Capitolo 4. Cosa sei, un bradipo?

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Quando aprii gli occhi c’era molta luce che sbucava dalle persiane.
Guardai l’orologio.
Le 11 e mezza di mattina.
Oh Cristo.
Uscii di corsa dal letto e andai in camera di Harry.
Lui era già al lavoro e dato che la Tour Eiffel era finita pensai che fosse lì già da un po’.
-Ehi alla buon’ora dormigliona.- mi disse.
-Hai finito la Tour Eiffel senza di me? Cattivo, dovevi aspettarmi.- dissi mettendo il broncio.
-E qui ti sbagli, la punta della Tour Eiffel non è ancora colorata. Te l’ho lasciata. Però veloce altrimenti la finisco io veramente.- disse.
-Dammi un minuto per fare colazione e arrivo.- dissi correndo in cucina.
Mangiai un cornetto in tre morsi sotto gli occhi scioccati di Zayn e poi corsi in camera da Harry.
-Ci sono. Fermo col pennello che la punta della Tour Eiffel è mia!- dissi prendendo un pennello.
Era carino il fatto che avesse lasciato un pezzettino da fare.
Mi era piaciuto quel gesto.
In quella giornata riuscimmo a finire tutto il paesaggio attorno alla Tour Eiffel.
Ci mancava soltanto il cielo al tramonto che era la cosa più difficile per quelle sfumature così meravigliose che c’erano nella cartolina.
Drew mi aveva scritto nel pomeriggio dicendo che doveva aiutare suo cugino a sistemare casa e che quindi non riuscivamo a vederci.
Tanto nemmeno io avevo tempo.
Dovevo finire il lavoretto con Harry.
-Liam dove è?- chiesi.
-Ha detto stamattina che doveva andare coi suoi a trovare qualcuno. Ma non so chi. A volte lo fa. Sparisce tutto il giorno e poi la sera quando torna non ci dice mai dove è stato. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.-
Io sapevo esattamente dove era.
Quando quella sera lo sentii arrivare mollai il pennello a terra e lo raggiunsi di corsa in corridoio.
-Sei andato a trovare chi penso io?- gli chiesi.
-Si. Ti da fastidio?-
-No. Figurati, come potrebbe darmi fastidio. Avete accennato al fatto che sono tornata?-
-No. Abbiamo pensato fosse meglio di no. Ma sente davvero la tua mancanza.-
-Lo so. Ma. Davvero non ci riesco per ora Liam. Grazie comunque a te e anche ai tuoi per quello che fate.-
Lo abbracciai. –Figurati Kitty. sei di famiglia e per la famiglia si fa questo e altro. Cambiando discorso. Come procede la camera?- chiese.
Lo presi per mano e lo trascinai in camera.
-Come fate ad essere già così avanti?- ci chiese.
-Magiaaaa.- disse Harry facendo vibrare le mani davanti alla faccia.
Quella notte provai ad andare a dormire di nuovo senza spuntino e di nuovo ecco che a mezzanotte di nuovo mi alzavo dal letto controvoglia e andavo in cucina.
Là ci trovai Harry al tavolo col barattolo di Nutella in mano e un grissino in bocca.
Mi appoggiai alla porta incrociando le braccia al petto.
Quando mi vide guardò il barattolo di Nutella poi di nuovo me e ingoiò il boccone che stava masticando.
-Non è come sembra.- disse come se stesse commettendo qualche orrendo crimine.
-Sembra che la mia abitudine ti abbia contagiato.- dissi con un sorriso.
-Allora è come sembra. Non sei arrabbiata?- mi chiese.
-Pronto? Io non sono Niall. Se vuoi mangiare la Nutella fai pure non è che ti uccido. Però calcola che se finisce mi dovrai di nuovo accompagnare in piena notte a comprarla.-
-Ci sto.-
-E il tuo fisico mozzafiato? Ieri non eri tutto preoccupato che si rovinasse?- gli chiesi.
-Vorrà dire che inizierò ad andare in palestra o a fare qualche addominale o robe simili.-
-No no no frena. Aspetta un momento. Mi vuoi dire che tu sei così.- dissi indicando il suo corpo –senza essere mai andato in palestra?-
-Sembra che la natura mi abbia voluto così.- disse addentando un altro grissino.
-Hai intenzione di darne uno anche a me o ti vuoi ingozzare da solo?- gli chiesi.
-Giusto. Scusa.- disse intingendo un  grissino nella Nutella prima di passarmelo.
-Io vado a nanna. Buona notte.- disse andando in salotto.
-Notte.- ma perché di già?
Mangiai ancora un paio di grissini poi bevvi un sorso d’acqua e mi avviai verso il salotto.
Non volevo dormire da sola quella notte.
Mi sentivo meglio se stavo abbracciata a qualcuno.
Aveva già gli occhi chiusi stravaccato sul divano.
Possibile che si fosse già addormentato?
Mi inginocchiai vicino al divano.
-Harry? Dai cacchio non puoi già esserti addormentato. Cosa sei, un bradipo?- gli sussurrai.
-I bradipi mi mettono ansia.- disse sorridendo ancora ad occhi chiusi.
Poi li aprì.
Era devastante quello sguardo di smeraldi.
-Si veramente mi mettono ansia. Vanno troppo piano, ogni movimento dura un’eternità e poi..-
-Harry posso dormire qui con te stanotte?- dissi interrompendolo.
Perché cazzo?
Non potevo andarmene in camera mia.
No, dovevo dire quella stronzata.
Lui rimase un attimo confuso.
-Già ci sto stretto a dormirci solo io su questo divano, figuriamoci a dormirci in due.- mi disse.
-Quindi è un no?- gli chiesi.
-Io questo non l’ho detto.- disse schiacciandosi contro lo schienale.
-No non hai capito. Dormo io contro lo schienale perché se no tu ti muovi di notte e mi butti giù se sto vicino al bordo.-
-E allora dovrei cadere io dal divano? Ero qui da prima di te. Sia sul divano che nella casa.- mi disse.
-Ok. Come non detto, vado in camera mia.- dissi alzandomi da terra.
Lui mi bloccò per il polso.
-Vieni qua stronza che non sei altro.-
Mi accoccolai così fra lui e lo schienale.
Bisognava guadagnare spazio perché eravamo davvero strettini così mi misi in costa poggiando la testa sulla sua spalla e un braccio sul suo petto.
Lui dopo una piccola esitazione mi mise un braccio attorno alla schiena abbracciandomi.
-Notte Harry.-
-Notte Chrissi.-
Sorrisi.
-Mi piace Chrissi.-
-Anche a me.- mi disse lui.
Mi addormentai così e quella notte dormii così bene che desiderai non svegliarmi più.
Mi sentivo bene, protetta, felice.
 
-L’hai mai vista sorridere così da quando si è trasferita qui?- disse Zayn.
-Non l’ho mai vista sorridere così. Manco prima che andasse in America.- rispose Liam
-Io non ho mai visto nessuno al mondo sorridere così.- disse Louis.
Ma perché erano in camera mia a parlare?
E di mattina poi.
Mi tornò alla mente qualcosa.
Un profumo che sentivo.
Un braccio forte attorno alla mia schiena, il battito del suo cuore che sentivo sotto la mia mano.
Aprii gli occhi di scatto e trovai altri 6 occhi che mi fissavano.
-Buongiorno raggio di sole. Questo si che è un piacevole risveglio no?- mi disse Louis.
Cercai di liberarmi dalla presa di Harry.
Mi teneva proprio stretta eh.
-Non la molla eh?- disse Zayn facendo ridere gli altri.
-Invece di fare gli spiritosi perché non vi rendete utili e mi date una mano?- chiesi.
Tentarono di liberarmi da quella presa.
Ma Harry ancora mezzo addormentato mi strinse ancora di più e poi si voltò di poco, ma quel tanto che bastava per farci cadere entrambi dal divano.
Finii letteralmente sopra di lui.
Si svegliò con la caduta e dopo essersi guardato intorno un po’ spaesato mi guardò.
-Te l’avevo detto che sarei caduto dal divano.-
-Si bè hai trascinato giù anche me.-
-Ma io ho attutito la tua caduta.-
-Se non mi avessi stretta peggio di una tenaglia non sarei caduta.-
-Scusa. Ho sentito mani che cercavano di spostare il mio braccio e ho pensato che qualcuno ti stesse portando via così ho stretto di più per proteggerti.-
Non ero una che si “drogava” di quel genere di frasi dolci però era un pensiero davvero carino.
-In questo caso grazie. Però ora che sai che nessuno mi sta portando via potresti gentilmente lasciarmi alzare?-
Mollò la presa e io mi alzai stiracchiandomi per bene.
Feci una doccia veloce e poi colazione e poi io e Harry continuammo il nostro lavoro.
Drew mi scrisse che oggi potevamo vederci ma gli risposi che quel giorno non potevo io.
Lui aveva fatto lo stesso con me quindi se lo meritava.
E poi io e Harry volevamo finire il cielo del panorama di Parigi entro sera.
Usammo molto viola per quel tramonto e ciò mi piaceva.
Adoravo il viola.
Alla fine riuscimmo a finire.
Dopo l’ultima pennellata di colore per il tocco finale sulla parete ci allontanammo di qualche passo per ammirare l’opera compiuta.
-Ragazzi!- urlò Harry.
Loro vennero di corsa pensando che fosse un’emergenza e invece rimasero allibiti a vedere la nostra opera finita.
-È una meraviglia ragazzi davvero. Quando ridipingerò camera mia chiederò a voi.- ci disse Liam.
-Non è ancora finita. Manca l’esplosione di meteorite sopra il letto.- dissi.
-Se non sei stanca possiamo anche cominciarla subito.- mi disse Harry.
-Portami una birra e riparto come un treno.-
Andò in frigo a prenderne un paio e ci mettemmo al lavoro.
Quella era più veloce da fare perché più piccola quindi la sera quando andammo a dormire eravamo già a metà.
Dormii nel mio letto quella notte, ovviamente dopo lo spuntino con Harry.
La mattina mi svegliai stranamente presto.
Non era affatto da me.
Andai in salotto ma Harry dormiva come un sasso così decisi di non svegliarlo.
Andai in camera sua e iniziai a lavorare.
Un paio d’ore più tardi mi raggiunse con viso assonnato e i capelli tutti in disordine.
Risi a quella visione.
-Che ci fai già sveglia?-
-Boh. Tu invece sei stato investito da un tir?-
-Aspetta dieci minuti che mi faccio una doccia, mangio qualcosa e poi vedi che torno in forma.- disse andando in bagno.
Tornò dopo esattamente dieci minuti coi capelli ancora umidi e addosso solo un paio di jeans e continuammo il lavoro.
Prima di mezzogiorno avevamo finito.
Andammo a mangiare con gli altri mentre si asciugava.
Dopo aver mangiato la vernice era asciutta quindi togliemmo i teli dappertutto e Harry si sdraiò sul letto ammirando l’opera.
Io andai accanto a lui.
Wow.
-Se è già così ora immaginati come sarà con le luci della sera.- dissi.
-Non vedo l’ora di vedere.-
Poi si voltò verso di me mettendomi una mano sul fianco.
-Quindi d’ora in avanti che faremo per passare il tempo ora che l’opera è finita?- mi chiese con sguardo malizioso.
Io mi alzai di scatto.
–Aspetta un momento. Tu hai fatto tutta questa cosa del dipingere la tua stanza con l’unico scopo di portami a letto a opera conclusa?-
Non rispose.
Uscii dalla sua camera sbattendo la porta.
Dovevo uscire e prendere un po’ d’aria.
-Ehi che hai? Andavate così d’accordo.- mi disse Liam.
-Si peccato che abbia fatto tutto solo per venire a letto con me.- gli risposi uscendo di casa.
Come avevo potuto essere così stupida da pensare che lui potesse essere diverso dalla prima impressione che mi aveva dato?
Io ci avevo creduto.
Avevo pensato davvero che potesse essere un ragazzo con cui poter andare d’accordo e stare bene.
Dovevo distrarmi.
Chiamai Drew.
-Pronto?-
-Sei a casa?- gli chiesi.
-Si. Stai venendo qui?-
-Si.-
-Ok. Sono da solo. Mio cugino arriva stasera.-
-Perfetto. Arrivo fra dieci minuti.- dissi chiudendo la telefonata.
 
 
Il sesso con Drew non aveva dato i risultati che speravo.
Mentre il suo corpo si muoveva su di me avevo svuotato la mente e non avevo pensato all’altro stronzo, ma ora che avevamo finito e che Drew dormiva accanto a me avevo ricominciato a pensarci.
Fissavo il soffitto avvolta nelle coperte e nella mia mente si creava l’immagine dell’esplosione di meteorite.
Che gli esplodesse la testa a quel coglione.
Mi alzai e mi rivestii.
La casa di Liam ormai era casa mia e non potevo farmi buttare fuori così da  un cretino qualsiasi.
Lasciai un biglietto a Drew e uscii.
Ero sulla porta di casa di Liam e incontrai Harry e Zayn che uscivano.
-Vai a buttarti sotto un treno?- gli chiesi.
-No.- mi rispose.
-Peccato.-
-Eri col tuo ragazzo?- mi chiese.
-Si. Come è giusto che sia.-
-Come è andata la scopata?- mi chiese e Zayn gli picchiò nel braccio per farlo stare zitto, ma non c’era problema.
-Meravigliosamente.- dissi mentre lui mi oltrepassava seguito da Zayn.
-Scusa.- mi mimò il moro con le labbra.
Entrai in casa più incazzata che mai.
Corsi in camera di Harry con un barattolo di vernice nera.
Ma non riuscii a fare ciò che volevo.
Non potevo rovinare tutto il lavoro che avevamo fatto.
Così spostai un po’ il suo comodino, misi le dita nella vernice e scrissi sul muro “Pensavo fossi diverso”.
Andai a prendere il phon e feci asciugare la vernice.
Poi rimisi il comodino al suo posto.
Quello copriva del tutto la scritta ed era ciò che volevo.
Non so che senso avesse quel gesto.
Da una parte speravo lo trovasse, da una parte no.
Boh.
Andai a lavarmi le mani e poi tornai in cucina appena prima che Harry e Zayn tornassero con la nostra cena messicana.
Non lo degnai nemmeno di uno sguardo.
Mangiai i miei nachos in silenzio e appena finii lavai i piatti dopodiché presi la Nutella e dei grissini e li portai in camera.
Li posai sul comodino.
Così all’occorrenza non mi sarei dovuta alzare di notte per andare in cucina e incontrare qualcuno che non volevo vedere.

Buoooongiorno a tutti :)

e siamo al quarto capitolo in cui succede praticamente di tutto e Harry e Christie tornano al punto di partenza, anzi peggio che al punto di partenza però vabbè, vedremo come si evolve la situazione nei prossimi capitoli :)

Aspetto di sapere cosa pensate del capitolo quindi attenderò con ansia i vostri voti e commenti :) bye bye

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