Capitolo 29 La radura

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La radura è esattamente come chiunque se la potrebbe immaginare, uno spiazzo di erba a forma circolare circondato da alberi. Solo che questa ha un qualcosa di diverso, di strano, una cosa che normalmente non si trova in un posto del genere. Al centro del cerchio d'erba troneggia una lastra di pietra liscissima e perfettamente quadratica.

Questo è il posto giusto, lo sento, il mio corpo, la mia anima, tutto di me è attratto da quella tavola di pietra come se fossi nata solo per quello.
Beh in effetti comincio a pensare che sia proprio quello il mio vero e proprio compito, salvare il mondo.

<Uao...>

Esclama Sebastian.

Io riesco solo ad annuire perché il mio corpo mi sta urlando di correre fino alla lastra e fare il mio dovere. Cedo alle sue richieste e comincio a camminare sempre più in fretta verso il centro seguita dal mio amico.

Arrivo a un passo dalla roccia e mi fermo, in quel preciso memento mi viene in mente che io non so che fare, come comportarmi... cosa devo fare? Mi domando ma ovviamente nessuno mi risponde, vorrei aver potuto conosciuto Sophie, le avrei chiesto cosa aveva fatto lei, così magari ora non sarei ferma qui come una stupida a fissare una pietra quadrata.

<Ci siamo ... dopo tutto questo viaggio siamo qui e io ... io non so ... che fare ...>

Ammetto forse più a me stessa che a Sebastian.

<Cosa devo fare ora? E se non fossi all'altezza? E se non fossi io la Sophie del futuro? E se fallissi? E se ...>

<Calmati Helen.>

Dice Sebastian prendendomi la mano, come aveva fatto prima. Intreccia le sue dita fra le mie con il pollice mi accarezza dolcemente le nocche.

<Helen tu sei al persona più fantastica che abbia mai incontrato, il tuo coraggio e la tua forza d'animo non ha limiti ne eguali. Non devi diffidare nelle tue capacità straordinarie, sei stata scelta per questo compito perché tu e solo tu hai le capacità per portarlo a termine.>

Mi dice lui tutto d'un fiato mentre i suoi occhi non si allontanano mai dai miei.

Sento le guance riscaldarsi e arrossire, nessuno prima d'ora mi aveva detto una cosa del genere, forse nemmeno Erica.

<Ma lo stesso io non so che fare ...>

Sussurro.

<Io invece so che tu lo sai, so che da qualche parte dentro di te c'è la risposta che tanto cerchi. Sei nata per questo.>

<E come puoi esserne tanto sicuro?>

<Lo so perché ... >

Lo osservo soffermarsi sull'ultima parola come se stesse valutando quello da dire dopo.

All'improvviso lo vedo avvicinarsi di più a me, la sua mano libera mi prende per la vita facendomi fare un piccolo passettino avanti verso di lui. I suoi occhi sono ancora fissi nei miei e per la prima volta noto una luce diversa, quegli occhi sono illuminati di qualcosa, o da qualcosa.
Sono immobile non riesco a muovermi, il mio corpo non risponde più ai miei comandi, il mio cuore batte più voce del solito, non sono mai stata così vicina ad un ragazzo prima d'ora.

Osservo il suo volto ben definito, un po' spigoloso ma comunque da risultare dolce, occhi verdi grigio che brillano alla luce, naso perfettamente dritto, bocca così perfetta che ti chiedi come sia possibile avercela così. Il suo viso si avvicina sempre di più al mio ... ci saranno penso uno o due centimetri di distanza. In un secondo lui colma questa distanza appoggiando le sue labbra così perfette sulle mie e lasciandomi un tenero bacio.
Il mio primo bacio...

<...perché sono innamorato di te Helen dal primo momento che ti ho vista per terra in quel negozio. E per questo so che qualunque cosa tu dovrai fare ora la farai al meglio delle tue capacità perché io ti amo e mi fido di te.>

Mi dice a fior di labbra lasciandomi senza fiato.

HelenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora