Capitolo 18. Io ho toccato il cielo

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Erano le due del pomeriggio circa e io e Harry eravamo appena usciti di casa.
Eravamo diretti all'istituto di Annie.
Era come se stessi per fare un esame e non fossi sicura di riuscire a passarlo.
Che potevo fare per convincere Harry che avrebbe potuto essere una perfetta figura paterna se non ne ero sicura neanche io?
Dovevo osservare anche io il modo in cui si sarebbe comportato con Annie per decidere se era lui la figura maschile che volevo con me nella vita della mia piccola.
Non parlammo molto durante il tragitto.
Entrambi eravamo assorti nei nostri pensieri.
In cortile non c'era nessuno.
Probabilmente erano tutti a fare il pisolino.
Non ci avevo pensato.
Una donna che era sulla porta quando ci vide ci venne incontro.
La riconobbi subito: era la direttrice dell'istituto.
Mi sorrise quando mi venne vicina.
-Bentornata Christie.-
-E' un piacere rivederla signora Fell.-
-Annie non ha fatto altro che parlare di te ieri. Mi aveva detto che saresti venuta anche oggi.-
-Si infatti. Stanno facendo il pisolino?-
-Oh si. Ma lei no. E' già difficile metterla a letto normalmente. Se poi è anche super emozionata perchè la sua mamma è tornata e deve venire a trovarla non c'è modo di convincerla.-
Sorrisi.

-Signora Fell mi chiedevo se potevamo portare Annie con noi per qualche ora. Al parco e magari a prendere dei dolcetti, niente di che.-
Il suo sguardo si spostò su Harry.
Lei voleva il bene di Annie quindi era normale che si interessasse alle persone con cui passava il tempo e dato che non conosceva Harry era logico che ne dubitasse l'affidabilità.
-Signora Fell lui è Harry. Uno dei migliori amici di Liam e anche mio.-
Lui le porse la mano con un sorriso gentile e lei ricambiò.
-Vado a chiamarla.- disse incamminandosi di nuovo verso l’entrata.
-Aveva paura che io fossi un maniaco?- mi chiese Harry.
-Probabile.-
-Ho la faccia da maniaco per caso?-
Lo guardai e feci spallucce. –Qualche volta.-
Lui alzò gli occhi al cielo.
Vidi la chioma bionda di Annie corrermi incontro.
Mi voltai verso di lei sorridendo e la presi in braccio.
-Sei venuta!-
-Certo che sono venuta. Te l’avevo promesso no? La signora Fell ha detto che possiamo andare a fare un giro insieme se vuoi.-
I suoi occhioni blu si illuminarono all’idea e poi si posarono sospettosi su Harry.
Gli puntò un dito contro. –Tu c’eri anche ieri. Me li ricordo i tuoi capelli.-
Lui sorrise.
-Sono un amico della mamma e di zio Liam. Io.. sono lo zio Harry.-
-Lo zio Harry compra le caramelle?- chiese Annie.
-Caramelle, muffin, biscotti. Quello che vuoi e poi la mamma paga il dentista.-
Lei sorrise.
Si faceva comprare con poco la mia piccola.
-Ok. Possiamo andare allora.- dissi e misi Annie per terra.
In fondo sapeva camminare quindi perché dovevo rompermi la schiena?
La presi per mano ma prima che ci avviammo lei allungò l’altra manina verso Harry.
Lui dapprima rimase sorpreso da quel gesto, ma poi con un sorriso le prese la mano.
Sembravamo quasi una famigliola felice.

Raggiungemmo il parco giochi più vicino e Annie corse verso l’altalena.
-Amore non correre così. Se cadi altro che dentista da pagare poi.-
Inutile.
Era testarda più di me.
Raggiunse l’altalena.
-Mamma devi venire a spingermi.- mi disse.
-Arrivo.- la raggiunsi velocemente iniziando a spingerla.
Harry si sedette sull’altra altalena.
-Zio Harry facciamo una gara a chi arriva più in alto?-
-Ci sto. Ti conviene impegnarti Christie perché non ho intenzione di lasciarvi vincere.-
-Bene. Amore attaccati bene mi raccomando altrimenti dovremo venire a riprenderti in cima all’albero.-
Iniziai a spingerla più veloce mentre Harry si dondolava sempre più velocemente.
Eravamo più o meno pari.
Lui era svantaggiato perché l’altalena bassa e le sue gambe lunghe non andavano d’accordo.
-Ho vinto io.- disse Annie quando scese.
-No invece. Non hai visto come ero in alto? Ho vinto io.- replicò Harry.
-Noooooo ho vinto io.-
-Noooo io.-
Pensavo di dover fare da baby-sitter a un bambino solo, non due.
-Io ho toccato i rami dell’albero.- disse Harry.
-Io ho toccato il cielo.- disse Annie mettendo Harry a tacere.
Corse allo scivolo lasciandolo lì imbambolato.
-Battuto da una bambina di 4 anni. Wow.- gli dissi.
-Non infierire. Non sono abituato a fronteggiare bimbe così testarde.-
-Sisi.-
-Tu lo sai che ho vinto io vero?- mi chiese facendo la faccia da cucciolo.
-Tu hai solo toccato i rami dell’albero, lei ha toccato il cielo. Non c’è paragone tesoro mi dispiace.-

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