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Quando John entra nell'ufficio di Sam allo Skyes, questi lo accoglie con un abbraccio caloroso. È tardo pomeriggio, John ha fatto fatica ad arrivare puntuale. Terminato il lavoro da casa, è passato alla biblioteca per ritirare alcuni documenti, quindi ha rimbalzato tra diversi uffici pubblici per sbrigare delle noiose pratiche amministrative e sistemare tutto prima che Zao tornasse dal suo turno alla Centrale. Avrebbe voluto rimandare questo incontro, ma non ha potuto, perché da giorni Sam lo sta tormentando con mail e chiamate continue affinché si rechi da lui per un'ultima seduta di guarigione. Gli ha spiegato più volte che non era necessario, che stava già molto meglio, ma l'amico ha fatto orecchie da mercante.

– Vorrei che almeno ritornassi al tuo stato di salute originario: precario, fragile, ma che ti permetta quantomeno di vivere tranquillo.

– Sono già tranquillo, Sam, ma ti ringrazio per questo check-up gratuito.

– Se è gratuito, lo deciderò io.

John si immobilizza.

– Sto scherzando, – ride lui. – John, devi rilassarti, prendi tutto troppo sul serio. Tieni, bevi questo, poi stenditi sul divano. Come sta Zao? Si è ripreso?

L'attico dove Sam riceve è invaso dalla luce calda e dorata del tramonto invernale. John si sofferma a guardare l'incredibile panorama della baia che si apre dalle pareti finestrate, e sorseggia con calma la bevanda fumante che gli ha dato l'amico. – Sì, l'ho messo a dieta ferrea, – risponde. – Però non posso controllarlo quando va al lavoro, così ho dovuto assoldare una talpa, perché gli impedisca di rimpinzarsi di schifezze.

– Una talpa?

– Sandy, un'amica e collega. Mi ha promesso che lo marcherà stretto.

– Non è capace di regolarsi da solo? Devi proprio fargli da babysitter?

John sorride. – Credimi, non ha affatto bisogno di una babysitter, è solo che quando sta con me si rilassa come se fosse sicuro che non gli possa capitare nulla di male... e combina pasticci.

Mentre Sam sposta i cuscini sul divano, gli dice: – Sai, una volta ho chiesto a Zao cosa tu vedessi in lui per amarlo tanto, non mi ha saputo rispondere.

L'espressione di John si addolcisce e si illumina in un riservato sorriso. Sam invidia il potere magico che quel detective ha su di lui.

– Lo amo, – spiega John con semplicità, – perché lui ama con tutto se stesso, non trattiene niente per sé. Ama con il corpo, con l'anima e con la mente... La prima volta che l'ho visto, ho desiderato che quegli occhi potessero guardarmi con il tipo di amore di cui immaginavo fossero capaci. E incredibilmente... è successo. – Lo sguardo di John si fa sognante, mentre osserva il sole tuffarsi nell'oceano. I suoi occhi luccicano come stelle nella penombra della sera, perso in dolci ricordi.

– Va bene, va bene, – taglia corto Sam. – Adesso però distenditi e rilassati.

Lo aiuta ad appoggiarsi sul divano e lo copre con un plaid leggero. Lui però protesta e fa per alzarsi: – Non voglio addormentarmi, Zao mi aspetta a casa.

L'amico gli preme una mano sul petto. – Tranquillo, nel caso ti sveglierò. E anche se ti addormenti, fa parte del processo di guarigione. Chiudi gli occhi. Vediamo come sei messo.

John reclina obbediente la testa sul cuscino. Sam passa le mani sopra il suo corpo come uno scanner; dopo qualche minuto si blocca con un ansito, accigliato. – John, che cosa hai fatto?

Lui riapre gli occhi. – In che senso?

– Il tuo potere... non lo sento, è come se fosse scomparso...

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 001-101Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora