Capitolo 28 Il duello

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Gabriela Dike... c'è lei dietro tutto questo casino. Ancora fatico a crederci. Ma ora devo portare a termine ciò che ho iniziato.

<Hele tutto okay?>

Chiede Sebastian con un volto seriamene preoccupato.

Sono ancora in ginocchio e sconvolta per quello che ho udito poco fa.
Mi tiro su in piedi e mi pulisco le ginocchia, alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi.

<Sto bene. Andiamo.>

<Hele sei sicura ...>

Comincia lui.

<Sto bene davvero, ora dobbiamo andare.>

Dico io fermando la sua frase sul nascere.

Lui annuisce e poi comincia a correre verso i due tipi seduti ai piedi degli alberi, io intanto sto nascosta dietro il nostro nascondiglio mentre aspetto il momento giusto per correre verso la radura.

Osservo Sebastian, cavolo se la cava proprio e ben con la spada, non ho idea di dove o come abbia imparato. Continua a fare affondi e parate con quella lama di ferro finché non trafigge il braccio di uno dei due, questo cade in ginocchio ai suoi piedi e si stringe il braccio al petto. Ma intanto l'altro gli salta addosso da dietro facendolo cadere a terra, rotolano per alcuni metri tutti e due per poi rimettersi in piedi e continuare a duellare. Sebastian è più bravo su questo non c'è dubbio, ma all'improvviso succede una cosa che ribalta notevolmente la situazione: il mio amico inciampa in una radice cadendo di schiena e facendo finire la sua spada a qualche metro di distanza. Il vampiro approfitta dell'occasione e si prepara ad ucciderlo.

<Nooo Sebastian!!>

Urlo io, anche se so che questo rivelerà la mia posizione.

Comincio a correre verso loro e intanto il vampiro si gira per prepararsi ad affrontarmi. La mia unica arma è un coltello, ma può bastare sopratutto se colui che la usa e anche uno stregone. Infatti comincio a pensare a una spada lunghissima, quanto quella di Seba, stringo forte l'impugnatura del coltello che in poco si trasforma in quello da me poco prima desiderato.

Il vampiro rimane per un attimo impietrito davanti alla mia arma e questo da il tempo a Sebastian di strisciare sul terreno e arrivare alla sua spada e conficcargliela nella schiena.

<Ahh... >

Urla lui e poi le sue pupille diventano bianche e fa uscire dalla bocca il suo ultimo respiro prima di morire davanti ai miei occhi con ancora la lama di Sebastian che gli esce dallo stomaco.

<Vieni dobbiamo andare prima che arrivino i rinforzi.>

Dice Sebastian e mi afferra per la mano ma le mie gambe sono immobili, non hanno intenzione di muoversi. Non avevo mai visto una persona morire e di certo non penso che sarei mai stata provata per una cosa del genere.

<Dai Helen non abbiamo molto tempo!>

Esclama lui e mi tira per un braccio.

Le mie gambe finalmente ricominciano a muoversi e cominciamo a corriere verso la radura.

HelenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora