Capitolo 9 Sangue

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Sono passate alcune ore dalla misteriosa scoperta del mio simbolo e io e Erica non abbiamo ancora aperto bocca, non sappiamo che dire.

<Cosa facciamo?>

Mi chiede Erica rompendo il silenzio. Ma è la stessa cosa che sto pensando anch'io quindi non le so darle una risposta.

<Erica non lo so ...>

<Credi che dovremmo dirlo?>

<Non ... non lo so.>

Oddio ho una paura fottuta, cosa succederà ora?

<Forse dovremmo tenerlo segreto ... almeno per un po'. Insomma il tempo che capiamo che farne.>

<E come pensi di nascondere questo?!>

Gli indico il simbolo comparso da poche ore sulla mia spalla.

<Beh con un po di trucco. Vieni.>

Mi prende per mano e mi trascina nel bagno, accende la luce e si mette a cercare freneticamente qualcosa dentro un cestino rosa. Ne esce con un tubetto di crema color pelle è un pennellino.

Comincia a trafficare con quegli oggetti sul mio braccio ...

<Ta dan!! Guada ora sembri una semplicissima umana.>

Guardo ... il simbolo è completamente scomparso. Insomma se guardi bene vedi che c'è sopra qualcosa ma solo se guardi da molto vicino.

<Pensi possa funzionare?>

Chiedo un po' dubbiosa.

<Penso di si.>

C'è la posso fare? Posso fingere di essere qualcuno che non sono? Penso di si, posso provarci per lo meno.

<Va bene.>

<Okay ma ora per favore andiamo a dormire, tutto sto ragionare mi sta facendo venire sonno.>

Ci infiliamo nei nostri letti, lei si addormenta poco dopo aver appoggiato la testa sul cuscino mentre io ovviamente mi giro e mi rigiro nel letto senza minimamente riuscire a prendere sonno. I miei pensieri continuano a vagare da un argomento all'altro.

Perché a me? Chi sono allora i miei genitori? Cosa devo fare? Come mi devo comportare? Lo dovrei davvero tenere nascosto? Morirò anch'io?

Tante domande ma zero risposte.

***

<Allora cara ... com'è andata ieri sera?>

Mi chiedono Giuly e Luca. Sollevo la spalla e gli faccio vedere che non c'è nulla, anche se a dir la verità c'è un simbolo solo che è sotto 3 strati di crema color pelle che Erica mi ha applicato stamattina. Loro rimangono un po' stupito all'inizio ma poi sui loro volti compare un sorriso.

<Umana ...>

Sussurro. Non mi piace mentire.

<Bene ne siamo felici. >

Mi dicono i genitori della mia amica.

<Bene ora che lo sapete noi due andiamo. Ciao.>

Dice la mia amica.

<Ciao ragazze fate le brave.>

<Dove stiamo andando Erica?>

Le chiedo.

<A prenderci una doppia dose di caffè, stanotte ho dormito troppo poco e rischio di addormentarmi in piedi e poi ho sete fa troppo caldo.>

<Anch'io ho sete ... >

In effetti ho sete, ma è una sete un po' strana, non lo mai provata prima ... chissà cos'è?

***

La mattinata è passata, saranno circa le 2 del pomeriggio fa tanto caldo, troppo caldo. Erica ed io siamo sedute all'ombra di un albero. Mi sento molto accaldata e ho sete, tanta sete, una sete che non riesco a soddisfare con l'acqua. Mi comincia a girare la testa, la vista comincia ad appannarsi. ma cosa mi sta succedendo? Sarà il caldo?

<E-Erica non ... non mi sento molto bene ... >

Il suo sorriso si spegne appena mi guarda negli occhi, come al solito la mia amica capisce tutto subito.

<Oh cavolo che scema che sono! Tu ... tu sei anche un vampiro, avrai bisogno di bere sangue.>

Sangue?! Oddio no che schifo ...

<Vieni andiamo alla banca del sangue! Muoviamoci prima che tu svenga.>

Mi tira in piedi e io con malavoglia la seguo, le mie gambe faticano a reggere il peso del mio corpicino. Seguo Erica come un robot non faccio caso ne alle persone, ne al posto dove stiamo andando...

<Bevi ...>

Mi ordina la mia amica. Mi tende una confezione per le bibite, senza pensare a quello he faccio butto giù il liquido. È sorprendentemente delizioso e pian piano palco la mia sete. Ha un gusto un po metallico ma è anche dolce e salato allo stesso tempo. Mi sento di nuovo in me, le forze mi ritornano e mi sento decisamene meglio come dopo una bella dormita.

<Stai meglio?>

Chiede Erica.

<Certo! Grazie! Amo sta roba è come ... come ... non lo so, sò solo che è il massimo!>

Ed è sangue ... fino a poco a lo odiavo o ora lo amo come si sta modificando rapida talmente la mia vita.

HelenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora