"Drinn drinn!!"
Maledettissima sveglia del cavolo! Bom vediamo il lato positivo, oggi è l'ultimo giorno di scuola e quindi l'ultimo giorno che mi toccherà sentirla! Jeep!
Tasto con la mano il comodino fino a toccare la sveglia e mettere fine al suo rumore spacca-timpani. Mi alzo accendo la luce e mi vesto alla velocità della luce, salgo in cucina e spazzolo via la mia colazione, purtroppo la mia eccitazione viene notata anche dall'altro componente del tavolo, Gabriela. Per fortuna Caroline è già uscita e Kevin ... povero Kevin lui non noterebbe neanche una bomba atomica in soggiorno.
"Perché sei così felice?"
Mi domanda lei con tono gelido e sospettoso mentre sorseggia la sua dose quotidiana di sangue fresco. Bleah che schifo!
"N-niente ..."
Balbetto io. Abbasso lo sguardo sulla mia tazza, improvvisamente non ho più così tanta fame. Non voglio vedere il suo sguardo assassino che mi fa gelare il sangue ma la sua voce tagliente riesce comunque a raggiungermi.
"Staremo a vedere ... ricordati che se mi fai arrabbiare ti giochi la tua permanenza estiva da Erica."
"Si mamma lo so, farò la brava vedrai."
Sussurro io. Cavolo come riesce a mettermi paura anche con solo poche parole? E poi come se fosse cosa facile non farla arrabbiare, si arrabbia sempre anche quando faccio quello che mi ha ordinato lei. Però devo fare davvero la brava, ho davvero bisogno di andare in libreria da Erica. Erica (è umana) è la mia migliore amica, e anche l'unica, i suoi genitori lavorano nella libreria del paese e mi hanno invitata (con tante suppliche da parte di Erica) a passare da loro l'estate. Non si come ne perché Gabriela e Kevin, o forse sarebbe più giusto dire Gabriela e basta, hanno accettato. Quindi se non succede nulla, di cui la colpa sarebbe ovviamente mia, entro domani sarò fuori da questa casa per tutta l'estate.
Cerco di contenere la gioia, mi alzo porto la tazza al lavello , afferro lo zaino me lo infilo sulle spalle ed esco di casa con un.
"Buona giornata a tutti."
Una tipica mattina in casa Dike...
Mi incammino molto lentamente verso la fermata dell'autobus potendo, finalmente, sprizzare gioia da tutti i pori. Arrivo come al solito in anticipo, ma meglio così, tutto è mrglio che stare in quella casa. Preferisco un po' di freddo che le sue occhiate e le sue parole taglienti. In poco la fermata comincia a riempirsi di ragazzi e delle loro voci ma io non le sento visto che ho la musica ad alto volume nelle orecchie. Alzo gli occhi giusto in tempo per vedere la corriera e saltarci sopra un attimo prima che si chiudessero le porte.
***
"Ciao Helen!"
"Ciao Erica! Tutto okay?"
"Ma certo tutto oki doki, e a te?"
"Il solito Erica, il solito ..."
Dico con un sospiro. Erica è l'unica che sa con che persone false vivo io, le ho detto tutto dalla prima all'ultima cosa e per questo è l'unica amica che ho. Le lezioni non furono noiose (almeno oggi!) passarono in fretta e in poco la scuola fini. Che bello da adesso fino a settembre vacanze! Ma soprattutto vacanze-con-Erica!!! Anche se il pensiero che da qui a un mese saprò a quale tribù apparterrò mi mette una strizza tremenda.
"Dai musona! Un bel sorriso per i fan!"
Erica tende il braccio davanti a noi è scatta una foto ricordo. Guardiamo la foto e ci mettiamo a ridere, non siamo minimamente centrate, ma non fa niente.
Ci dirigiamo verso casa dei Dike per fare le mie valige. Per fortuna quando entriamo la casa è vuota, a quanto pare sono tutti fuori, chi per lavoro chi per scuola. Scendiamo le scale che portano in cantina e apro con cautela porta della mia, se così si può chiamare, camera. Non vado molto orgogliosa di quel buco in cui vivo però almeno sono fortunata ad averlo c'è gente che non ha nemmeno un tetto sulla testa. Prendo la borsa più grande che ho e ci butto dentro i miei vestiti, ovvero quattro stracci, le uniche scarpe che ho sono quelle che ho su, prendo la scatola con le uniche cose che posso calcolare davvero mie, non mi sognerei mai è poi mai di lasciarla alla mercé di questa famiglia. Mi metto la borsa a tracolla, sono pronta. Mi guardo in giro e dico addio a quel posto.Usciamo dalla camera, risaliamo le scale e quando sono a un passo dalla mia libertà spunta fuori dalla cucina lei. Cacchio perché non l'ho sentita arrivare? Magari è sempre stata qua è io non me ne sono accorta? Oddio e se adesso si inventa una delle sue per non farmi andare da Erica?
"Ciao Erica, Helen ... Sei pronta vedo ..."
"Già. "sussurro.
"Non osare fare quantunque cosa,tu per il momento fai parte ancora di questa famiglia e dovrai stare alle mie regole. Sono stata chiara?!"mi fulmina con gli occhi.
"C-certo ..."
"Allora buona giornata ragazze."e con questo sparisce con un sorriso che va da un orecchio all'altro come se non mi avesse appena minacciata praticamente di mettermi agli arresti domiciliai.
Io è Erica ci guardiamo e sono sicura che stiamo pensando la stesa identica cosa: ma chi si crede di essere questa?! Solo che lei a differenza di me non ci ha fatto ancora l'abitudine.
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Helen
AdventureUna ragazza, quattro tribù...a quale apparterrà? Sarà disposta ad affrontare il suo destino? Quanto saprà sacrificare per la salvezza del mondo? Scopritelo...