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John ripone lo spazzolino da denti sul bicchiere a forma di tigrotto, quello che Zao l'altro giorno ha soffiato a un ragazzino di dieci anni in un negozio, perché l'aveva visto per primo. Alle sue legittime proteste, Zao lo aveva rimbrottato dicendo: "Questi bicchieri li vendono solo ai poliziotti. Dov'è il tuo distintivo?"

Si asciuga la bocca con l'asciugamano e lancia un'occhiata allo specchio, pettinandosi all'indietro i capelli bagnati. Il suo sguardo si sposta per riflesso sul brigante che, dietro di lui, si sta massaggiando il dopobarba sulle guance. È completamente nudo: la pelle ambrata e tonica, i fianchi solidi e l'addome perfetto, quelle spalle larghe che sembrano potere difendere il mondo intero, il volto scolpito nella sua tipica espressione scanzonata. John si sente girare la testa.

Va in camera a vestirsi e, mentre indossa camicia e pantaloni, si chiede per quale mistero un uomo simile possa trovare qualcosa di interessante in lui. Al punto da chiedergli di accompagnarlo al ricevimento di quella sera, come compagno, al punto da dichiarare al mondo intero la loro relazione.

Quando l'ha convinto ad andarci, non pensava minimamente di partecipare, ma Zao è stato irremovibile: – Quelle medaglie che mi daranno sono anche tue, se non vieni le rifiuterò, non mi interessa niente. Che il Sindaco si offenda pure, se vuole.

Mentre afferra la cravatta gli tremano le mani. Ha vissuto la sua infanzia nell'isolamento e la violenza, la sua giovinezza tra libri e musica, abituato a nascondere se stesso e le sue ferite in profondità, diventando invisibile. Mai avrebbe pensato che avrebbe avuto il coraggio di affrontare il giudizio di centinaia di persone facenti parte dell'élite canadese, tra politici, personaggi altolocati, attori, artisti, scienziati e dichiarare con semplicità che loro stanno insieme. Mai avrebbe pensato che avrebbe vissuto un amore così intenso da scardinare ogni regola morale e sociale.

Si assesta la cravatta e il colletto della camicia, mentre con la coda dell'occhio osserva Zao che, tranquillo come se andasse a una partita di hockey, ciabatta verso l'armadio e indossa la sua alta uniforme. Deglutisce a vuoto. Zao è una di quelle rare persone che più le conosci più scopri lati sorprendenti e meravigliosi di loro. E la profondità e vastità della sua anima è tale che lui, lo sa, non riuscirà mai a sfiorarne il fondo. È esattamente come la prima volta che si sono visti in Centrale per il caso del serial killer. Quando quello sguardo ruvido si è posato su di lui, ha capito subito che era capace di sentimenti infinitamente profondi e veri. E per un istante, d'istinto, ha desiderato come un folle che un giorno avrebbe potuto guardarlo in quel modo. Proprio come lo guarda ora. Ora che quegli occhi gli appartengono. Lo reclamano.

Si schiarisce la voce e guarda per un attimo la sua immagine riflessa allo specchio: vorrebbe essere bello e affascinante quella sera, vorrebbe essere intelligente, arguto e socievole, vorrebbe essere un uomo arrivato, di carriera, magari un astronauta, un musicista da hit, uno scrittore famoso... per Zao, per renderlo fiero di averlo accanto a sé. Invece è solo John, un bibliotecario riservato e anonimo, con un cuore spezzato, cicatrici sfiguranti e un potere che lo rende alieno in terra straniera, la cui stessa presenza non fa altro che opacizzare il suo fulgore.

– Allora, come sto? – Zao allarga le braccia e ruota su se stesso.

John prende fiato e si gira.

È senza parole e lo sapeva, sapeva perfettamente come sarebbe apparso Zao in divisa. Semplicemente perfetto. Quell'anima graffiante e terribilmente coraggiosa, avvolta in un corpo scolpito da una divinità audace e irrequieta. Sorride abbassando gli occhi e trattiene a forza l'impulso di avvolgerlo tra le sue braccia e baciarlo. – Stai benissimo.

Zao inclina la testa e sogghigna cauto. – Ti sto... facendo impazzire?

Lui annuisce avvicinandosi per sistemargli il colletto, evita volutamente i suoi occhi. – Fammi riprendere fiato. Sii buono.

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 001-101Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora