Capitolo Uno

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Fabrizio continuava a cercare.
Aveva avuto un sacco di appuntamenti, molti dei quali erano andati male dal momento in cui aveva parlato dei bambini e Fabrizio continuava a non capire. Chissà perché tutti li odiavano, era una cosa che proprio non comprendeva. Insomma, mica si presentava dicendo 'Piacere sono Fabrizio e nei weekend sono un serial killer' , erano semplicemente bambini.

Iniziava davvero a pensare di dover trovare un'altra soluzione, almeno fino a che Romina non gli aveva fornito un'altra opportunità per provarci.

<<Fabrì, forse ti ho trovato un appartamento>>. A Romina non pesava il fatto che lui stesse lì, anzi, era felice di potergli dare una mano. Solo che sapeva quanto Fabrizio ci tenesse.

<<Nun me lo dì... N'artra vecchia gattara o 'n artro che me sbatte fori nun appena scopre che c'ho du figli a carico?>> Sì, le sue ultime esperienze gli erano davvero rimaste impresse.

<<Oddio, non dovrebbe essere di nessuna delle due categorie. Ma co' te nulla è detto>> Fabrizio era imprevedibile, quanto di più simile ad uno spirito libero e Romina, spesso, rimarcava su questo.

<<Romì 'o so, lassamo sta'>>.

<<Comunque no, è un ragazzo. Qualche anno in meno di te>>.

<<Come l'hai trovato?>> Chiese curioso.

<<Suo fratello ha seguito l'ultimo corso di disegno con me. Non sono di Roma e lui, finito il corso, torna a Bari mentre il fratello resta qui. Cerca qualcuno con cui dividere l'appartamento>> Okay.

Quindi, molto probabilmente, questo ragazzo, era la prima volta che condivideva un appartamento con qualcuno che non fosse della sua famiglia.
Sarebbe stato un disastro, se lo sentiva.

<<Ce provo>> aveva risposto, quasi rassegnato.

<<Lo sai che puoi restare qua se vuoi, vero? Io non ti caccio via>>. Romina cercava sempre di ricordarglielo. Ma Fabrizio non poteva proprio.

<<Sorellì, 'o so. Ma tra qualche giorno torna Giovanni. Non voglio fa er terzo incomodo>>. Già, altro punto a sfavore, il compagno di sua sorella sarebbe tornato a breve e lui non aveva nessuna intenzione di essere di troppo.

<<Va bene, gli chiedo il numero allora>>.

<<Grazie>> le disse, stringendola in un abbraccio e dandole un bacio prima di sussurrarle un <<Sei 'a salvezza mia>>.

Gli aveva scritto poco dopo, forse sembrava troppo invadente, ma non voleva perdere tempo.

(15:08) Buongiorno, sono Fabrizio. Tuo fratello ha detto a mia sorella che cerchi un coinquilino. È possibile avere qualche informazione? FM

Che giro allucinante, ma non aveva nemmeno dovuto aspettare troppo per una risposta.

(15:12) Buongiorno.
Se le va bene può venire anche questo pomeriggio, alle sei, così vede la casa e parliamo degli eventuali costi. EM

(15:12) Ah, sono Ermal. EM

Come inizio non c'era male, a quanto sembrava nemmeno questo Ermal voleva perdere tempo.

(15:15) Va bene, grazie. L'indirizzo? FM

(15:16) EM ha inviato la posizione.
A dopo. EM

Se c'era un'altra cosa che Fabrizio odiava, questa era la tecnologia.
Lui e la tecnologia erano due mondi separati, due rette parallele destinate a non incontrarsi mai.

Così sfuggenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora