Capitolo 36

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Una volta arrivati in ospedale e avendo lasciato i ragazzi in buone mani, Rei si congedò dicendo al capo reparto: - Affido alle vostre cure i miei ragazzi, io andrò a cercare i loro familiari per informarli della situazione.  Sicuramente saranno tutti in pena. Tornerò al più presto. -

Le linee telefoniche non erano ancora state ripristinate, e a mali estremi, Rei decise di contattare i familiari di persona, in primis la signora Misako.

- Certo! Vada pure. -

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Quando il tornado fu cessato e divenne possibile uscire da casa in sicurezza, Rei si offrì di cercare Sana cominciando dal luogo in cui era stata allestita la grande fiera di Tokyo, e aveva incoraggiato Misako a rimanere in casa, non avendo scartato la possibilità che Sana potesse ritornare da un eventuale luogo di rifugio, così avrebbe potuto accoglierla.
Ma, dopo qualche ora di stenuante attesa, non riuscendo più a rimanere con le mani in mano, Misako uscì di casa, con l'obiettivo di raggiungere Rei e aiutarlo nelle sue ricerche.

Decise, però, di passare prima da casa di Aya.

Bussando alla porta, trovò la madre di Aya con gli occhi lucidi, un braccio fasciato e un cerotto sulla guancia.
Scoppiando in lacrime raccontò che il  tornado era riuscito a rompere il vetro della finestra del soggiorno, e lei, trovandosi proprio lì davanti, nella speranza di vedere la figlia ritornare, era stata ferita dalle schegge.
Fortunatamente, era riuscita a proteggersi gli occhi coprendosi col braccio alzatosi di riflesso.
Il marito, dopo averle prestato le dovute cure, l'aveva esortata a rimanere in casa... lui, intanto, sarebbe andato alla ricerca della figlia.

Misako, dopo averla incoraggiata con la sua classica positività, la salutò e si rimise in cammino verso la sua meta.

Lo scoiattolino sulla sua testa piangeva a dirotto.
- Dai! Non perderti d'animo! La troveremo! -

Le strade erano piene di gente che andavano di corsa a destra e sinistra e di soccorsi che prestavano aiuto a chi ne avesse bisogno, anche scavando tra le macerie a mani nude.

Improvvisamente, l'attenzione di Misako venne attirata dal prorompere di un pianto.
Subito si diresse verso quella direzione e da lontano vide seduta su una panchina la madre di Tsuyoshi, disperata.
La sua figlioletta cercava di consolarla, nonostante pure lei piangesse sconfortata: - Mamma, non fare così, ti prego! Il mio fratellone sta bene ne sono certa! Sicuramente ci starà cercando. Proviamo a ritornare a casa, magari ci starà aspettando proprio lì. -

Intanto, Misako corse loro incontro.

- Signora Kurata! - esclamò sorpresa.

Misako si sedette accanto alla madre di Tsuyoshi e, poggiando amorevolmente la mano sulla spalla della donna, proseguì dicendo: - Neanche io sono riuscita a ritrovare mia figlia, al momento. Ma non disperiamo, cercheremo insieme. Li troveremo. Sono ragazzi giudiziosi e intelligenti. Avranno trovato un buon nascondiglio. Sicuramente ci staranno cercando a loro volta.
Che ne dice? Facciamo strada? -

La madre di Tsuyoshi fece cenno di sì col capo e insieme si incamminarono.

Nel frattempo...

Dopo un bel po' di tempo, Rei arrivò a casa Kurata. L'ospedale era abbastanza distante.
L'abitazione aveva subito danni di poco conto, solo il giardino era semidistrutto... per arrivare alla porta si doveva passare tra qualche alberello estirpato.
Appena entrato in casa, venne informato dalla signora Chiyo della decisione presa da Misako.
Lui, allora, tutto preoccupato, decise di raggiungerla in auto.
Andò verso il garage, cercando di liberare l'ingresso dai vari alberelli che spinse ai bordi del vialetto.
Viaggiare in auto sarebbe stato difficile, molte strade erano bloccate nonostante la protezione civile si stesse adoperando per farle sgomberare il più velocemente possibile.
Ma le distanze erano parecchie e Rei era davvero molto stanco, aveva percorso parecchi chilometri a piedi da quando era uscito di casa.

- Prenderò strade alternative...- pensò.

Intanto....

Fra la gente nel panico che percorreva le strade della città alla ricerca dei propri familiari, indubbiamente c'erano pure Fuyuki e Natsumi che cercavano angosciosamente Akito. 

Natsumi, in lacrime, guardava ovunque, insieme al padre, nella speranza di vedere il viso del fratello tra la folla.

- Non posso perdere pure lui, è stato l'ultimo regalo di Koharu! - pensava tra sé e sé, sconsolatamente, Fuyuki.

Frattanto, in ospedale...

- Pare che il ragazzo abbia preso la Rat bite fever, la situazione è abbastanza seria e se non agiamo immediatamente potrebbe diventare davvero rischiosa. -

Sana sentì queste parole pronunciate da un medico ad un infermiere dopo essere uscito dalla stanza che ospitava Akito.

La ragazza rimase scioccata, non se l'apettava!
Improvvisamente la vita di Akito era in pericolo!

Presa da grande panico, la ragazza andò verso l'ingresso della stanza in cui c'era Hayama, fermandosi lì.
Guardandolo, provò compassione mista a tanta amarezza.
Questo ragazzo sembrava non riuscire ad avere mai pace.
Doveva sempre fare i conti con nuovi ostacoli... e sembrava che la vita ce l'avesse in perpetuo con lui.

Sana cominciò a piangere, non poteva credere a quello che era stato detto, e urlò dicendo: - NON È VERO, È SOLO UNA BUGIA! - "











L'Alba Di Un Nuovo Giorno (❤Heric x Rossana❤) Akito x SanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora