È l'alba e Zao non è ancora rientrato a casa. Fuori sta piovendo forte. John si sveglia per il suono del cellulare. Lo raccatta a fatica e legge il messaggio: "Sono davanti al tuo appartamento, non serve che ti alzi, entro a modo mio. S."
Sam posa la mano sulla serratura e la fa scattare, apre la porta d'ingresso dell'appartamento e si dirige rapido in camera. John, vedendolo arrivare, cerca di alzarsi, ma ricade all'indietro senza forze. Non ha fiato per parlare o forza per tenere gli occhi aperti. – John...? – Sam si inginocchia accanto al letto, gli tasta la fronte e le guance. Gli passa una mano a qualche centimetro dal corpo come fosse uno scanner e sembra concentrarsi profondamente. Quando si riscuote, afferra una mano di John e la stringe forte.
Lui riapre gli occhi a quel contatto. Sam è lì accanto. Gli abiti freschi di sartoria, i capelli dal taglio impeccabile, gli occhi che vibrano d'intelligenza e umanità. – Sam? Sei venuto.
– Ero in viaggio per il Marocco quando ci siamo sentiti. Ci ho messo un po' per arrivare. Sei in pessime condizioni, John, – dice serissimo in volto. – A questo punto, portarti in ospedale sarebbe inutile. Nemmeno i medici riuscirebbero a capire cosa ti sei provocato.
– Starò meglio, – mormora John a fatica.
Sam abbassa lo sguardo con una smorfia addolorata. – John... non starai meglio. Hai un danno esteso al sistema nervoso. E lo sai benissimo... – Si fissano in silenzio, assorbendo la semplice verità di quelle parole. – Cos'è successo ieri sera?
John ansima e i suoi occhi ruotano al soffitto. Il ricordo di quel dolore è ancora vivido nella sua mente. – Un proiettile... alla testa.
– Cazzo! – Sam stringe i denti. Guarda John a lungo, senza dire una parola. Poi gli passa una mano sotto al collo per sollevarlo un poco e gli appoggia l'altra mano sul petto. John reclina la testa su di lui con gli occhi semichiusi, totalmente abbandonato, come una bambola spezzata. È così leggero che sembra fatto di ossa cave, come quelle degli uccelli. E altrettanto fragile, pensa Sam. Esattamente come un angelo. La rabbia lo riassale al pensiero che qualcuno come Zao possa anche solo pensare di meritare di stargli accanto, per non dire di toccarlo e amarlo.
– Sam, – mormora John con voce impastata, – cosa vuoi fare? – Cerca di scostarsi ma è senza energia. Sam non fa fatica a trattenerlo. – John, per tutta la mia vita non ho fatto altro che usare il mio potere per me stesso. Ho vissuto solo per la mia arte. Adesso permettimi almeno di aiutare un fratello in difficoltà. Non so cosa potrò fare, ma giuro davanti a tutti gli Dei che non ti lascerò morire qui, oggi, tra le mie braccia.
Si china su di lui e gli preme la mano sullo sterno. Si acciglia e serra gli occhi per la forte concentrazione. Passa elettricità tra i due. Una strana corrente che avvolge il corpo di John come un mantello. Dopo diverso tempo, il suo volto si rasserena e il respiro torna a farsi normale. Gli sorride. – Hai fatto una magia.
Sam lo fissa cupo in volto, affaticato per lo sforzo appena compiuto, e tenendolo ancora tra le braccia: – Non ho potuto rimediare a tutto. Solo al danno di ieri notte, e parzialmente. Sei ancora a rischio.
– Grazie, Sam.
– Se vuoi ringraziarmi, promettimi che scioglierai il legame con Zao.
John ansima e deglutisce. Il suo volto scolora al solo pensiero. – Non posso. Fa... parte di me ormai. Più di Anna... di Robert, più di chiunque altro. Lui è... dentro di me.
Sam lo sta trattenendo ancora tra le braccia. I loro volti sono vicini. E John è la persona che ha cercato e sognato da tutta una vita. Una creatura come lui. Che vive, sente e ama con la sua stessa intensità. Una persona delicata come una foglia d'autunno, con cui roteare in una magica danza prima di cadere entrambi al suolo.
Pensa a tutto quello che potrebbero realizzare insieme, all'amore che potrebbero darsi: infinitamente più completo e profondo di quello che entrambi potrebbero avere da un essere umano normale.
È una tortura quella vicinanza. Perché, per quanto stringa quel corpo martoriato, sa che, se anche adesso gli rubasse un bacio, l'anima che lo riempie non è sua. Non lo è mai stata. E non lo sarà mai.
Adagia lentamente John sul cuscino. Lo copre con il copriletto. – Potrei non esserci la prossima volta. Potrei non arrivare in tempo, – dice, sperando che lui possa cambiare idea.
– Va bene così, – replica John.
Sam lo guarda a lungo: l'amore sgorga come una luce accecante da ogni cellula del suo corpo, un leggero guscio di alabastro che trattiene un nucleo di energia potente come una supernova. È una luce che non si può nascondere o cancellare e che, quando la vedi, trasforma la tua vita per sempre.
La mano di John si posa delicata come una piuma sulla sua e lui resta stordito ad ammirare quella sbaragliante fragilità, che vale tutte le ambizioni del mondo. – Va bene così, Sam.
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AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 001-101
Storie d'amore🔞John è un bellissimo bibliotecario che vive in solitudine per il suo passato traumatico; ha un cuore unico al mondo, da colibrì, e nasconde un potere segreto, una discendenza da una stirpe di draghi, ormai estinta, con un destino da custode del m...