Era successo così, la barriera era stata superata e il contatto fisico non era più un problema nemmeno con Fabrizio.
Dopo quel giovedì sera le cose erano decisamente cambiate.
Uno dei maggiori disastri era che se ne era accorto anche Rinald, quando era stato da loro.Era arrivato il venerdì pomeriggio, Ermal era andato a prenderlo a Fiumicino per portarlo a casa a sistemare le cose e poi andare a cena fuori insieme a Silvia.
Rinald ed Ermal erano sempre stati molto legati, proprio per la poca differenza di età e questo li aveva portati anche ad uscire nelle stesse compagnie. Per questo, quando Silvia aveva saputo dell'arrivo di Rinald, aveva subito organizzato una cena tutti e tre insieme.Durante il viaggio di ritorno da Fiumicino, verso casa, Ermal aveva fatto un sacco di raccomandazioni al fratello. Tra cui "non girare nudo per casa, non siamo soli", a cui Rinald aveva risposto con un "ovvio"; e un "Non lasciare in giro cose che possano essere pericolose per i bimbi. Anna ha solo tre anni" e Rinald aveva riso, avvalorando ancora di più la sua ipotesi.
Non che fosse difficile, per lui il fratello era un libro aperto, ma così era ancora più palese.
Si era interessato anche a quanti ne aveva Luca, di anni, ed Ermal aveva risposto pronto.
Gli aveva anche detto subito che Fabrizio era ancora a casa e che sarebbe andato a prendere i bambini più tardi. Rinald continua a ridere sotto i baffi ed era felice di sapere che la sera si sarebbero visti con Silvia, perché questo significava avere man forte dalla bionda. Adorava quella situazione e non aveva mai fatto nulla per nasconderlo ad Ermal, anzi, meglio vederlo in imbarazzo e con le spalle al muro.
<<Come ci mettiamo?>> aveva chiesto poi Rinald.
<<Tu in camera e io sul divano>>
<<Non hai più la brandina?>> aveva chiesto ricordandosi di quando si erano trasferiti all'inizio e con loro c'erano sia la madre che Roberto.
<<Potrei averla rotta mentre cercavo di montarla stamattina>> e Rinald aveva riso, pure troppo. <<So a cosa stai pensando, non provare nemmeno a dirlo>> si era affrettato a dire Ermal.
Rinald aveva alzato le mani in segno di resa e <<Io non sto pensando a nulla>> cercando di non farsi sfuggire altre risate.Erano arrivati a casa poco dopo. Fabrizio era quasi pronto sull'uscio della porta, segno che stava per uscire.
Rinald si era fatto avanti allungando la mano.
<<Piacere, sono Rinald. Il fratello di questa testa dura>> Ermal l'aveva fulminato con lo sguardo.
<<Piacere, so Fabbbbrizio>> Ermal aveva riso a quella presentazione. Passavano i mesi ma Fabrizio ancora non riusciva a diminuire le b quando si presentava. Il moro aveva ripreso subito dopo, rispondendo a Rinald <<Testa dura... npo' un cagacazzo quanno ce se mette, ma ha il cuore d'oro>> Ermal si sentiva attaccato su entrambi i fronti, anche se si era focalizzato - forse troppo - sull'ultimo pezzo di frase detto da Fabrizio. Si era ridestato giusto per dirgli <<Me lo ricordo per la prossima volta che ti offro una cena. Guardati attorno, Bizio>> e il moro aveva sorriso, scompigliando la testa del riccio. <<Se, se, ma se cucino mejo io... vado a prenne i bambini>> Rinald era rimasto scioccato da quel gesto. Il fratello si era davvero fatto toccare i capelli da qualcuno che non fosse loro madre o la loro nipotina.
Non ci credeva.
Anzi, era persino rimasto a bocca aperta fino a che non aveva sentito la porta aprirsi ed Ermal quasi urlare un <<Non li puoi usare per pararti il culo!>>*
Anna era entrata di corsa per andare a salutare quello che ormai era il "suo" Ermal. Tanto che Giada una volta aveva chiesto a Fabrizio cosa le aveva fatto per farla cadere così tanto ai suoi piedi, ma nessuno l'aveva capito.
Era entrata di corsa nella camera del riccio, rimanendo però spiazzata. Ermal e Rinald erano entrambi seduti sul letto e la bimba aveva passato qualche minuto a guardare prima uno è poi l'altro.
Solo quando Luca e Fabrizio erano arrivati, davanti alla camera, aveva parlato.
<<Papà, ma pecché ci sono due Emmal?>> l'aveva chiesto perplessa grattandosi il mento. Tutti i presenti avevano sorriso e Luca aveva risposto <<Ma Anna è suo fratello!>> nella sua testa era tanto ovvio, come lo era in quella della sorella, ma non credeva ai suoi occhi.
<<Come ti chiami?>> aveva chiesto la piccola.
<<Rinald, piacere>>
<<Ciao>> mentre lo diceva si era avvicinata al padre ed era uscita dalla camera. <<Ciao, Lu>> aveva detto Ermal e il piccolo aveva ricambiato il saluto ad entrambi i fratelli.
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Così sfuggente
Фанфик[metamoro|AU|coinquilini][Completa] Quello che Fabrizio non poteva sapere, però, era che quel qualcuno gli avrebbe cambiato la vita.