vingt-cinq

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"Il cuore di un'uomo,
È molto simile al mare,
Ha pe sue tempeste,
Le sue maree e nelle sue profondità
Ha anche le sue perle" Vincent Van Gogh
//capitolo smut//
Si arrampicò su dalla finestra che trovò aperta ed entrò.
Quello era il luogo del loro primo incontro,due bambini imbarazzati che si salutavano a malapena.
Quello era un luogo di promesse, alcune infrante, certo, ma le farfalle nel suo stomaco confermavano che se la mente si stava offuscando, il suo cuore al contrario iniziava a galoppare poco più in fretta, si chiamava forse speranza questo che sente nascere così prepotente in lui? Mentre mente e cuore scivolavano via, anche le ginocchia iniziavano a cedere.
C'era silenzio in quella stanza,né dall'esterno né dalla sua persona, più alcun suono.Taehyung scivolò a terra, fuori dal mondo, verso l'isola che non c'è;aveva lottato con capitano uncino, un ricordo che stava andando a sfumare e si dimenava per un desiderio più forte, di essere dimenticato presto. I suoi pensieri avevano solo un volto, solo un nome e come avessero comunicato attraverso un linguaggio arcano, tutto loro, ecco che arrivava, Peter Pan.
Jungkook si inginocchiò accanto al più grande iniziò a carezzargli le guance con le dita affusolate,e solo allora si accorse di un particolare che aveva ignorato : lente e copiose, calde lacrime avevano iniziato a solcargli il viso.
Rimase in silenzio, dettato dallo stupore, le labbra, dischiuse, non ebbero il coraggio di romperne la quiete.
La penombra, per fortuna, riuscì a mascherare il tenue rossore che aveva iniziato ad imporporare le guance.
-che succede?-chiese il piccolo.
Taehyung scosse la testa,come a voler protestare,a non voler dire la verità.
-ehi-sussurrò
-mi sei mancato ma non per questo devi pensare sia facile-disse.
Senza  nemmeno una parola,Jungkook lo prese tra le braccia,lo strinse a se.
-nulla è facile con te,ma non per questo devi sottovalutarmi-gli rispose a tono.
Diventò così una stretta disperata da entrambe le parti;dopo quello,le labbra di uno si poggiarono su quelle dell'altro, la farfalla più colorata sul fiore più prezioso, volarono parole, nell'aria, che avevano taciuto per mesi.
Taehyung sentì il materasso piegarsi sotto al suo peso,su un letto famigliare,in una stanza mai cambiata e sorrise quando Jungkook lo sovrastó. I loro visi si avvicinarono,condividevano lo stesso respiro, soffiandosi sulle labbra a vicenda.
Bastò uno sguardo, una scintilla scoppiata in contemporanea mentre i loro occhi si  incatenarono  e così i loro corpi: mani si afferravano, i petti venivano scossi da respiri affannosi.
Il più giovane si attaccò prepotente al collo della sua preda, che aveva tenuto lontana per quello che aveva deciso essere troppo tempo.
Vestiti volarono per la stanza, i due ragazzi non si spogliarono solo dei loro abiti ma a scivolargli addosso erano sentimenti e si sentirono rinati, visti e scoperti per la prima volta.
Come ai vecchi tempi, le loro pelli si scontrarono, si bramarono.Jungkook si allontanò per osservare Taehyung e trovò la vista deliziosa, come un frutto appena colto, aveva le labbra gonfie per i lunghi baci e i capelli spettinati.
Si riavvicinó, il più giovane tra i due, e prese a morderlo, gentilmente, non volendo essere rude, pensando di prenderselo lentamente, il suo Taehyung; ma non aveva ragionato su cosa l'altro giovane volesse per sé e per questo si ritrovò a sprofondare tra le coperte mentre senza alcuna vergogna il più grande si posizionò a cavalcioni su di lui e iniziava a strusciarsi, non senza ansimare, sulla sua intimità che già arrossata iniziò ad ingrossarsi.
Le mani del giovane corsero veloci ad afferrargli i fianchi e poi sempre più giù, esperte, fino a palpargli le natiche. Oh, pensò,  gli era mancato così tanto.
Non poteva più sopportare l'attrito tra i loro bacini,si allontanò affannato.
-Preparati.- disse. Voleva apparire sicuro di sé e invece gli uscì lamentoso, una preghiera, mentre portava la mano a  coppa sul suo membro, per donarsi un po' di sollievo. Taehyung sorrise sbilenco, sapeva perfettamente come farlo impazzire, si mise perciò più comodo, spalancando le cosce nella direzione della sua vittima e iniziando, a anche lui, a darsi piacere.
Faticava a  tenere gli occhi aperti ma resistette per lasciare le palpebre socchiuse, che gli permisero di osservare per tutto il tempo l'autocontrollo di Jungkook  abbandonarlo, lo vide boccheggiare, supplicarlo con lo sguardo di non fermarsi e avvertí diversi spasmi, strinse  le cosce, infilò una mano fra i capelli sparsi per tirarseli, sull'orlo del piacere, spingendo con gemiti strozzati le lunghe dita tra le carni, buttando la testa all'indietro e strizzando gli occhi, iniziando ad allargarsi per bene, conoscendo le misure del più giovane.
Sentì stringersi i fianchi,così si voltò.
Sprofondó il volto tra i cuscini, mentre sentiva l'altro sistemarsi dietro di lui.
Ricordando quanto gli piacesse, Jungkook dapprima iniziò a massaggiargli le cosce morbide, poi portò una mano a scorrere lungo la sua asta, mozzandogli il respiro quando chiuse la mano a pugno su di essa, stimolandolo così mentre aveva appoggiato  il suo membro bagnato e caldo alla base della schiena, lasciando però al più grande una sensazione fastidiosa di incompletezza. Per quanto velocemente gli avesse donato tale piacere, glielo privó altrettanto in fretta, lasciandolo a boccheggiare con gli occhi colmi di lussuria. Non fece però in tempo a lamentarsi perché il ragazzo più giovane già l'aveva preso tra le sue braccia  e capovolto la situazione, sdraiandosi a pancia in su e guardando Taehyung con sguardo sornione, sghignazzando mentre questo lo osservava confuso.
Taehyung aveva iniziato a urlare,quando Jungkook dopo attimi infiniti entrò dentro di lui,si sentiva insieme violato e in qualche modo amato, quando Jungkook prese nuovamente  a dare le giuste  attenzioni alla sua erezione bollente.
Lo prese per i fianchi e lo girò verso di sé, in maniera rude, notando come dai suoi occhi fosse sfuggita qualche lacrima per la troppa eccitazione. Nonostante fosse preso dal momento, Jungkook non mancó di asciugarli le guance con teneri baci, che fecero riscaldare il petto di Taehyung prima di immergerlo in un nuovo mare di lussuria.
Dovette aggrapparsi infatti, alle spalle del più piccolo mentre percepiva la  punta iniziare a fare pressione sulla sua entrata e lo accoglieva tutto dentro di sé, centimetro dopo centimetro.
Aveva provato con tutte le sue forze a trattenersi,ma non riuscì a non
piagnucolare quando l'altro con impazienza prese l'iniziativa compiendo movimenti circolari e allora gli venne incontro con spinte disconnesse, alla ricerca di un orgasmo che mai aveva atteso con altrettanta passione, le mani così forti stringevano i fianchi di Taehyung che probabilmente vi avrebbe lasciato lividi, non dettati dalla cattiveria bensì dal desiderio di possederlo ancora e ancora, non si sarebbe mai stancato di farlo suo, pensó.
Ormai il ragazzo sopra di lui si era abbandonato fra le sue braccia, la testa sulla sua spalla, se non l'avesse sostenuto sarebbe già crollato e a malapena lo sentiva lamentarsi perché sembrava privato di qualsiasi forza, gli occhi persi a tratti si volevano all'indietro e capì di aver trovato la sua zona più sensibile quando con rinnovato vigore slancio la schiena all'indietro e lo guardo come mai aveva fatto prima, uno sguardo intenso e prolungato,allora, venne, sentendo molteplici brividi lungo la schiena. Taehyung dal canto suo perse completamente la ragione, non vide più nulla per attimi interminabili mentre lo stomaco e le sue parti basse si contraevano, ma gli piacque e crollò sfinito fra le braccia sicure dell'altro, che lo strinsero in un abbraccio che prontamente ricambió.
Sorrisero,poi di nuovo, il silenzio.

//spazio autrice//
Ci tenevo a ringraziare Gaia per il grande aiuto con il capitolo❣
-koya🥀

comme le soleil pendant l'orageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora