L'Alba Di Un Nuovo Giorno (❤Heric x Rossana❤) Akito x Sana

Capitolo 8

(Per i collegamenti, vedi cap. 4)

Quel film...
Quel film ha letteralmente stravolto la loro vita.
Delle semplici scene recitate hanno tutto questo potere?

Uno sceneggiato mira dritto al cuore se sono implicati situazioni, sentimenti ed emozioni che sono simili, se non identici, alla nostra quotidianità, alla vita di ogni giorno.
Ebbene sì, quel film sembrava fatto a posta.

Trama:
Famigliola felice. Marito, moglie e figlia.
La moglie rimane nuovamente incinta dopo 11 anni.
Ormai non ha l'età giusta, né la salute necessaria...
Comunque, per amore della dolce creatura in grembo, porta avanti la gravidanza.
Dopo un po di tempo si ammala, passa settimane e settimane in ospedale.
Padre e figlia sono disperati.
I medici sono combattuti. La donna deve partorire, ma c'è in gioco la sua vita e quella del nascituro.
Quale scelta dovranno fare?
Nasce una bimba stupenda. La madre in coma.
Dopo mesi, si risveglia.
Sta malissimo, ma dentro di sé prova una gioia indescrivibile, la sua piccola Lehysa (ruolo che verrà interpretato da Sana) è nata.
Passano gli anni.
La donna entra ed esce dall'ospedale a causa delle varie terapie. La piccola Lehysa ha solo 12 anni. Eppure già vive l'angoscia di vedere la madre malata.
Il padre non la considera, si prende a malapena cura dei suoi bisogni primari. La piccola non conosce affetto.
La sorella maggiore la scaccia, come se fosse un animale selvatico.
Lehysa sa che è tutta colpa sua. O perlomeno, è quello che le hanno sempre fatto credere il padre e la sorella.
Un giorno, i dottori trovano la cura giusta, la terapia adatta!  La scienza fa progressi a beneficio di tanti!
È vero, ci vorrà del tempo, ma la donna riuscirà finalmente a vivere autonomamente, senza ulteriori terapie ospedaliere. Solo qualche farmaco.
Chiamano la donna nell'ufficio del medico che tratta il suo caso, per darle la stupenda notizia.
La sua stanza rimane vuota.
Poco dopo scatta l'ora delle visite.
La sua famiglia entra e l'aspetta... si chiedono dove possa essere, e fanno le ipotesi più assurde e negative.
La sorella e il padre si scagliano immediatamente contro la piccola Lehysa, che in silenzio subisce i soliti maltrattamenti verbali e psicologici.

- La colpa è solo tua! -
- Non saresti mai dovuta nascere! -
- Maledetto quel giorno! -
Continuarono a mortificarla fin quando, all'improvviso, venne spalancata con violenza la porta della stanza.

La madre, furiosa e in lacrime, aveva sentito tutto!
- Come osate parlarle cosi! Ho rischiato la vita per averla proprio perché, anche quand'era solo un piccolo embrione, già l'amavo. -

Rivolgendosi alla piccola, la madre disse: - Perdonami piccola mia. Soffro tremendamente immaginando tutto quello che dovuto patire, in questi lunghi anni, a mia insaputa.
Una cosa è certa, non è mai stata colpa tua.......
Sei preziosa, sei la luce dei miei occhi. Non saprei immaginare la mia esistenza senza di te, senza il tuo sorriso, senza quegli occhi grandi e dolci e quello sguardo che nasconde tanto dolore ma che trasmette la determinazione di chi un giorno darà tanto!
Ricorda, anche se mi chiedessero di scegliere tra te e la mia vita, sceglierei sempre te, perché... sei tu la mia vita. -

Alla fine le cose si sistemano, tra gioie e dolori, e vissero tutti felici e contenti.

Natsumi si rivede in quelle scene... sente i brividi salirle lungo la schiena, sente il rimorso che la divora.
Se avesse visto fare a qualcun altro tutto ciò che lei aveva personalmente fatto ad Akito in questi lunghi anni, ne sarebbe rimasta indignata! Sarebbe andata su tutte le furie!
Non si era mai resa conto di essere sempre stata la carnefice... L'aveva capito solo adesso!

Non riesce a darsi pace.
Le lacrime che versa sono davvero amare.

Il padre rimane basito, sconvolto, il dolore lo attanaglia.
Aveva dimenticato cosa vuol dire essere davvero un padre. Significa essere disposti e pronti a fare sacrifici e, se necessario, anche a cedere la propria vita per un figlio...
Si sente come ritornato da un lungo viaggio nell'oblio.
Se la sua cara moglie fosse in vita, che gran delusione proverebbe!

Sana aveva ragione...