Harry era rimasto in sala operatoria ancora qualche minuto e poi l’avevano portato in una stanza.
Non ci avevano permesso di entrare, avevano detto che doveva stabilizzarsi per un paio d’ore prima che noi potessimo entrare.
Era una di quelle stanze con le finestre che davano sul corridoio, come avevo chiesto.
Dato che non ci era permesso entrare almeno in quel tipo di stanza potevamo vederlo.
Aveva una flebo attaccata al braccio e il camice che aveva addosso lasciava intravedere dei lividi sulle braccia e anche sul collo.
Anche sul viso ce n’erano alcuni e anche alcune ferite superficiali.
Era evidente che si fosse difeso fino all’ultimo, ma perché non le avevo notate prima?
Quando l’avevo soccorso ero così presa dalla ferita alla pancia che non avevo notato le altre seppur lievi che si era procurato.
Quei lividi contrastavano molto con la pelle pallida che aveva in quel momento.
I medici avevano detto che appena si fosse stabilizzato gli avrebbero fatto una trasfusione per compensare tutto il sangue che aveva perso.
Lo guardavo dall’altra parte del vetro, Louis era accanto a me.
Niall e Zayn non ce la facevano a vederlo così e quindi erano andati a prendere una boccata d’aria e io ero riuscita a convincere Liam ad andare con loro.
Non mi aveva abbandonata un momento, ma aveva bisogno anche lui di rilassarsi un pochino.
Non voleva lasciarmi sola, ma quando Louis aveva detto che sarebbe rimasto con me allora si era convinto.-Non eri obbligato a restare, potevi andare con gli altri anche tu.- gli dissi.
-Naa. Preferisco stare qui. Non riuscirei comunque a stare lontano a lungo sapendo che il mio migliore amico è in queste condizioni.-
Harry dormiva, il suo viso sembrava sereno.
I medici dicevano che dopo un intervento come il suo era normale che dormisse.
Sarebbe rimasto così a lungo secondo loro, almeno 5 o 6 ore.
Avevo le gambe stanche, ma non volevo sedermi perché altrimenti non sarei riuscita a vederlo.
Abbassai lo sguardo.
Non sopportavo la vista del sangue di Harry ancora sui miei jeans e sulla mia maglietta.
Chiamai Liam.
-Dimmi.-
-Liam, ascolta riesci a passare un momento da casa e portarmi un cambio? Ho ancora i vestiti sporchi di sangue, ma non voglio andarmene.-
-Ok. Tranquilla. Lì come va?-
-Come prima. Dorme e per ora non sembra peggiorare né migliorare. Il medico ha detto che fra un’oretta passerà a visitarlo.-
-Ok. Ci metto 20 minuti al massimo a prenderti il cambio e poi arrivo.-
-Tranquillo Liam, c’è qui Louis con me, io sto..- non potevo dire bene perché io NON stavo bene –io me la caverò.- dissi.
-Andrà tutto bene vedrai. Ci vediamo dopo. Ciao Kitty.-
-A dopo, ciao Liam.-Non poteva sapere che sarebbe andato tutto bene, ma in occasioni del genere queste sono le uniche parole che uno può dire e nel mio caso riuscivano a farmi stare meglio, almeno un pochino.
Mi facevano capire che qualcun altro ci credeva davvero.
Dopo alcuni minuti fummo raggiunti da Zayn e Niall.
-Perché siete tornati così presto?- chiese Louis.
-Liam così era più tranquillo. Poteva fare le sue cose con calma e almeno sapeva che eravamo tutti qua a tirarci su.-
Tornai a guardarlo attraverso il vetro.
-Ultimamente quando era in un letto c’ero sempre anche io accanto a lui.- dissi.
-O sotto di lui.- aggiunse Louis.
Riuscì a strapparmi un debole sorriso.
-Anche sopra a volte.-
A quel punto anche loro risero piano, solo un momento.
Un’infermiera ci raggiunse insieme a due poliziotti.
-Christie Anderson?- mi chiese uno di loro.
-Si sono io.-
-Signorina Anderson dovremmo farle alcune domande riguardo l’aggressione e abbiamo bisogno del suo aiuto per fare un identikit dell’aggressore in modo da facilitare la sua cattura.-
Sospirai.
Me lo aspettavo.
-Possiamo parlare qui? Non voglio allontanarmi da lui.-
-Ma certo.-
Si sedettero sulle poltroncine lì accanto e io rimasi in piedi di fronte al vetro.
-L’aggressore come è arrivato al signor Styles?-
-A causa mia. Si è avvicinato a me e ha tentato di portarmi nella sua auto. Harry era poco distante e ci ha raggiunti tentando di fermarlo.-
-Perché il signor Styles si era allontanato?-
-Io stavo salutando mia figlia e lui ha ricevuto una telefonata, così si è allontanato per rispondere.-
-L’aggressore sapeva che la bambina era sua figlia?-
-Si, non so come ma lo sapeva. Da quando sono rimasta incinta non l’ho più visto, non si è mai fatto vivo quindi davvero non so come l’abbia scoperto. Non doveva saperlo, non avrebbe mai dovuto saperne niente.-
-Signorina Anderson le posso assicurare che sua figlia non corre alcun pericolo al momento. La signora Fell è sempre con lei e così anche alcuni agenti che abbiamo incaricato.-
Annuii.
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Life is never easy
FanfictionIn questa storia gli One Direction sono dei normali ragazzi che vivono a Londra e Christie è una vecchia amica di famiglia di Liam con un passato che vorrebbe dimenticare ma che nel corso della storia tornerà a crearle problemi :) per il resto vi ba...