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L'indomani si sveglia con la febbre, ma decide lo stesso di andare a lavorare, perché vuole tenere la mente occupata, distrarsi, e non pensare a quello che è successo il giorno prima. Per fortuna il lavoro lo tiene impegnato, perché è appena iniziato il semestre universitario e gli studenti sono a caccia dei testi di studio per le nuove materie. Affollano la biblioteca come api sul miele.

Resta a lavorare fino oltre il suo orario per aiutare i colleghi che sono rimasti indietro. Quindi spacchetta e se ne va.

Fa molto freddo fuori e si stringe i baveri del cappotto sul collo. Mentre cammina lungo il viale trafficato, il pensiero di Zao torna a emergere con prepotenza. John scuote la testa. Non vuole, non deve permetterlo. Perché, se pensa a lui, rischia di impazzire. Eppure... l'espressione che aveva l'altra sera al parco, il modo in cui gli parlava... Per tutto questo tempo John ha sperato che gli fosse passata, che si fosse lasciato convincere dai suoi amici a girare pagina, a cominciare a frequentare altre persone. Magari una delle tante colleghe che gli hanno sempre fatto il filo da quando si è trasferito alla Centrale. Pensava che uno di questi giorni l'avrebbe visto a braccetto di una bella donna, felice e sorridente, e che, incrociandolo per strada, avrebbe girato la testa dall'altra parte fingendo di non conoscerlo.

Non credeva di vederlo torturato e macinato come un seme di grano, ancora ossessionato dal suo amore per lui.

Si ferma al semaforo che porta all'attraversamento pedonale del viale e rivede davanti a sé la sua espressione affranta. "Perdonami", gli ha chiesto. John ondeggia lievemente, gli duole la testa. Si stropiccia gli occhi che bruciano da morire. La febbre è salita ancora, pensa: una volta a casa dovrà prendere qualche medicina. Non si ricorda però se sono scadute, forse fa in tempo a fermarsi in farmacia prima che chiuda.

Mentre riprende a camminare, tira fuori il cellulare per controllare l'ora, visto che non usa orologi da polso, e qualcosa lo tira bruscamente all'indietro per la giacca, strappandogli un ansito. Il suono forte di un clacson gli spacca le tempie, lo stridio acuto di gomme in frenata. John si gira di lato e vede comparire a meno di mezzo metro da sé il paraurti di un camion in corsa. Coglie l'espressione di panico del conducente, un secondo prima di essere trascinato all'indietro sull'asfalto e costretto a rotolare un paio di volte contro qualcosa di morbido che gli protegge la testa e la schiena.

Quando riapre gli occhi, si ritrova disteso e dolorante a bordo strada, davanti a lui il camion che si è inchiodato proprio dove si trovava un secondo prima. Il guidatore scende, la gente accorre per vedere cosa sia successo. John avverte un dolore acuto al braccio sinistro, dove ha urtato sull'asfalto, la manica della giacca è strappata e la pelle escoriata e sanguinante. Vicino a lui c'è qualcuno che gli sta facendo domande, gli chiede come stia. – Tutto... bene, sto bene, – risponde di riflesso. Si volta cercando di mettere a fuoco la persona che gli sta parlando e che lo sta sostenendo per la schiena, ma non ci riesce perché questi lo solleva di peso, adesso, aiutandolo a rialzarsi. Diversi passanti gli chiedono se voglia essere portato in ospedale, l'autista si scusa con lui, gli offre un passaggio ma lui declina, conferma che sta bene. Si allontanano tutti, anche il guidatore riprende strada. John si sposta sul marciapiede e si volta verso la persona che l'ha tratto in salvo, accorgendosi con stupore che si tratta di Zao. Non riesce a credere ai suoi occhi.

Il detective è in piedi al suo fianco, serio e livido in volto. Sembra l'apparizione di un fantasma. – Zao?

È molto arrabbiato ed è evidente quanto si stia trattenendo. – Era rosso, John. Rosso! Perché accidenti hai attraversato con il rosso?

John non sa cosa rispondere. Non aveva idea che lo stesse seguendo. Ma gli ha appena salvato la vita. Perché quel camion stava viaggiando a tutta velocità e lui era sulla sua traiettoria, completamente distratto. Incapace anche solo di pensare a richiamare il potere per scansarsi o bloccarlo.

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 001-101Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora