i suoi capelli.

-sarebbe come tornare a prima di ieri sera no?-

-no se invece di urlarci addosso ci prendiamo per mano, se invece di ignorarci posso baciarti,dipende da noi-

Si spostarono entrambi su un fianco,per guardarsi negli occhi e essere certi di non star sognando.

Taehyung gli accarezzò la guancia per confermare la sua teoria.

-a me basta non dover soffrire più-disse.

-non posso prometterti che non succederà più,posso prometterti di fare il mio meglio per proteggerti,anche da me se serve-

Taehyung lo guardò,erano belle,sicuramente, le cose che stava dicendo, ma tutte estremamente teoriche,tutte già sentite,tutte già infrante.

Jungkook se ne accorse,fu come essere nella sua testa e aver sentito tutto.Sospirò e fece cadere la testa.

-si,sono delle cazzo di frasi fatte,scusami,ma non so come dire ciò che penso,non voglio essere troppo diretto, ne farti fraintendere-

-dimmi quello che vuoi dirmi, come lo vuoi dire, non come dovresti, cazzo, mi conosci un po',o no?-sorrise.

Prese un respiro.

-quando ci siamo messi insieme ero felice e mi sentivo in colpa,perchè no,non ero in grado o pronto,per stare insieme. Ero un ragazzino,ancora, e hai fatto tu quel passo importante,facevo io la parte di quello grande,almeno di solito, mi hai preso alla sprovvista e , si volevo stare con te,ma allo stesso tempo volevo godermi la mia età-

-ho solo due anni in più Jungkook,l'età-

-fammi finire-lo fermò- siamo stati solo io te,sempre, e si, sono stato un coglione a tradirti,mi ha fatto capire che non sarebbe mai stato come con te-

-avevo solo te in testa,perchè ti ho amato da quando avevo 17 fottuti anni Jungkook-Si mise a sedere,iniziando a sentire che quella gioia perdeva l'equilibrio.

Non disse nulla.

Il più grande sospirò e si coprì il volto con la mano.-tu no,certo-disse a denti stretti.

-Taehyung-si tirò su anche lui.

-io ho passato mesi con te nella mia testa,eri una cazzo di spina che mi lacerava dall'interno,pensavo di aver trovato di nuovo la rosa,invece no,solo una cazzo di spina. Perché Daegu?Perchè questo?-

-te l'ho detto mi voglio far perdonare-

-come?portandomi a letto e raccontandomi che non mi hai amato,che volevi viverti la vita piuttosto che viverla con me?vuoi essere perdonato?-si alzò e infilò jeans e felpa-perdonato,contento?-allacciò le scarpe-scusami per averti amato Jungkook- camminò verso la finestra.

Anche il più piccolo scese dal letto e velocemente si vestì.

-Taehyung fermati-gli afferrò il braccio e lo fece voltare.-non piangere per me-con il pollice asciugò la rugiada sul petalo.

-sono anni che lo faccio-alzò le spalle.

Fu quando Jungkook lo abbracciò, che scoppiò.

-mi dispiace,non mi sono spiegato bene-

-non sei capace di spiegarti,perchè non c'è da spiegare-

-non è mai stato come con te,non poteva esserlo-

 Taehyung si staccò.

-devi capire cosa c'è nella sua testa,se io o te stesso,perchè nella mia,io non ci sono mai stato,non da quando ci sei tu-

Non gli diede il tempo di rispondere,uscì dalla finestra;era Giulietta che scappava dalla sua stanza,e ci lasciava dentro,ricordi e Romeo.


comme le soleil pendant l'orageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora