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•Se potessi darti una cosa nella vita, mi piacerebbe darti la capacità di vedere te stesso attraverso i miei occhi. Solo allora ti renderesti conto di quanto sei speciale per me."
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Frida Kahlo•

" non ricordavo fossero così pesanti " confessa Emma tenendo Gaia in braccio. Mentre io ho aurora. Cerco di aprire la porta di casa. Ci siamo divertiti un sacco tutti insieme. Erano i momenti che mi mancavano di più. A me basta veramente poco. La loro presenza già mi rende vivo. Abbiamo portato le bambine a giocare in un parco giochi dove di solito le sere si riuniscono tanti bambini, infatti hanno trovato alcuni compagnetti dell'asilo. Si sono stancate così tanto che in macchina hanno chiesto se potevano dormire.
Una volta dentro portiamo le nostre figlie in camera, le cambiamo facendo piano. Una volta fuori Emma mi salta dietro la schiena.
" guarda che pesi signorina" le dico ironicamente.
" ah sì? Allora scendo subito!" fa per scendere ma le blocco le cosce.
" ma non ci pensare nemmeno. " le dico portandola in camera. Sento i baci sul collo. " stai cercando di ruffianarmi? Dopo sette anni di fidanzamento?"
" sono così tanti?" mi chiede sarcastica.
" oh sì. 7 anni abbiamo fatto al 13 di febbraio. "
" lo sai che sono tanti veramente tanti. Non pensavo saremo mai arrivati a così tanto. "
" allora prendi in considerazione che siamo lasciati dopo un anno e mezzo quasi di relazione. Siamo tornati insieme prima dei due anni e poco prima che facessimo un anno della rottura. Sei rimasta incinta un anno dopo quindi abbiamo fatto le cose molto veloci amo"
" non mi pento di niente. "
" neanche io" la metto per terra per portarla guardare negli occhi. Prendo il suo viso tra le mie mani.
" prima di Aurora e Gaia abbiamo perso un bambino"
" non smetto mai di pensarci Emma."
" neanche io Simo. A volte è impossibile non pensare che avremmo potuto amare anche lui. "
" o lei."
" per me era un lui. Sai una mamma queste cose le sente"
" ah beh se lo dici tu?" ride. Le bacio il sorriso che tiene. " voglio vederti sempre così. Mia complice di ogni cosa"
" mi dispiace simo. Lo so lo dico spesso poi ne combino delle miei. Però sento che stavolta ho esagerato di brutto. Non è una semplice scenata di gelosia, io ti ho detto delle cose bruttissime, che non penso Simo. Tu... Non mi fai schifo. Non me ne faresti mai"
" Emma io lo so che certe cose vengono dette in momento di rabbia. So che anche che mi ami altrimenti non sarei qui. Dobbiamo solo venirci incontro."
" hai ragione!" sorrido io adesso " mi aiuti con una base domani. Stiamo solo io e te a casa se non hai da lavorare!" Esclama baciandomi sul naso.
" non devo stare in studio. Il disco l'ho finito ho avuto una riunione nei giorni che siamo stati separati, manca veramente poco."
" sul serio?" annuisco.
" lancio un singolo prima. Al disco dobbiamo pensare a fare copertina scaletta ma non credo manchi veramente tanto. "
" sono felice per te amore" mi stringe per il collo avvicinandomi a lei.
" sei bella da morire!"
" ma se sto ingrassando come non so che cosa? Mi hai visto?"
" ti ho visto è per me resto perfetta così. "
" devo tornare in palestra Simo!" Emma e la palestra qui a Milano non andavano d'accordo. Spesso si trovava nella condizione che dopo lavoro non ne aveva voglia così l'istruttore la rimprovera di saltare gli allenamenti importanti. Ci ha provato un sacco di volte ma non ci è mai riuscita.
" che ti serve amo? Stai bene?"
" ho ancora i chili della gravidanza"
" ma se sono passati quattro anni. Emma non fissarti con sta storia che non ha senso. Senti piuttosto secondo me dovremmo fare altro per smaltire calorie"
" sei un deficiente! Come sempre!" inizia a ridere forte che le escono pure le lacrime. Avvicino la bocca alla sua.
" se vuoi ti spiego anche come!" soffio e mi morde il labbro dopo avermi baciato per bene.
" pupellino" non era cambiato veramente nulla sull'accento di Emma. Parlava veramente bene l'italiano ormai ma le resta a quell'accento maltese che adoravo un sacco. Ha imparato le bambine a parlare inglese perché quando scendono giù sappiamo dialogare con tutti gli amici della mamma. Mica come papà che è una capra! Oddio qualcosa la so ma a volte, ecco, lasciamo veramente stare.
Trascino Emma sul letto mi metto sopra di lei.
" vuoi verificare che sia tutto al proprio posto?" mi chiede guardandomi negli occhi.
" ho saputo guardare anche in lontananza è credo già che tu abbia tutto al posto giusto. " la bacio ma mi blocca.
" che succede?"
" ti volevo chiedere una cosa?"
" dimmi. Mi devo preoccupare!"
"dipende non lo so."
"Emma..." la invito a parlare altrimenti sarei morto di ansia sicuramente qua davanti ai suoi occhi.
" tu lo vuoi un altro bambino da me?" nasconde il viso dentro il mio collo. Cerco di fare scontrare i nostri occhi di nuovo.
" perché ti imbarazzati? Guarda che mi hai chiesto una cosa bellissima"
" non lo so. Credo che dopo quattro anni mi sia nata di nuovo la voglia di avere un altro figlio. Non so se tu lo volessi, dopo quello che ci è successo ho pensato che era una follia. Prima di questa cosa dovevo riparare tutto. "
" ci pensavo anche prima?" annuisce " perché non me lo hai detto?"
" avevo paura di una tua reazione. Magari mi prendevi per Matta. È poi le bambine sono così vivaci che pensare ad un altro figlio qua dentro probabilmente impazzirei. Oltretutto chissà come potrebbero prenderla loro. "
" Emma tu lo vuoi?"
" si. " risponde seria e convinta. "Tu?"
" certo che lo voglio un altro figlio da te Emma. "
" cosa ti preoccupa?"
" tu mi preoccupi. Perché prima di chiedermi delle cose ti fai i tuoi viaggi mentali. Chiedi e prova a rischiare"
" si ma se tu non ti sentivi pronto. Io forse mi sarei sentita un po' bloccata. Se sto correndo..." la bacio era l'unico modo per farla stare zitta.
" direi che da domani niente più pillola lasciamo fare il corso alla natura mhm"
" si ma senza fissarci troppo" annuisco. La bacio e facciamo l'amore.

Mille passi con te 2 ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora