Diciannovemila. Occhio di Lince, per i suoi problemi di vista ravvicinata, non aveva aiutato a preparare le difese, ma tenne d'occhio il nemico senza staccargli gli occhi di dosso. Erano diciannovemila orchi, orco più orco meno.
Ogni tanto distoglieva lo guardo per attraversare in cerchio tutti gli oggetti attorno a lui, per verificare che non ci fosse un secondo attacco a sorpresa.
Il piano per bloccare il loro arrivo era semplice: per entrare nella valle dovevano o imboccare le gallerie - anch'esse erano state percorse e mappate grazie a Occhio di Lince - o superare i sentieri lungo le montagne. Le gallerie vennero fatte saltare tutte, facendole crollare in più punti; sulle montagne si prepararono i migliori guerrieri, pronti a respingere l'attacco.
Un gruppo di quei diciannovemila guerrieri si staccò, andando da ovest verso est. Occhio di lince avvisò subito dell'accaduto e iniziarono subito a preparare altre trappole. Fortunatamente gli elfi sapevano essere veloci sul piano, quindi superare i chilometri da una montagna all'altra richiese loro poco tempo.
Proprio quando tutto fu messo al sicuro, Occhio di Falco controllò la terra e il cielo. Di gallerie sotterranee per fortuna non ne vide, ma in cielo avvistò degli animali volanti.
"Arrivano i pipistrelli", avvisò il suo compagno d'armi, un elfo di centocinquant'anni che si era affezionato a lui.
I "pipistrelli" erano di fatto un incrocio tra un pipistrello e un drago: tutti neri, le ali da pipistrello, in grado di sputare fuoco.
Un attacco dall'alto era l'unica cosa che non ci voleva. Occhio di Lince si mise gli occhiali e guardò il compagno. "Ci serve la balestra".
La balestra in questione era grande come una casa e ci volevano minimo quattro elfi per caricarla a dovere. Copriva distanze enormi e per gli attacchi aerei sarebbe stata perfetta.La lotta a terra iniziò quando i due erano a metà della piana che conduceva alla città. Sentì il suono dei corni da battaglia degli orchi, erano arrivati.
Occhio di Lince trovò una scorciatoia sotterranea con cui arrivarono nelle segrete in cui la balestra era custodita con la metà del tempo previsto. La portarono fuori, lasciando sorpresi gli elfi di guardia che si unirono a loro per aiutarli a caricare.
Quella fu la parte difficile. La seconda parte difficile era che dovevano essere abbastanza veloci da abbatterne dieci.
Il suo compagno ebbe l'idea stupida che poteva comunque funzionare: farsi scagliare con una delle frecce su in cielo e combattere lassù la battaglia. Occhio di Lince decise invece di starr lì e mirare bene, così da abbatterne più insieme.
Gli attacchi immediati dei pipistrelli impedirono di attuare il piano, ma l'elfo riuscì comunque a salire in groppa ad uno di loro.
La battaglia aerea si ritirò in alto. Occhio di Lince rimase a guardare, controllando che il suo unico amico non ci restasse secco.
Quest'ultimo abbatté sette pipistrelli prima che un ottavo abbattesse il suo. L'elfo lo guardò saltare sul pipistrello nemico e eliminare l'orco che lo cavalcava, poi attaccò l'ultimo rimasto.
Il piano parve ad Occhio di Lince così palese che si chiese perché non ci aveva pensato. Prese la mira con la balestra e scagliò la freccia.
Due in uno. Il suo compagno d'armi sembrava illeso, anche quando le carcasse iniziarono a precipitare sulla pianura con le altre.
Saltò giù appena prima dell'impatto, vide Occhio di Lince con un sospiro di sollievo. Poco dopo gli elfi tornarono in città: gli orchi non sarebbero in alcun modo potuti entrare.
La battaglia era stata vinta. Bisognava solo aspettare per vincere anche la guerra.
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Ew. Ew ew ew ew
Non mi piace ma pazienza
Bye
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NaNo Writober 2019
Short StoryÈ la prima challenge mensile a cui prendo parte. Lo sto svolgendo su instagram ma lo condivido anche qua... Buona lettura