Il peso delle parole

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Il giorno successivo, la situazione della giovane donna era ancora peggiore, se possibile: non ricordava molto di quello che era successo la sera precedente, ma ricordava distintamente le parole del giovane cacciatore, come se tutta la serata fosse stata scartata a favore di quegli unici, incredibili istanti.

"Cosa faccio adesso?" si chiese, sprofondando il viso nel cuscino. Non le era mai successa una cosa simile, non aveva idea di come comportarsi in una tale situazione. In effetti, non aveva mai neanche pensato ad un'opportunità del genere.

Incapace di rimanere ferma e buona, continuò a girarsi e a rigirarsi nel letto come un'ossessa, fino a quando, alla fine, non arrivò a svegliare anche Lynn, che le stava dormendo accanto.

<< Talia?>> domandò la piccola, stropicciandosi gli occhi con le mani << Cosa fai?>>

<< Scusa Lily, non volevo svegliarti, mi dispiace.>> disse lei, voltandosi verso la sorellina << È solo che non mi sento tanto bene.>>

<< Lo so. Ti abbiamo visto ieri.>> rispose ancora la bambina, stringendosi a lei e affondando il viso nei suoi capelli, sorridendo << Eri così strana, la mamma e io abbiamo faticato un sacco per riuscire a farti andare a letto. Ti abbiamo anche messo la maglia a forza, altrimenti avresti dormito con quel vestito tanto bello.>>

La donna si guardò attorno per un po', sorpresa, senza ancora comprendere quello che veramente era successo al suo ritorno: vide di essere nella sua camera, ovviamente, e vide anche che, proprio come le aveva detto la sorellina più piccola, non indossava più il lungo abito, bensì una corta maglia bianca e un leggero paio di pantaloni grigi.

<< Perché eri tanto triste?>> chiese ancora Lily, prendendole il viso tra le mani << Cosa ti hanno fatto? E perché ridevi?>>

A quel gesto, la ragazza arrossì tanto violentemente che pensò che il suo viso avrebbe preso fuoco in quello stesso istante: il ricordo di quanto Firyan aveva fatto solamente la sera prima. I loro visi si erano trovati tanto vicini da sentire il profumo che le sue parole portavano con sé, come di pino, e il calore della sua pelle, era ancora molto vivo nella sua mente.

<< Perché... perché ieri sono successe tante cose. Mi hanno detto una cosa tanto bella e io ero così felice...>> spiegò Talia, voltandosi nuovamente e nascondendo la faccia nel loro grande cuscino.

<< Solo che me l'ha detta qualcuno che non avrebbe dovuto farlo e ora non so cosa fare.>> riprese un momento dopo, con voce tentennante.

<< Perché non lo dici alla mamma?>> domandò ancora la bambina, salendole sulla schiena << È stato Firyan? È stato quello che ha detto dal governatore, oppure il ballo?>>

La ragazza non rispose a quelle parole: era ancora troppo presto per dire cosa effettivamente fosse successo quella notte e cosa l'elfo volesse dire con le sue parole.

<< Cosa fai?>> chiese ancora Lynn, quando la vide alzarsi di scatto, infilandosi di fretta i primi abiti trovati in giro per la stanza. Era molto diversa dal solito: normalmente la mattina, anche se non lo dava molto a vedere, si preparava sempre con molta cura e sceglieva accuratamente i suoi abiti. Quel giorno, però, cercò alla rinfusa, come se non avesse un'idea precisa.

<< Voglio andare a prendere un po' di aria.>> spiegò la giovane donna, parlando come se avesse il fiato corto << Ho... devo uscire un po'.>>

Si gettò addosso un'altra maglia e un paio di pantaloni, indossò i suoi soliti stivali di pelle e, prendendo al volo la sua lunga lancia, si diresse all'esterno con lunghe falcate rumorose, che tuttavia non vennero udite da nessuno: come al solito, era ancora troppo presto perché qualcuno potesse accorgersi dei suoi movimenti in giro per la locanda.

Kaiju Slayer: Il cacciatore di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora