20.

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La sveglia suona sul comodino. Mi allungo per spegnerla sento la mano di Simone sul fianco. Mi rendo conto che stanotte non è stato un sogno. È qua con me. Vedo che si muove pure lui.
" buongiorno" sorride.
" buongiorno amore. Sono le sette del mattino dobbiamo alzarci per portare le piccole a scuola"
" è presto"
" si ma siamo nudi e vorrei evitare di bloccare la crescita alle bambine"
" ieri ho chiuso a chiave. So che non lo facciamo mai ma non mi sembrava il caso. Quindi rilassati"
" e quando lo avresti fatto scusa?" rido perché non ricordo il passaggio.
" ti sei addormentata, ho sentito dei rumori dalle bambine così ho infilato le mutande e sono andato a vedere. Gaia aveva sete. Così le ho portato dell'acqua e sono tornato qui. Chiudendo poi a chiave"
" che papà premuroso"
" lo sono sempre stato. Anche con te"
" mai messo in dubbio.  " mi bacia a stampo, schiude poi le labbra e la sua lingua entra nella mia bocca toccando la mia. Mi stringe un fianco senza farmi alcun male. Questi sono i miei risvegli migliori. Avere lui che mi ama. Che mi coccola di prima mattina.
" avrei voglia di farlo ancora" sussurra al mio orecchio scatenando mille brividi lungo la spina dorsale. " ma facciamo tardi e le bambine sono degli orologi svizzeri"
" hai ragione che hanno la sveglia incorporata. " gli bacio poi la guancia. Gaia e aurora erano sempre sveglie per le otto quell'orario per loro era fondamentale per non fare ritardo all'asilo. Avrei voluto vedere quando sarebbe iniziata la scuola elementare che avrebbero iniziato a fare i compiti se ci andavano volentieri. Ero curiosa di vederle crescere.
" quindi..." mi metto su di lui che alza gli occhi al cielo poi fissa le mie tette
" sono diventate un po mosce con l'allattamento" confesso. Ultimamente trovavo un difetto per ogni cosa al mio corpo. Simone fa una smorfia di disapprovazione non era convinto di questa mia affermazione.
" guarda secondo me tutte vorrebbero il tuo seno. È anche se magari sono un po' mosce come pensi, io non credo ma va bene, sei bella comunque Emma"
" ma le vedi. Sembrano due pere messe male" ride fortissimo. Passa una mano sul mio seno sinistro.
" vedrai che appena resterai incinta torneranno sode più di prima"
" e poi faranno una brutta fine. Toccherà a farmi di nuovo il seno" affermò. Simone scuote la testa.
" ma non ci pensare nemmeno a queste cose. Emma sei bella così senza alcun ritocco. Il tuo seno è ancora buono e non ti mettere grilli"
" hai ragione simo ma ultimamente non mi piaccio. "
" devi Emma. Sei una splendida donna e mamma. Hai 25 anni pensa che hai ancora una vita davanti da fare. Non rovinarti che poi te ne penti" mi butto tra le sue braccia.
" comunque abbiamo fatto un discorso serio senza dover spingerci oltre nudi. Mai successo in vita nostra"
" ora incomincia con la storia che calmi gli ormoni"
" ovvio. Ti pare che non debba farlo. Prima di vedere le tue figlie mi serve una doccia ghiacciata per calmare il mio amico la sotto. "
" lo sento. " gli dico. Mentre mi allungo un po' di più per strusciarmi.
"Emma per favore!"
" non sto facendo nulla"
" sei proprio convinta di questo?" annuisco. Sapevo di provocarlo. Mi butta sul materasso toccandomi con la mano la parte intima. La accarezza facendomi uscire un gemito.
" ora ti provocò io signorina..." ridacchiò. Mi bacia. Continua a giocare un po'.
"Simo... " lo chiamo per bloccarsi ma in un secondo vengo nella sua mano.
" che dovevo di?" mi dice a moda di presa per il culo.
" che dobbiamo alzarci"
" mi lasci così?" mi indica il suo amico troppo eccitato per essere lasciato.
" vorrei farti una mano eh! Ma sono già quasi le sette e mezza e le bambine si svegliano tra poco. " gli dico. Avvicinandomi a lui. Lo bacio di nuovo. Sfioro il suo amico. Lo prendo per la mano e inizio il lavoretto. Su e giù. Si sdraia. Respiro profondamente e continuo a guardarlo.
"Santo cielo Emma .." sussurra per non farsi sentire. Mollo la presa. Mi infilo dentro il suo amico e lo cavalcò fino a venire insieme. Rimane dentro per alcuni secondi e mi bacia la spalla per riprendere fiato.
" adesso però dobbiamo davvero alzarci Simo" sussurro il fiatone. Esce da dentro di me. Scendo dal letto infilo le mutande e la vestaglia che uso sempre. Sento lui alle mie spalle che mi traccia il collo e la spalla. Porto le mie braccia dietro lasciandolo fare.
"Ti amo" gli dico.
"anche io pupa" faccio scattare la serratura e apro la porta. Passo in camera delle cucciole.
" bambineeeeee. E oraaaa" dico felice.
Si muovono nel letto. Aurora tira su la coperta e l'altra invece continua a dormire.
" niente cornetto al cioccolato se non vi alzate a fare colazione" dico. Le vedo scattare tutte due fuori come due filmini dal loro lettino. Si avvicinano mezzo addormentate e le abbraccio. Bacio ad entrambe. Pronte per una nuova giornata.

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