Torno a casa e mi butto vestita sul divano,sono stanchissima e ho un mal di testa terribile,mi prendo un medicinale e mi metto a letto e sogno occhi azzurri arrossati e libri..
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È una giornata come tante altre,solo che oggi Mrs.Rose non c'è e tocca a me fare tutto il lavoro,tra cui aspettare i tecnici per l'aria condizionata.
C'è più gente del solito,beh sono abituata a queste situazioni, prendo un paio di libri in magazzino,riordino,pulisco e mi sto per sedere quando entra qualcuno
-Angel? Mi ha mandato nonna..-
È lui. Che ci fa qui?
-si dimmi- mi siedo e lo vedo fissarmi
-nonna ti paga per stare seduta- fa un sorriso furbo e sento il suo sguardo bruciarmi sulla pelle
-cosa ci fai qui?-
Alza le spalle-mi ha mandato nonna,crede che possa esserti d'aiuto.-
-come si sbaglia- cazzo mi è uscito ad alta voce!
Mi guarda male -bhè signorina "so tutto io" ora mi starò seduto e guarderò te mentre sgobbi.- mi sputa in un fiato e lo guardo male alzandomi, ho torto lo so.
Sbuffo e comincio a ripulire gli scaffali e lui aiuta le persone,entrano tante ragazzine che arrossiscono solo a guardarlo, appunto sono ragazzine,non capiscono un ragazzo che molto probabilmente non sa nemmeno dirla una frase che non preveda lo scopo sessuale.
Finito di lavorare chiudiamo e mi avvio verso la mia aiuto -allora ci vediamo domani?- mi dice sorridendo
-vieni ancora tu?-
Sbuffa -lo so che non mi sopporti ma se devo venire vengo.-
Ma io ...non...è vero!
-va bene- entro in macchina e provo ad accendere ma non parte. Ma che cazzo stupida macchina!
Si avvicina al finestrino con quel sorrisetto bastardo -non parte?-
Sbuffo e mi sposto un ciuffo -a quanto pare no.-
-dai ti do un passaggio nel frattempo chiama qualcuno che venga a prenderti la macchina-
Entra in macchina e chiamo il carro attrezzi che arriva mezz'ora dopo la chiamata e parte.
Entro in macchina,ha i sedili in pelle neri è molto tecnologica e c'è un'odore di vaniglia,del resto anche lui odora di vaniglia.
-come apro i finestrini?-
-qui- schiaccia un bottone al mio fianco e mentre si allunga noto i muscoli delle spalle contrarsi sotto la maglia leggera,-dove la porto signorina?- sorride e accende -vicino central park-
-per caso abiti in una villetta a schiera?- mi guarda e noto che è teso -s..si perché?-
Sospira e parte -nulla,tu hai la mamma?-
Perché vuole saperlo? Non può! È una domanda intima!
-lo so che non dovrei chiedertelo ma vorrei saperlo.-
-no,è morta e papà si è risposato con una specie di prostituta bionda ossigenata-
Stringe il manubrio -che hai?-
Sembra addormentato quasi come se fosse
talmente assorto nei pensieri da scordarsi dove si trova.
Comincia a correre ed arriviamo,dopo quella strana conversazione non abbiamo più parlato chissà perché mi ha chiesto.
Arriviamo e si ferma avanti al mio cancello -allora ci vediamo stasera?- chiede guardandomi
Rido -sei impazzito?-
Mi guarda confuso -no,ti ho chiesto se vuoi uscire,oggi è sabato la libreria è chiusa e bhè volevo uscire con qualcuno,penso che tu saresti una buona compagnia- si morde un labbro e mi guarda speranzoso, i suoi occhioni blu/grigi mio dio..
Ricordati che lui le ragazze le scopa solo,e poi sicuramente con quei coscioni nemmeno lo attrai... -no,non posso scusa- scendo dalla macchina e apro il cancello poi apro la porta ed entro,mi giro e trovo Delilah la compagna di mio padre, seduta sulla poltrona -ti aspettavo-
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La mia ancora.
RomanceLei non si accetta,non si accetterà mai. Si vede grassa, brutta e fuori posto. Lei fa divertire tutti e c'è per tutti,ma nessuno c'è per lei. Qualcuno la amerà così com'è e le insegnerà ad accettarsi.