Capitolo 11 Funghi e motorini alla riscossa

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Arrivati in gelateria ci sediamo su un tavolino fuori e ordiniamo.

<Allora ragazze cosa fate di bello questo pomeriggio?>

Chiede Sebastian.
Guardo la mia amica ma probabilmente lei non ha neanche sentito la domanda.

<Mah non lo so, di solito è Erica che organizza tutto. Ma penso che staremo a casa.>

Dico. La mia amica sentendo nominare il suo nome si sveglia dal trance-Garret.

<No per oggi non abbiamo nulla in programma.>

<Potete venire con noi a accogliere funghi nel bosco!>

Dice Garret svegliandosi dal trance-Erica. Lo chiede a tutti ma i suoi occhi non si sono mai allontanati da quelli della mia amica.

<Certo! Io amo i funghi!>

Ma se li odi? Erica!

<E a te va bene Helen?>

Mi chiede Sebastian.
Guardo Erica che mi sta supplicando con gli occhi.

<Certo.>

Dico. Sta volta non lo faccio solo per Erica, mi piace andare per i boschi e poi sto cominciando ad abituarmi ad avere intorno Sebastian.

<Okay allora siamo d'accordo, incontriamoci qui fra un'ora.>

Annuisco e trascino la mia amica via perché se fosse per lei rimarrebbe ipnotizzata qui per sempre.

***

Mancano 10 minuti ma siamo ancora a casa, io sono pronta ma Erica ... è una vita che è chiusa in bagno, ci sta facendo far tardi.

<Erica!!>

<Arrivo scusa scusa.>

Eccola che esce dal bagno fresca come una rosa. È davvero bellissima. I suoi capelli color cioccolata sono super boccolosi, si è truccata ed è vestita con pantaloncini di jeans e una maglietta verde shoking. Io invece indosso dei semplici pantaloncini neri e una canottiera viola.

<Di certo con quella maglietta non ti perderemo.>

Scherzo io, rivolta alla maglietta della mia amica. Lei mi fa la linguaccia. Le lancio il suo zaino con l'acqua e del cibo, anch'io ne ho uno ma invece dell'acqua ho il sangue.

Usciamo di casa e corriamo al luogo d'incontro alla velocità della luce.

I nostri due accompagnatori sono seduti sul marciapiede che, pazientemente, ci aspettano.

<Eccoci scusate il ritardo.>

Dico io.

<Tranquille, allora andiamo?>

Risponde Sebastian. Sta praticamene parlando con me perché i nostri amici si sono già persi.

<Si ... ehm ma come andiamo?>

Sul volto di lui compare un sorrisetto si gira e indica due motorini.

Cosa cosa?! Mica vorrà dire che quelli sono i nostri mezzi di trasporto?!

<Stai scherzando?>

<No.>

Oh cavolo! Sono sconvolta.

<Ma sai almeno guidarlo?>

<Ma è ovvio. Su dai poche storie, andiamo.>

Rivolgo uno sguardo alla mia amica sperando che sia d'accordo con me che questa è una pazzia, ma lei è super elettrizzata al fatto di andare sul motorino con Garret. E te pareva!

Tiro un bel respiro e prego di non morire. Okay penso di potercela fare.

<Andiamo prima che cambi idea e scappi via.>

Dico.

<Fidati ti piacerà.>

Dice Sebastian ridendo. Deglutisco, non penso proprio che mi piacerà.

Lui salta in sella e mi passa un casco nero invitandomi a indossarlo, non ci penso due volte: lo indosso. Mi siedo dietro di lui e cerco un posto dove afferrarmi con le mani. Lui si gira e mi guarda un'altra volta con il suo sorrisetto.

<Cingimi la vita, è l'unico modo. >

Divento rossa penso. L'idea di aggrapparmi a lui non mi ispira molto, anzi mi imbarazza, ma lo faccio.

Stringo le braccia sulla sua vita e sento i suoi muscoli sotto la maglietta irrigidirsi.

<Potresti lasciarmi respirare?>

Chiede.

<Ops.>

Allentò un po', ma non di molto, la presa.

Lui fa rombare un po il motore e parte. All'inizio vengo pervasa dalla paura, la paura tremenda di ammazzarmi, ma poi quando capisco che non c'è nulla di pericoloso mi diverto. Sebastian ha ragione mi piace e anche tanto.

Mi sento libera. Felice. Spensierata.

I paesaggi ci scorrono accanto velocemente, tutto in un attimo muta.

È .. è fantastico!

HelenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora