Piccoli Progressi

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La ragazza si era messa a leccare il collo del suo Alpha mentre emetteva mugolii simil gemiti, il ragazzo con un pezzo accuminato si ferì il collo lievemente lasciando che lei potesse nutrirsi senza sforzarsi.
Jimin la coprì con la coperta che era nel letto mentre la osservava
Jk:«sono abbastanza sollevato che si stia fidando di me e che si stia nutrendo *la sorregge*spero davvero che migliori anche se...»
Kayth:«con quello che ha passato e le sue condizioni non credo che glielo permetteranno più di tanto »
Jm:«non ci credo...ancora qua stai? pensavo che fossi ritornato a casa tua, nel tuo mondo»
Kayth taque all'istante, oltre ad essere una facile preda per Jimin, c'era come nella sua testa la scritta "UCCIDETEMI PURE" come se fosse un bersaglio ma ecco che Jungkook guardò storto il maggiore. Sperava che tra i due potesse nascervi amicizia ma la via era ancora lunga da fare prima che il Valaar potesse essere accettato.
Non ci mise poco Jungkook a notare lo sguardo del ragazzo e lo trovò molto curioso ma allo stesso tempo incomprensibile. Per quale assurda ragione lui, un misero Valaar, dovrebbe innamorarsi di una ragazza completamente diversa da lui.

Dopo qualche minuto, il maggiore fece il cambio e con facilità riuscì a distogliere l'attenzione della ragazza, che aveva lasciato il collo del minore per il suo polso, Kayth distolse lo sguardo, guardare direttamente il sangue gli faceva sempre un brutto effetto, l'odore del sangue dell'Alpha si spanse nella riserva e i Cuccioli si agitarono, i loro rispettivi Mate cercarono di tenerli a bada; la ragazza si ristabilí e cercò di camminare ma ecco che cadde a terra
Jungkook prese suo fratello e li lasciò soli per discutere.
JK:«Hyung quando hai intenzione di finirla eh!? Solo perché è diverso da noi non ti da... »
JM:« ora stai dalla loro parte fratellino? »
JK:« non ci provare... sono stanco di essere sempre trattato come il fratello minore... Cosa credi che io non sia in grado di prendere delle decisioni?! Bhe si da il caso che io ora abbia una Shalarikien di cui occuparmi e azzardati anche solo torcere un capello al Valaar che le ha salvato la vita e te ne farò pentire chiaro »
CapoClan:« *lo guarda* Jungkook »
JK:« *si inchina assieme al fratello* padre »
CapoClan:« che sta succedendo tra voi 2? Non vi ho mai sentito litigare così »
Jk: « padre con il tuo permesso vorrei occuparmi di lei, sono molto in pensiero essendo che piano piano si sta ristabilendo»

Il padre sopreso lo lasciò andare alle sue responsabilità e si trovò a parlare con il figlio maggiore, Jimin si morde l'interno della guancia contrariato che Jungkook se ne fosse andato a quel punto il padre capí che era dovuto alla ragazza e solo sospirò ma invece che rimembrargli i suoi doveri e responsabilità in quanto fratello ed erede al Potere del Clan si sedettero nel divano e parlarono di quanto comprendeva che ora che c'era la nuova arrivata era difficile ma il figlio subito lo interruppe lamentandosi del Valaar. L'uomo rimase interdetto, gli chiese per quale motivo se il soggetto aveva salvato una di loro e Jimin prontamente rispose che non riusciva a fidarsi di lui per quello che era successo in un lontano passato. Temeva che potesse accadere se avesse abbassato la guardia. Il padre lo capí e non lo biasimava in fin dei conti ma ciò che si sentí di rispondergli era di almeno provare a fare amicizia, di andare oltre le differenze tra di loro
Jm:« sai che non posso prometterlo... »
C.Clan:« lo so ma se ci provassi la tensione si sentirebbe di meno, ricorda che è pur sempre un nostro ospite... Jiminie solo, cerca di non metterlo a disagio ok »
Jm:« va bene »

~ nel frattempo ~

Jungkook guardò gli occhi particolari di lei, ne era affascinato; la aiutó a camminare per la stanza piano piano: si sentiva orgoglioso di se stesso notando i progressi fatti, Kayth osservò silenzioso e fece un tenero sorriso quando la senti mugolare
Jungkook tirandosi i capelli all'indietro la fece avvicinare alla finestra mostrandole il paesaggio fuori ma gli balenó alla mente che fino a quel momento non sapeva il suo nome. Aveva interpellato l'amico ma nom gli fu molto di aiuto essendo che nemmeno lui non ne era a conoscenza.
Jk: « ascoltami piccola *si piega alla sua altezza* sai dirmi il tuo nome»
Lei:«...»
Jk: «mh allora te ne darò un io ti va? » il suo volto sorridente subito si trasformò in uno triste nel vederla che lei non era in se, il volto era cupo e si era messa a guardare il paesaggio mentre flebilmente con la mano si mise a toccare il vetro...

(Continua...)

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