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Il pub è affollato di clienti e letteralmente preso d'assalto da agenti in borghese, del vicino Dipartimento di Polizia, riuniti per festeggiare la nuova task force della Divisione Investigativa. Zao e Richard stanno tenendo banco in una sfida a freccette all'ultimo sangue, mentre Sandy, anche lei assorbita nella squadra, tiene il punteggio con diverse difficoltà, perché i due sono assurdamente competitivi e continuano a contestare le sue decisioni. Musica anni '70 suona a tutto volume, mentre i camerieri sfrecciano tra un tavolo e l'altro a consegnare birra e spuntini.

John scoppia a ridere quando Zao si volta verso di lui strizzandogli l'occhio e spintonando leggermente Richard per fargli sbagliare il tiro. Questi si vendica spostando il quadrante mentre Zao lancia. Daniel, seduto accanto a lui, assiste alla scena sorseggiando la sua birra dalla bottiglia, e commenta: – Che bambinoni.

John gli ha presentato buona parte della Centrale e l'amico si è subito ambientato. Scoprono di avere diversi interessi in comune. Daniel gli racconta delle sue radici coreane: il culto del rispetto e il senso dell'onore che sono propri della sua cultura. E John approfitta per farsi insegnare come fare il vero kinchi tradizionale. – È un piatto molto salubre, – spiega, – nei tempi antichi era considerato una vera e propria medicina.

– Sì, vorrei prepararlo per Zao, con il nuovo incarico ha bisogno di mangiare meglio.

L'amico sorride ammirando entrambi. – Sai, i miei genitori non riuscivano a credere che mi fossi innamorato di un uomo... americano... e marine, per giunta. Tre traumi in un colpo solo.

– Sognavano altro per te?

– Certo, una brava e umile ragazza coreana, casalinga, possibilmente fattrice di numerosi figli. E che imparasse a fare il kimchi tradizionale della famiglia di mia madre.

– Però sono sopravvissuti, – commenta John. – E penso che adesso siano sereni, vedendo la vostra felicità.

– Sì, ne è valsa la pena, ma è stata dura. Essere gay nella mia cultura è ancora un tabù, la Cina è dietro l'angolo e da loro vai direttamente in carcere. Per Richard non è stato diverso: nell'esercito, all'epoca, era considerato una specie di disonore. Tu l'hai sempre saputo, fin da piccolo, che preferivi gli uomini?

John sbatte le palpebre, preso alla sprovvista. – Non lo so. A dire il vero, da ragazzino avevo altro per la testa e stavo molto per conto mio. Era difficile per me lasciarmi avvicinare da qualcuno, donna o uomo che fosse. Penso di non avere mai dato importanza al genere, quanto alla sintonia con una persona. E comunque Zao è stato il primo e l'unico.

Daniel lo fissa serio in volto. – Mi dispiace, non ho riflettuto mentre parlavo. Mi dimentico... quello che hai vissuto da bambino.

– Non preoccuparti. Siamo d'accordo che è acqua passata, giusto?

– Sì, – sorride Daniel. Si aggiusta gli occhiali sul naso poi, dopo una pausa, domanda: – Ma davvero Zao è stato il primo?

– Non per lui, però. So che aveva una certa fama con le donne prima di incontrarmi.

Daniel annuisce. – Non dubito che abbia cambiato fronte, quando ti ha incontrato.

– Scusa...?

– Beh, indubbiamente sei uno schianto, John, dovresti saperlo, sia dal punto di vista estetico che intellettivo. Lo dico con occhio distaccato. Su di te il Creatore dev'essersi impegnato parecchio, lasciando a noi comuni mortali tutte le briciole. Se tu fossi come quel damerino laggiù, che si dà tante arie... ma hai un modo di fare così semplice e schietto, che non si può nemmeno invidiarti in santa pace.

John si gira verso l'uomo che ha indicato l'amico, accigliandosi, poi sorride a labbra strette. – Scusami, Daniel,– fa alzandosi, – ma quel "damerino" io lo conosco...

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 001-101Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora