Davanti ad un mare d'argento

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Il resto della giornata trascorse abbastanza tranquillamente per i due giovani, così come per il resto della famiglia, almeno all'apparenza: dopo aver chiarito quello che era successo la sera precedente, la tensione che si era accumulata nello stomaco di Talia si era finalmente districata e ora si sentiva più serena e tranquilla di quanto non fosse mai stata prima di allora.

Quella sua tranquillità, tuttavia, venne turbata non poche volte dalle molte persone che la vennero a trovare quello stesso giorno: volevano tutti conoscere di persona l'eroina che aveva protetto la loro città. La maggior parte di quelle conversazioni, poi, la misero non poco in difficoltà: erano persone che aveva visto spesso in giro per la città, ma con le quali, in effetti, non aveva mai neppure parlato e che ora, tuttavia, la bombardavano di qualsiasi tipo di domande, uomini e donne di ogni età che volevano sapere di più sulla sua vita. Alcuni di loro, poi, ad un certo punto si ammassarono in un piccolo gruppo, che cominciò a tempestarla di domande.

In quel momento, la ragazza avrebbe voluto Firyan accanto a lei, per rispondere a tutte le domande che la folla le stava ponendo. Il ragazzo però sembrava scomparso, quindi toccò alla madre cavarla d'impaccio, vedendola incespicare in mezzo a tutte quelle conversazioni.

<< Signori, signori, Talia ora ha molto da fare. Sono certa che vorrebbe rispondere a tutte le vostre domande al meglio possibile, ma ora come ora non le è proprio possibile. Vi preghiamo quindi di tornare in un altro momento, se proprio sentirete il bisogno di saziare la vostra curiosità.>> disse Lisa, allontanandoli delicatamente dalla figlia, praticamente spingendoli fuori dalla porta. Una volta che se ne furono tutti andati, poi, la donna si voltò verso la figlia maggiore, raggiungendola e guardandola incuriosita in viso.

<< Tesoro, sei strana oggi. C'è qualcosa che non va?>> domandò la madre, vedendola tentennare un momento prima di rispondere alle sue parole.

<< No, non è niente.>> le fece eco lei, scuotendo lievemente il capo << Sono solamente un po' stanca, tutto qui.>>

<< Lo sai che puoi dirmelo se c'è qualcosa.>> le disse ancora la donna, prendendola per le spalle.

<< Sì mamma, lo so.>> rispose ancora la giovane, annuendo piano e abbracciando la madre << Ti voglio bene.>>

<< Anche io, Tali.>> rispose Lisa, passandole una mano sul capo. Ormai era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava nella ragazza ma, dal momento che sembrava non volerne parlare, non avrebbe insistito oltre, non per il momento almeno.

La serata, di fatto, trascorse con una tranquillità quasi irreale da quel momento in poi: Firyan si presentò per la cena, come nei giorni precedenti, ma non parlò se non il minimo indispensabile, solamente quando interpellato da qualcun altro della famiglia, e non iniziò un discorso per tutta la durata della cena, limitandosi a mangiare in silenzio. Talia fece per cercare alcune volte il suo sguardo, provando ad intavolare una conversazione per tirarlo su di morale, ma lui non rispose neppure una volta, spostando lo sguardo verso gli altri componenti della famiglia o svicolando su un'altro argomento. La stava evitando, era ovvio ormai, anche dopo quello che si erano detti quella mattina.

L'elfo, poi, si accomiatò presto, ritirandosi nelle sue stanze dopo aver ringraziato per l'ottimo pasto, mentre i due adulti guardavano un po' preoccupati prima lui e poi Talia: cos'era successo veramente tra loro?

Quella notte, quindi, Talia non riuscì praticamente a dormire. Nella testa, mille pensieri le si avviluppavano assieme come serpenti, assillandola e impedendole anche solamente di chiudere occhio. Lo spettro di quello che Firyan le aveva detto sia la sera precedente che quella mattina l'aveva segnata profondamente, in più il suo comportamento non aveva fatto altro che far aumentare la tensione di cui la ragazza pensava di essersi liberata.

Kaiju Slayer: Il cacciatore di mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora