Capitolo 21. "Se tu muori"

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Aprii gli occhi di scatto.
Non potevo davvero essermi addormentata.
La superficie a cui ero appoggiata era morbida ma comunque non come il corpo di Liam.
Ero sulle poltroncine.
Non c’era più nessuno, solo la signora Fell era seduta lì accanto.
-Penso tu debba entrare.- mi disse indicando la stanza di Harry.
Le tapparelle erano abbassate.
Merda.
Spalancai la porta.
Erano tutti attorno al suo letto.
Annie era seduta sul letto vicino a lui e sorrideva, tutti sorridevano perché i suoi occhi erano aperti.
Era sveglio.
La mia entrata non era passata inosservata e infatti tutti si erano voltati verso di me, non mi importava di nessuno perché io volevo solo quegli occhi verdi posati sui miei.
Mi si inondarono gli occhi di lacrime e quando lui mi sorrise corsi accanto al suo letto.
Non sapevo se baciarlo, se stringergli la mano, non sapevo cosa gli avrebbe fatto meno male.
Come quando dormiva mi misi a piangere sulla sua mano.
Mi accarezzò i capelli.
Alzai lo sguardo su di lui ma avevo la vista offuscata dalle lacrime così me le asciugai in fretta.

Avevo bisogno di vederlo.
-Come ti senti?- gli chiesi.
-Molto meglio adesso che mi stai reidratando la mano con le lacrime.- disse.
Risi e me ne scesero ancora alcune.
-Io lo sapevo che se arrivavo io ti svegliavi.- disse Annie a Harry.
-Ma certo principessa, mi sono svegliato sperando tu mi avessi portato un muffin.-
-Il muffin non ce l’ho ma ho un sacchetto pieno di abbracci.-
Sorrisi.
-Uno lo voglio subito allora.- rispose lui.
Lei lo abbracciò e lui fece alcune lievi smorfie di dolore.
-Amore piano, lo zio Harry si è appena svegliato. Lo stritolamento lo lasciamo per quando starà meglio.- dissi.
Lui mi guardò e mi sorrise.
Gli altri notarono quello sguardo e intuirono che avevamo bisogno di qualche minuto per noi.
-Piccola peste cose ne dici se andiamo alle macchinette a prendere uno snack allo zio Harry?- disse Zayn a Annie.
-Lo zio Niall poi se lo mangia!- esclamò lei.
-Ma non è vero.- replicò il biondo.
-Ne compriamo uno anche allo zio Niall allora.-
-Va bene.- disse lei scendendo dal letto.
Poi quando arrivò alla porta tornò indietro da me.
-Mamma sei bellissima anche quando piangi però quando ridi sono più contenta.- mi disse.
Le sorrisi. –Lo so amore. Grazie per aver fatto svegliare lo zio Harry.-
Lei mi sorrise a sua volta e poi uscì con gli altri dalla stanza.
Tornai a lui.

-Ho avuto paura che non ti svegliassi più.- dissi.
-Lo so. Per un momento l’ho creduto anche io. Ma ora sono qui e non vado da nessuna parte.-
-Non è detto.- dissi.
-Lo so. I dottori mi hanno detto che per altre 14 ore non sono del tutto fuori pericolo. Ma mi sento fiducioso. Per ora sto bene.-
-Mi dispiace tanto.-
-E per cosa? Sono io che ho scelto di proteggerti e io che ho deciso di inseguirlo quindi non hai colpa di niente.-
-Si invece perché è tornato per me.-
-Non avrei mai permesso che facesse del male a te o a Annie. Ricordi quello che ti ho detto a Hyde Park? Non mi farei nessun problema a prendere un pugno per una ragazza se lei sarà lì a curarmi le ferite e vale la stessa cosa anche se al posto del pugno ci mettiamo un pezzo di vetro. Mi basta sapere che tu sarai con me.-
Gli strinsi piano la mano.
-Sono qui. Ci sarò per sempre.-
Lui mi sorrise.
-Quando mi sono svegliato non c’eri.- disse col sorriso per provocarmi.
-Ecco di questo sono davvero gelosa. C’ero io con te e non ti sei svegliato e poi arriva Annie e pluff ti risvegli in stile bella addormentata dopo il bacio del principe.-
-Sai perché mi sono svegliato?-
-Perché?-
-Perché ti ho sentita piangere disperata. Ho sentito che stavi male e che avevi bisogno di me e sono riuscito a svegliarmi. Appena è entrato Louis due minuti dopo in camera e mi ha visto sveglio mi ha detto che ti eri appena addormentata.-
Disse concludendo con un sorriso.
-Quindi sono io che ti ho fatto svegliare?-
-Sei tu, sarai sempre tu a riuscire a farmi questo. Ma non dirlo a Annie, magari poi si offende.-
Sorrisi e poi continuai a guardarlo.

-Come stai veramente?- gli chiesi.
-Sono stato meglio.-
-Cosa ti fa male?-
-Se ti dico cosa non mi fa male faccio prima.-
-Ok allora dimmi cosa non ti fa male.-
-Le labbra non mi fanno male per niente.- disse con un sorriso.
Ricambiai e poi mi abbassai su di lui per baciargli le labbra.
-Grazie.-
-Quando vuoi.- gli risposi.
-Riassunto della faccenda. Mi hanno ricucito la pancia, ho lividi e graffi sulle mani, lividi sul collo. Altro?-
-Anche il tuo bel faccino ha subito danni.-
Lui spalancò gli occhi.
Andai in bagno e presi il piccolo specchio appeso al muro e glielo portai.
Lui esaminò i segni sul proprio volto.
-Pensavo anche peggio dai. Così ho un’aria da duro.-
-No per niente.-
Il telefono che avevo appoggiato sul comodino di Harry squillò.
-Pronto?-
-Signorina Anderson sono l’agente Parker. Volevo informarla che abbiamo individuato l’aggressore, alcuni miei colleghi lo stanno inseguendo e ora sto per unirmi a loro anche io. Lo prenderemo.-
-Grazie davvero agente Parker.-
Chiusi la telefonata e rimisi il cellulare sul comodino.

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