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<Zara alza il culo> mi copro la faccia con il cuscino e mi giro dall'altra parte.

<Zara o ti alzi o sfondo la porta. Non ti farò fare tardi il tuo primo giorno di scuola> mi costringo ad alzarmi sapendo che ne sarebbe in grado. Prendo i miei vestiti e vado in bagno

<ecco brava> sorride

<oh ma sta zitto> chiudo la porta e mi lavo. Indosso i vestiti che Jordan mi ha fatto comprare e mi trucco leggermente, giusto per essere decente. Sistemo i capelli ed esco infilandomi le scarpe.

<tieni ti ho messo tutto quello che ti serve nello zaino>lo ringrazio e scendo in cucina per mangiare qualcosa. 

<non hai tempo di mangiare forza in macchina> ridacchia togliendomi il pancake dalla bocca. Me lo riprendo e salgo in macchina. 

<devo andarci per forza a scuola?> chiedo sbuffando. 

<certo perchè non dovresti?> sorride  tornando a concentrarsi sulla strada.

<perchè non ne ho voglia, e poi se mi bullizzano  perchè sono quella nuova? Nessuno fa mai amicizia con quella nuova> dico fingendomi spaventata, ridacchia e appoggia la sua mano sulla mia

<solo tu non lo fai> e non posso fare a mano di dargli ragione. Arriviamo davanti a scuola e lui scende con me

<ti vengo a prendere quando finisci> fa per andarsene ma lo prendo dalla mano. Mi guarda un attimo confuso e lo abbraccio. Per un attimo non si muove, lo stringo più forte e lui finalmente ricambia l'abbraccio.

<a dopo> sorrido ed entro a scuola. Fin'ora nessuno mi ha notata quindi posso stare tranquilla

<Zara> mi volto e vedo di fronte a me Jordan. Sorrido

<non pensavo facessi ancora il liceo> dico mentre lo abbraccio

<sono stato.. bocciato un paio di volte per tua fortuna> sorrido e ci allontaniamo per entrare in classe. Prendiamo subito i posti al fondo e diamo il via a questa giornata infernale.


                                                                                                            ***

<resta il fatto che quella donna mi spaventa> dico a J che ride mentre usciamo da scuola. Ho conosciuto la professoressa di matematica e mi fa veramente paura. Cerco con gli occhi mio fratello ma vedo solo Colin. Vado verso di lui che sta guardando il cellulare. Alza lo sguardo quando mi sente arrivare. Solito cappellino che tiene indietro i suoi capelli castani, jeans slavati strappati alla ginocchia, vans granata come le mie e felpa.

<cosa ci fai tu qui?> chiedo

<mi hanno ordinato di venirti a prendere> dice salendo in macchina

<Logan?> chiedo sedendomi sul sedile

<aveva.. umm..delle cose da fare> si morde l'anellino al labbro e guarda la strada

<del tipo?>

<devi per forza fare così tante domande?> ringhia infastidito e mi ammutolisco sbuffando. Arriviamo a casa e scendo sbattendo la portiera della macchina. Penso sia la persona che mi irrita di più al mondo

<ei fai piano è la mia bambina> entra dentro casa infastidito e io alzo gli occhi al cielo andando in camera mia

<non vuoi mangiare?> mi urla dalle scale

<NO> urlo di rimando. Mi tolgo subito i jeans per mettermi i pantaloncini corti. Nonostante sia settembre fa molto caldo. 

<dovresti chiudere la porta quando ci sono io in casa sai> ridacchia Colin. Sta lì appoggiato allo stipite della porta mentre io scatto in avanti per prendere i pantaloni e coprirmi.

ALMOST FRIENDSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora