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Sono passato cinque giorni da quando Simone è tornato a casa. È chiuso dentro la camera esce per fumare la sigaretta e per mangiare qualcosa. Poi mangiare parolone, tocca un po' di pasta e la frutta. Non lo sento neanche più canticchiare sotto la doccia o al pianoforte come quando veniva a trovarci. C'è solo immenso silenzio. Chiuso la dentro senza voler sentire nessuno. Mamma è preoccupata come lo sono io e anche papà.
Entro come un fulmine dentro quella camera. L'odore di chiudo quasi mi fa vomitare. Apro la finestra e alzo la serranda per far entrare l'aria. Sento Simone lamentarsi da sotto le coperte. Decido di toglierle subito da sopra di lui.
“ ma che cazzo fai?” mi urla contro arrabbiato.
“ ti faccio risvegliare dal coma in cui ti sei messo. Alzati!”
“ Sara non rompermi i coglioni. Esci. Chiudi quella cazzo di finestra e fammi buio di nuovo. ”
“ scordatelo! Ora si fa a modo mio. Sono 5 giorni che non esci. Puzzi di alcool stamattina. Hai bevuto ieri Simone?” urlo io stavolta. Sono incazzata contro di lui. Si stava lasciato andare e aveva due figlie bellissime a Milano.
“ anche se fosse? Non importa a nessuno. Tanto meno ad Emma. In cinque giorni non si è fatta sentire nemmeno per sapere come stanno Gaia e aurora. Che devo fare ancora?”
“ alzare il culo è salire a Milano. Stai da Marco. Porti tu le bambine all'asilo stai con loro. Non puoi stare cosi”
“ voglio morire invece. Lasciami in pace. Chiudi”
“ no Simone!” rispondo ancora. Lo vedo alzarsi. Barcolla. Quasi cade. Si tiene al muro. Mi spaventa tutto questo. “ io chiamo il medico ” gli dico.
“Sara sto bene! Non devi chiamare nessuno”
“ AH STAI BENE? SIMONE TU STAI BENE? UNO CHE NON MANGIA BENE DA CINQUE GIORNI. SI UBRIACA LA NOTTE. STA CHIUSO IN CAMERA SENZA DIRE UNA PAROLA. FUMA UN PACCO DI SIGARETTE IN UN ORA. PER TE È STARE BENE EH? SIMO OH PARLO CON TE CAZZO! SEI MIO FRATELLO! ” urlo talmente forte che si spaventa. Si mette seduto sul letto. Appoggia i gomiti sulle cosce e le sue mani sulla sua faccia. Sento che sta piangendo. Mi avvicino. “Simo non posso continuare a vederti così. Devi reagire. Emma non ti vuole più, ok va bene, ma non puoi vivere cosi. Hai delle responsabilità. Un lavoro. Delle bambine che ti amano. Vogliono il loro papà forte e sano. Non puoi ancora lacerarti l'anima. Lo so fa male” inizio a piangere anche io “ so che sei innamorato. So che ti senti il cuore quasi strappato via e dopo quella tua ex tu sei riuscito a vivere solo grazie ad Emma ma se fai così tu non vivi più. ”
“Sara io... Mi dispiace..  ma Emma è il mio tutto. Io non ho più niente. Ho il cuore che mi sanguina. Ogni giorno aspetto una telefonata che non arriva. Vorrei vedere le mie bambine ho pure paura che me le tolga. Non so più che mano mettermi. Ho paura di sbagliare ancora”
“Simo tu non hai sbagliato niente. Non devi sentirti in colpa di qualcosa che non hai fatto. Se non ti vuole ascoltare non puoi farti del male. Affronterete la cosa ne sono sicura. Forse ha bisogno di tempo ma adesso devi soltanto pensare a te. Al tuo stare bene. È stare con le tue cucciole. ”
“ non ci riesco!” esclama esasperato quasi. Vorrei fare qualcosa. Ma che cosa? “ Marco è stato da lei poco prima che io andassi a prendermi la roba. Ma non è cambiato nulla. Anzi è solo peggiorata. ” respiro.
“ senti devi uscire da qui. Riprenderti la tua vita. Non dire non ce la faccio perché ti spacco la faccia. Domani torni su. Stai un po' da Marco se ancora non te la senti di chiederle per aurora e Gaia. Pensa però che devi stare anche con loro Simo.” annuisce senza dire molto. “ fatti una doccia. Esci un po' senza fare cazzate ok?”
“ va bene” non dico niente altro lo vedo uscire dalla camera e raggiungere il bagno. Prendo il telefono di Simone e chiamo Emma. Stavolta mi sente. Tre squilli ed ecco la sua voce che dice « pronto!» faccio un bel respiro profondo.
“Sono Sarà ti sto contattando dal telefono di Simone perché lui in questo momento sta al bagno. Dopo cinque giorni esatti sono riuscita per miracolo a parlare con lui. A farlo uscire dalla stanza. A farlo respirare come prima. Io ti voglio bene come se fossi una sorella, ma stai sbagliando alla grande.”
“Sara aspetta...” prova a dire ma la blocco subito. Non ho nessuna intenzione di sentire nulla. Lei deve parlare esclusivamente con mio fratello.
“ non aspetto nulla. Io non mi sono mai messa in mezzo. Non voglio farlo. Quando vi siete lasciati tempo fa sono stata vicina ad entrambi perché volevo farlo e lo rifarei. Oggi vedo mio fratello stare male. Non mangia. Fuma e beve soltanto. Non so per quale motivo tu non lo abbia ascoltato. Non mi interessa nemmeno. Ma sappi una cosa che se io vedo Simone stare male ancora in questo modo non potrei rispondere più di me. Quindi ti pregherei di guardarti dentro. Leggere cosa stracazzo vuoi e poi chiamare mio fratello, anche solo per dirle delle bambine. Non hai fatto manco questo. Gaia e aurora soffriranno per la lontananza del loro padre. E per orgoglio o tuo capriccio stai facendo un casino della miseria.
Emma se non lo ami più diglielo. Si mette l'anima in pace. Se invece lo ami perdonalo perché ti darebbe l'anima. ” chiudo il telefono senza farla replicare. Cancello la chiamata senza farmi vedere e appoggio l'iPhone sul comodino. Spero di aver mosso un po' le cose.
Non sono affari miei. Ma non potevo ancora rimanere con le mani in mano. Se non lo capisci con il tempo te lo faccio capire io con le cattive.

Il tempo darà le sue risposte•

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