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Sono in macchina, esattamente su quella di Colin, e sto finalmente tornando a casa. Non ho mai passato così tanto tempo in ospedale, di solito se mi sparavano il massimo che facevano era al braccio, o alla gamba. Roba che dopo due giorni sei fuori, sei a casa con le stampelle fuori pericolo. Non nascondo a me stessa che c'è stato un momento in cui ho sperato di morire. Ho accusato il colpo, mi sono guardata le mani e solo dopo il dolore lancinante è esploso dentro di me come un fuoco d'artificio. 

Quando ti sparano, ti sembra di vivere al di fuori, non sei tu che stai morendo, è un altro. Tu stai solo guardando, tu senti l'adrenalina del momento che subito non ti fa percepire il dolore. stai li, al di fuori  a guardare come uno spettatore incapace di fare nulla perché stai morendo.

 é strano, siamo strani noi umani. Ci crediamo tanto forti, abbiamo inventato tante cose, siamo intelligenti, eppure... ci basta così poco per non esistere più. Un oggetto talmente piccolo in confronto a te, che ti lacera la carne facendoti morire dissanguato. 

Quando senti il proiettile dentro di te, perdi tutte le tue convinzioni, non ti senti più invincibile. Ti senti solo perso, e rimpiangi tutto quello che hai fatto nella tua vita fino a quel momento. 

Ho sperato di morire così da restare in pace, perché in fondo un po' di pace me la merito. Il problema è che quando sei in coma, senti tutto. Senti le voci, senti le lacrime, senti il dolore delle persone che vengono a farti visita, senti la speranza che c'è nella loro voce, la loro voce che ti grida di svegliarti perché non hanno idea di come andare avanti. ed è proprio lì che ho deciso che non era il tempo di andarmene da qui, non potevo fare questo a mio fratello, a mia madre, ai miei amici... a Colin. Di certo non me lo avrebbero mai perdonato.

 Nonostante io sia stata in coma, un'immagine è vivida e resta vivida nella mia testa. 

Mio fratello e Colin, afferrano la pistola mentre nei loro occhi vedo solo buio. Sete di vendetta, non c'è più alcuna traccia d'amore, di felicità. Solo buio. Il corpo di Dustin cade a terra privo di vita mentre si bagna del suo stesso sangue. 

è andata come doveva andare.  è qua che mi chiedo che fine abbia fatto Carter. Mi dispiace per lui, dover sottostare a persone più forti di te, lo capisco. So come ci si sente. é un po' come dover vivere in continuazione con un grande masso sul petto, che ti impedisce di respirare e che via via ti schiaccia sempre più giù, fino a farti sprofondare con lui. E non importa quanto tu stia male, non importa se stai morendo. Quello non frega a nessuno. La paura di fare la cosa sbagliata, oppure la paura di dover fare cose sbagliate. 

Mi chiedo anche se Logan abbia detto qualcosa a mia madre, spero di no perché forse sarebbe troppo da sopportare per lei. Scoprire che entrambi i tuoi figli fanno parte di una banda dove si spaccia, si uccide, e si viene uccisi, non è il massimo che una mamma potrebbe sperare. Di sicuro mio padre non sarà fiero di me, non lo sono neanche io, figuriamoci un'altra persona. 

A volte mi chiedo come sarebbe andata la mia vita se mio padre non fosse morto. Logan non sarebbe partito, io non sarei scappata di casa, non avrei incontrato Archie, non sarei entrata nella gang, neanche Logan lo avrebbe fatto, non avrebbe conosciuto i ragazzi, io non mi sarei trasferita, non avrei conosciuto i ragazzi, non avrei conosciuto Mery e J, non sarei entrata nelle cheerleader, non avrei abbandonato la musica, non mi sarei innamorata.  Non voglio dire che sia un bene che mio padre sia morto, ma adesso, non la vedo più negativamente come prima. Certo mio padre mi manca ogni giorno della mia vita, ma forse il destino aveva questo in serbo per me. Forse è questa la parte felice e gratificante della mia vita o magari quella parte deve ancora arrivare. Chi lo può sapere. 

Quello che so è che non ritornerei indietro. Non rinuncerei mai a tutto quello che ho oggi anche se mi dovessero sparare non so quante volte. Questi ragazzi, sono la cosa migliore che mi sia mai capitata nella vita, intendo tutti i miei amici. 

Quel giorno rimarrà nella mia mente impresso per sempre, e con quel giorno anche l'immagine dei miei amici che uccidono una persona. Ma non gliene faccio una colpa, no assolutamente. Se ci fossi stata io al loro posto probabilmente avrei preso un lanciafiamme, o un batzuka non lo so,e se mai un giorno qualcuno di loro dovesse chiedermi aiuto per nascondere un cadavere accetterei.

 Perché al mondo ci sono due tipi di amici: quelli che quando gli dici che hai ucciso qualcuno scappano correndo a gambe levate oppure quelli che prendono una pala e ti chiedono dove lo hai messo. 

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