Capitolo 44

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JADE's POV

Sabato. Oggi è sabato e non devo andare a scuola per fortuna. Ieri notte ho finito di leggere un libro che ho preso dalla biblioteca e sono già in ritardo per la restituzione. Esco dalla mia camera con ancora il libro in mano, lo poggio poi sul tavolino del salotto e vado in cucina. Trovo mia sorella ai fornelli.
"Buongiorno JJ"
"Buongiorno sorella. Che cucini di buono?" Dico sbirciando qua e là.
"Waffle, ora sparisci da qui, che intralci la mia arte"
"Oh mi scusi cuoca suprema" dico e lei sghignazza. "Vado un salotto" annuncio. Mi dirigo verso il divano e mi ci butto sopra. Prendo il telefono, scorro la home di Instagram e leggo qualche messaggio whatsapp.
"Altra storia romantica?" Chiede Jen guardando il libro poggiato sul tavolino.
"Ovvio, non sarei io se no. Visto che ci sei, hai qualcosa da fare dopo?"
"No perché?"
"Allora mi accompagni in biblioteca? Sono già in ritardo ti pregoooo" dico sporgendo il labbro.
"Non ti può portare mamma? Tanto stacca da lavoro dopo pranzo"
"Dai sorella, ti ho chiesto un semplice favore!"
"Ok va bene, vado a vestirmi. I waffle sono in cucina" dice un po' scocciata.
Corro in cucina e divoro qualche waffle. Morivo di fame. Dopo mangiato vado a prepararmi. Passo davanti alla camera di mia sorella.
"Si deve andarci oggi. No. Ci vediamo dopo pranzo. Ti amo. No io di più. Che scemo che sei Kev!" Dice al telefono. Le faccio il segno dell'orologio e lei si volta continuando a parlare. Sbuffo con gli occhi al cielo.
Ormai sono passati venti minuti. Vado in camera di Jen, le prendo il telefono.
"Ciao ciao Kevin!" Dico e attacco.
"Ma che fai?!"
"Ora possiamo andare, ti aspetto in macchina" dico e lei mi guarda male. Dopo poco arriva in macchina.
"Te l'hanno mai detto che sei una scocciatura?" Chiede appena seduta.
"Si, ma ora andiamo"
Mette in moto. Accende la radio. Iniziamo a cantare tutte le canzoni che passano. Mi ricorda la volta in cui lo feci con Adam. Fu divertentissimo. All'inizio fu imbarazzante, ma poi ci sciogliemmo entrambi. Mi manca, ma lo odio. Devo odiarlo, o meglio, dovrei odiarlo. Ma non ci riesco, e non ci riuscirò mai.
"Wow questa canzone è una bomba!" Dice Jen contenta, riscuotendomi dai miei pensieri.
"Già" iniziamo a cantare anche quest'ultima.
Ad un certo punto però mia sorella rallenta.
"Cosa è successo qui?" Chiede guardando avanti. Un incidente. È avvenuto un incidente.
"O dio guarda com'è ridotta quella macchina" Jen indica la vettura distrutta. Il davanti è completamente distrutto. Quella macchina? Dove l'ho già vista? Oh no... no, no, no e no! Un'Audi nero opaco. Come quella di... no! Non può essere...
"Accosta!" Urlo a mia sorella che sussulta.
"Cosa? Perché?" La guardo.
"Ti prego. Forse so di chi è quella macchina"
"No ti prego, dimmi che non c'entra quel ragazzo che ti ha spezzato il cuore vero?!" Ho le lacrime agli occhi.
"Per favore Jennifer"
Mi guarda e sospira. Finalmente accosta. Scendo subito dall'auto. Corro verso il luogo dell'incidente. Guardo bene le macchina. Così distrutta non la riconosco bene. Non sembra la sua, forse mi sono sbagliata. Mi vicino di più al nastro giallo che circoscrive il luogo dell'incidente. Mentre cammino sento una cosa grossa e dura sotto la suola della mia scarpa. La raccolgo. È la sua macchina. Quello che ho calpestato è il porta chiavi che gli ho regalato io. Mi accascio a terra. Inizio a piangere.
"Sorellina" sento un braccio che mi cinge le spalle. "È lui!" Dico pingendo.
"Su alzati"
"È lui!" Urlo.
"Shh calmanti!" Continuo a piangere.
"Signorine dovete andarvene, questa è zona off limits" dice un agente arrivato a cacciarci.
"Che cosa è successo?" Chiede mia sorella mentre mi aiuta ad alzarmi.
"Un incidente, ieri notte, due ragazzi in auto, sono stati tamponati gravemente da un'altra auto" le lacrime sgorgano più velocemente.
"Come stanno?"
"Sono vivi entrambi, ma uno è molto grave, lotta tra la vita e la morte"
"Dove sono?" Chiedo io questa volta, con tutte le forze che ho.
"Signorine non posso darvi queste informazioni riservate"
"Lei è la ragazza di uno dei due, vogliamo solo vederli e stare vicino a loro e alle loro famiglie, la prego" aggiunge mia sorella.
L'agente sbuffa, ma alla fine acconsente.
"L'ospedale è qui dietro. Prendete la seconda uscita alla rotonda e poi girate a destra"
Ringraziamo l'agente e poi corriamo alla macchina. Salgo sul sedile. Ho ancora il pota chiavi in mano.
"Andrà tutto bene. Lui sarà quello che è messo meglio"
"Speriamo" Dico ricambiando in suo sorriso, con uno finto.
Ti prego, se mi senti, fallo vivere. È l'unica cosa che ti chiedo.
Arriviamo in breve all'ospedale. Scendo dalla macchina.
"Puoi riportare il libro in biblioteca? Ti prego se no dovrò pagare la multa"
"Sei sicura? Non vuoi che resti qui con te?"
"Non preoccuparti davvero"
"Ok però tienimi aggiornata d'accordo?" Annuisco. Entro correndo. Trovo il reparto in due minuti. Guardo in tutte le stanze, attraverso la finestrella apposita che c'è in ogni stanza. Niente, non riesco a trovarlo. Finché non vedo William. Era lui il ragazzo che era con Adam? Ci sono due adulti con lui, forse i genitori. Parla, ride e scherza tranquillamente. Allora, è Adam quello in fin di vita. No. Non posso farcela. Sto ancora guardando William. Ad un certo punto si volta e mi vede. Mi ignora, torna a votarsi dall'altra parte e continua a chiacchierare con i suoi. Non posso crederci. Bastardo.
Sento una voce familiare proveniente da un po' più lontano. Tania. La madre di Adam. Corro seguendo la voce. La trovo che guarda nella finestrella, che parla da sola.
"Figlio mio ti prego, bambino mio, non lasciarmi anche tu"
Mi viene da piangere al pensiero di poterlo perdere. Mi avvicino e lei si volta.
"Jade!" Corre ad abbracciarmi. Si lascia andare ad un pianto disperato. "Sono felice che tu sia qui. Io non voglio perderlo"
"Nemmeno io" dico e lei mi sorride. Mi avvicino piano alla finestrella. Sospiro forte. È ridotto male. Ho ancora in mano il portachiavi e lo stringo forte come se lo stessi facendo con lui. Attaccato a dei macchinari strani che non so bene che funzione abbiano. Inizio a singhiozzare. Poi mi lascio andare ad un pianto disperato.
Mi ricompongo e mi siedo accanto a Tania. Passa una mezz'ora, un'ora, due, tre, e noi ancora qui, senza sapere niente.
"Io resto qui. Spiega a mamma perché stasera non torno, passerò la notte qui se servirà. Grazie Jen, ci vediamo" chiudo la chiamata. Torno a sedermi accanto a Tania.
"Adam aveva una sorella, Morgan. Non so se lui ti ha detto qualcosa"
"Si Tania, so di Morgan. Mi dispiace tanto"
"Erano molto legati, una cosa sola. Sai, tu me la ricordi un po': bella, gentile, una ragazza forte. Però quel ragazzo l'ha rovinata" dice alludendo a William.
"Jade cara, non posso perdere anche lui. Non ho che Adam, è tutta la mia vita. Ero sicura sarebbe finito male dopo la morte di Morgan, si è incattivito. Sono felice che abbia te" sento le lacrime arrivare ancora. Non trovo il coraggio per dirle che non stiamo più insieme. Dopo poco si alza e va in bagno. Sento dei passi venire verso di me. Mi volto: è Bryan. Quando mi vede quasi sbianca.
"Jade, tu..."
"Ciao Bryan"
"Lui come sta?" Chiede sedendosi accanto a me. "Non bene" dico singhiozzando. Sento il suo braccio cingermi le spalle.
"Lui ti ama, lo sai? È successo tutto per sua sorella"
"Cosa?"
"Ha scommesso per Morgan"
"Non voglio sentire nulla Bryan" dico ma lui mi interrompe.
"No ascoltami. Lui non sapeva che tu e William vi conoscevate già. Lui lo aveva ricattato. Aveva un video a luci rosse di Morgan, e lo minacciava di pubblicarlo se non avesse fatto ciò che voleva lui. Doveva baciarti e farti innamorare, ma alla fine quello che si innamorò, fu lui. Non ti ha usato. Lui ti ama. E se sei qui, forse perché lo ami ancora anche tu"
Sento come se qualcuno avesse preso il mio cuore e lo stesse stringendo fortissimo.
"Ma tu che cosa centravi?"
"Volevo fare il gradasso, ma mi sono incasinato da solo. Ho capito solo dopo quando Emily fosse importante per me. Troppo tardi, lei avrà già qualcun altro"
"Non è tutto perduto Bryan"
Mi volto e guardo la stanzetta dove c'è il mio Adam. Per favore, resta, resta con me.
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Fine.

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