26.

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Sento Austin muoversi. Chiudo gli occhi che mi bruciano e faccio finta di dormire. Mi da un bacio in fronte e fatico a non mostrarmi disgustata. Quando la porta si chiude apro gli occhi. Sono le 5.00 e da ieri non ho chiuso occhio. Letteralmente.

Una lacrima mi arriva all'orecchio per via della mia posizione. Alzo le coperte, sono nuda. Vorrei che quello di ieri fosse stato solo un incubo, ma i segni violacei sui miei polsi mi ricordano che è successo veramente. 

Ieri sera dopo che mi ha portato in camera, si è tolto la camicia, ha iniziato a baciarmi, mi ha tolto il vestito, e ogni volta che opponevo resistenza mi tirava uno schiaffo, un pugno, mi teneva ferma dai polsi, tanto forte da lasciarmi i segni ancora adesso. 

Inutile spiegare com'è finita. Quando ha finito si è sdraiato e mi ha sussurrato che era stato il miglior compleanno della sua vita. Lui ha dormito, io no. Sono rimasta a fissare il soffitto per tutta la notte, fino ad ora. So che oggi starà fuori tutto il giorno e non posso che esserne felice.

Mi sento sporca, usata. Violata. 

Mi alzo e vado in bagno. Apro l'acqua della doccia e quando è bollente mi ci infilo dentro. L'acqua scorre sulla mia pelle facendo apparire delle macchie rosse. Non mi importa se brucia. Ho bisogno di pulirmi, di togliermi di dosso il suo profumo che mi fa venire la nausea. Mi sfrego con una spugna imbevuta di bagnoschiuma, guadagnandomi delle striature su tutto il corpo. Le sento le lacrime che scendono. Le sento, che si mischiano all'acqua, si nascondono. Ma io le sento lo stesso. 

Mi asciugo e mi metto un paio di leggins e una felpa. Scendo al piano di sotto. 

Archie è seduto sul divano che fissa la tele. Spenta.

Mi fermo davanti a lui, apre le braccia e io mi butto su di lui rannicchiandomi sotto la coperta. Piango, piango per non so quanto tempo. Lui mi accarezza la schiena e mi sussurra che tutto andrà bene. 

<si è approfittato di me Ar> mi stringe a lui e posso sentire il suo respiro farsi irregolare

<come?> la sua voce si sta gelando

<si è approfittato di me> tiro su le maniche della felpa e gli mostro i miei polsi. 

<Zara...> mi accarezza i lividi scuotendo la testa. So che soffre. So che pensa sia colpa sua. Ma non lo è, non è colpa di nessuno.

<cercherò il modo di farti uscire di qua, e credimi lo troverò> mi lascia un bacio in fronte e sorrido

<facciamo colazione?> chiedo cercando di non pensarci più. Ci siamo solo noi in casa, meglio così. Annuisce e mi alzo per prendere il latte con i cereali.

Mi chiedo cosa stiano facendo i ragazzi. Cosa stia facendo Colin. Mi manca e non lo vedo da un giorno. Sento nostalgia del suo profumo, dei suoi baci, di quello stupido cappellino che tiene sempre in testa. Sorrido istintivamente

<che c'è?> mi chiede Archie sollevato nel vedermi sorridere

<stavo pensando a Colin> sorride

<sai inizia quasi a starmi simpatico> ammette

<anche lui ha detto la stessa cosa, ma non dirgli che te l'ho detto> ridacchio.

<comunque lo rivedrai presto>

<Archie, non ho il permesso di uscire da questa casa, come faccio a vederlo? Mi hanno anche tolto il telefono>

<a te l'hanno tolto, a me no> sorride e mi passa il telefono

<se ti scoprono sei morto> lo ammonisco

ALMOST FRIENDSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora