Capitolo 3 La libreria

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Entriamo nella "casa" di Erica, anche se più che una casa è una libreria al primo piano e al secondo due stanze una sua e una dei suoi genitori. Ma per me va bene lo stesso, questa libreria per me è simbolo di pace e amore. Sono sempre stata la benvenuta qua dentro. E poi io amo i libri, amo leggere e vorrei passare la vita qui dentro. Insomma questa è la mia vera casa.

Entrando saluto la mamma di Erica, Giuly.

"Ciao Giuly! Che bello vederti."

"Oh tesoro ... Vieni qui fatti abbracciare."

Una donnina con i capelli lunghi e neri che le ricadono in morbide nodo sulle spalle, due occhi grigi coperti da spesse lenti e le labbra piccolissime e delicate.

Lei mi abbraccia e mi sento ancora più a casa, ancora più amata e al sicuro, sensazione che dai Dike non ho mai provato nemmeno una volta.

Io e Erica saliamo le scale di legno, su ogni scalino ci sono appoggiati ai lati dei libri ogni tanto butto l'occhio ma in velocità riesco a distinguere solo le copertine, alcune colorate, altre mono colore, alcune nuove altre vecchie.

Alla fine della scala c'è un piccolo corridoio con due porte una di fronte all'altra. Erica apre quella a destra e mi lascia entrare per prima.

"Benvenuta nella mia umile dimora!"

Esclama lei facendomi segno con la mano verso il suo mini appartamento-camera.

"Tante grazie signora, sono davvero onorata di poterle fare compagnia qui."

Rispondo io stando al gioco.

"Hahaha! Che sceme che siamo! Pensa che noia ... Una volta parlavano sempre così. Bleah!"

"Già ... Non c'è la farei mai."

La camera di Erica è molto grande infatti c'è spazio sufficiente per due letti, uno suo è uno per me, una scrivania molto spaziosa, una libreria gigante (come se di libri in quella casa non c'è ne fossero già abbastanza!) è un armadio. In un angolo è riuscita a ricavare persino un piccolo angolo TV, con un divanetto e una TV. Ma la cosa più fantastica sono le pareti: tutte ricoperte di colori messi a caso, citazioni, disegni ... insomma una figata!
Mi dirigo verso quello che sarà il mio letto è noto con stupore che ha le trapunte del mio colore preferito:blu metallizzato ma con il cuscino verde acceso. Chissà come mai? Mi giro verso Erica con fare interrogativo e solo ora mi accorgo del suo sorriso da furbetta che mi annuncia che nè ha combinata una delle sue. Guardo il suo letto: trapunte verde acceso e cuscino blu metallizzato.

"Che forza Erica! Solo a te poteva venire in mente ..."

"Lo soooo ... Ti piace davvero davvero??"

"Si mi piace davvero davvero!"

Le faccio uno dei miei mega sorrisi che riservo solo per lei.

"Che belloooo!!!"

Esulta la mia amica, batte le mani e poi mi abbraccia facendomi perdere l'equilibrio. Cado per terra ma lei non molla la presa, mi sta stritolando.

"E-erica non ... non res-respiro ..."

Fingo di soffocare. Lei si stacca e mi guarda preoccupata, poi quando capisce che lo presa in giro mi tira una manata sulla spalla e si mette a ridere. Ci alziamo.

Sulla sua faccia c'è ancora quel sorrisetto da ebete, questo mi fa pensare che forse le sorprese non finiscano qui ...

HelenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora