Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra sfuggirti dalle mani, come se tutto ciò che hai costruito fosse un muro i cui mattoni stanno tutti cadendo inesorabilmente e tu non puoi fare niente per impedirlo.
In queste occasioni devi aggrapparti a qualcosa per non farti trascinare giù assieme a tutto il resto, devi trovare un motivo per continuare a lottare, qualcosa per cui davvero valga la pena continuare a sperare.
Mi piace pensare che in quella sala operatoria Harry stia lottando più che può per tornare da me, che il ricordo di tutto ciò che abbiamo passato sia il filo a cui si possa aggrappare per non cadere giù.
Io invece non posso aggrapparmi ai nostri ricordi perchè in queste occasioni devi contare su qualcosa di solido, qualcosa che sei sicuro non si spezzerà.
Non posso contare su questo perché se lui fosse il filo a cui mi sto aggrappando e se ne andasse vorrebbe dire che il filo si spezzerebbe e io andrei giù.
In occasioni come queste la certezza di avere un amico come Liam accanto a me è la cosa a cui mi aggrappo per essere forte.
Stringo più forte la sua mano e lui appoggia la sua testa sulla mia che è appoggiata sulla sua spalla.
Sono passate ormai 3 ore da quando Harry è stato portato in sala operatoria e noi siamo ancora tutti qui con gli occhi stanchi ma fissi su quella porta.
Un paio d’ore dopo finalmente un medico esce da quella sala e viene verso di noi.
Ci alziamo tutti in piedi e lo ascoltiamo.
Le lacrime mi riempiono gli occhi non appena sento quelle parole e tutto il resto non conta più, nulla ha più importanza dopo quelle parole..
UNA SETTIMANA DOPO
Mi svegliai di colpo toccando il materasso accanto a me, lui non c'era.
Non sentire il suo corpo accanto al mio mi distruggeva, non sentire il suo dolce profumo appena sveglia mi portava via la voglia si svegliarmi e immancabilmente le lacrime scorrevano sul mio viso mentre mi rannicchiavo nel letto.
I singhiozzi aumentavano e tremavo, tremavo per quanto paura mi faceva la vita senza di lui.
-Amore che hai?-
Aprii gli occhi di colpo e mi ritrovai i suoi verdi preoccupati di fronte a me, offuscati dalle mie lacrime ma comunque erano lì.
-Ancora l’incubo?- mi chiese.
Mi asciugai le lacrime prima di rispondere.
–Si. Ancora l’incubo. Ormai mi tormenta il pensiero di perderti dopo ciò che hai passato.-
-Non vado da nessuna parte lo sai, sono qui e lo sarò sempre. Sono ancora un po’ ammaccato ma ci sono. Per te.-
Gli sorrisi poi gli alzai la maglietta.
-Devo cambiarti la medicazione, aspettami qui.- dissi alzandomi dal letto.
Andai in bagno a prendere il disinfettante e le bende.
Da quando era uscito dall’ospedale ero riuscita a diventare anche una discreta infermiera.
Tornai da lui e lo trovai esattamente come l’avevo lasciato.
Con calma gli levai le bende che gli avvolgevano la pancia.
-La ferita sta migliorando. La tua infermiera personale è proprio brava.- dissi.
-Non avrei potuto trovarne una migliore.- mi rispose.
A medicazione cambiata lentamente lo aiutai ad alzarsi dal letto, certi movimenti ancora gli provocavano dolore, ma migliorava di giorno in giorno e come avevano detto i medici, nel giro di qualche settimana sarebbe tornato come nuovo.Una volta in piedi lasciò la mia presa.
Voleva tornare in forma il prima possibile, per questo si faceva aiutare nei movimenti solo quando era strettamente necessario.
Raggiungemmo gli altri in cucina per la colazione e poi come al solito lui e Louis uscirono per una passeggiata.
I dottori avevano detto che era il miglior esercizio per rimettersi in forma e quindi ogni mattina ora lui e Louis uscivano.
Avevamo ormai una nostra routine da quando Harry era tornato a casa e così come ogni mattina presi il cesto dei panni sporchi (che puntualmente solo Liam e Niall a volte usavano) e andai in rassegna nelle camere dei ragazzi a raccogliere cose da mettere in lavatrice.
Harry e Louis tornarono dopo circa un’oretta con qualcun altro.
-Guarda chi abbiamo trovato?- mi dissero entrando assieme alla signora Fell.
-Signora Fell che piacere vederla. Come mai questa visita?- chiesi.
-Ciao Christie, in realtà c’è una questione piuttosto importante di cui dobbiamo discutere.-
-Oh. Va bene, si accomodi.-
Mi sedetti accanto a lei sul divano e i ragazzi andarono in cucina.
O almeno così dissero, ma io li vidi che sbirciavano dalla porta.
-Mi dica. Immagino sia qualcosa che riguarda Annie.-
-Precisamente.- estrasse un documento dalla borsa e me lo porse.
-Ricordi questo Christie?-
Era il documento che avevo firmato quando avevo lasciato Annie in istituto.
Era il documento con cui avevo rinunciato ad ogni tipo di diritto su di lei.
-Ricordo benissimo. Quindi?-
-Quindi sono venuta ad informarti che Annie ora ha l’età giusta per essere data in affidamento ad una famiglia e ci sarebbe già una coppia che intende adottarla. Il documento che hai firmato consente all’istituto di dare Annie in affidamento se l’occasione è buona per la bambina e questa coppia è davvero per bene e credo che Annie con loro si troverebbe meravigliosamente.-
Cercai di assorbire ciò che aveva appena detto.
Era la mia bambina, ma io avevo rinunciato al mio diritto di madre quando avevo firmato quel documento e quindi l’affidamento a un’altra famiglia era possibile, ma non potevo accettarlo.
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Life is never easy
FanfictionIn questa storia gli One Direction sono dei normali ragazzi che vivono a Londra e Christie è una vecchia amica di famiglia di Liam con un passato che vorrebbe dimenticare ma che nel corso della storia tornerà a crearle problemi :) per il resto vi ba...