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Il mattino seguente Zao si sveglia con il profumo di frittelle nell'aria.

John sta cucinando, è sorridente, si avvicina rapido a salutarlo con un mestolo sporco di crema, si china e gli dà un bacio, che sa di zucchero e vaniglia, prima di tornare al cucinino. Zao si alza claudicando, lo raggiunge ai fornelli, dove lo circonda con le braccia e gli strofina la barba sul collo, facendolo ridere. – Come sta il mio testone telecinetico?

– Bene. Assaggia! – Zao si ritrova fra i denti un boccone enorme di frittella: sa di uovo, zucchero e crema di vaniglia, è una meraviglia per il palato. – Ancora... – chiede. John lo imbocca pescando direttamente dalla pentola e lui finisce tutto, prima ancora che le frittelle riescano a vedere il piatto. Si sporge a baciarlo con labbra che sanno di sciroppo: – Vado a farmi una doccia, tu sei sveglio da molto? Non ti ho sentito.

– No, mi sono svegliato appena un quarto d'ora fa. – Zao esita in piedi sulla porta del bagno, lo guarda assorto e serio per una frazione di secondo, come a volere valutare le sue condizioni.

John sospira, mentre comincia a lavare i piatti e termina in due bocconi la pasta per frittelle avanzata: – Sto bene, non preoccuparti a vuoto. – Zao borbotta qualcosa e si chiude in bagno.

Quando esce, bello, sbarbato e profumato, nota che John si è seduto al tavolino accanto alla finestra. Sta guardando fuori, immerso nella calda luce estiva, con la testa posata su una mano e le lunghe gambe distese su una sedia. È splendido in quel momento, così perso nel suo mondo interiore. Il suo sguardo è uno strano miscuglio di malinconia e fierezza. E Zao pensa che quello debba essere proprio l'aspetto di qualcuno che ha combattuto e vinto contro i propri demoni interiori. Non potrebbe amarlo di più neanche se lo volesse, perché il suo cuore, il suo cervello, ogni cellula del suo corpo sono totalmente e inesorabilmente pieni di lui, così tanto da traboccare. L'incanto si spezza quando si accorge che lo sta guardando. – Oggi cosa vuoi fare: surf, bici? Mega-gelati blu?

Zao si appoggia sulla sedia dove lui ha disteso le gambe. – Non lo so, sono a corto di idee, – dice incerto, continuando a scrutarlo.

John stringe le labbra, sembra che rifletta. – Mi faresti un piacere?

– Certo, tutto quello che vuoi.

– Mi piacerebbe tanto farti delle foto da qui sopra, mentre vai in spiaggia a farti il bagno. Sai, prima che i cuscinetti che hai sui fianchi diventino gommoni permanenti, così avrò la prova che da giovane sei stato un bel fusto... – Zao gli lancia un cuscino in faccia e scoppia a ridere. – È colpa tua che cucini da dio!

John si porta una mano al cuore: – Giuro, non ho mai visto nessuno ingoiare così tante frittelle in pochi secondi! Dovresti essere in coma diabetico in questo momento.

Zao fa il suo speciale ghigno sbilenco. – È perché brucio tante calorie... con un certo qualcuno di cui non dico il nome... ma indico! – e punta il dito contro di lui.

John si alza con un sospiro, gli afferra l'indice e se lo porta attorno al fianco, appoggiandosi a lui. Fa scivolare una mano sulla sua nuca, lungo i capelli, pettinandoli al contrario e lo bacia lentamente. Poi si stacca, rispecchiando il suo sguardo ardente e affamato: – Allora spicciati a tornare dalla tua nuotata.

Ride fino alle lacrime quando Zao si precipita fuori dall'hotel e fa 300 metri di spiaggia, correndo come un pazzo, per poi tuffarsi in mare e fare il cretino, spruzzando e arrancando, al punto da fare avvicinare un bagnino che crede stia annegando. Lo osserva dalla finestra scuotendo la testa.

Questa volta aveva davvero paura di non riuscire a trovare il modo di distrarlo, di riportarlo alla serenità. Non avrebbe dovuto andare con lui ad Alhambra e farlo assistere al suo malessere. Si sente terribilmente in colpa per questo. Pensa davvero quello che ha detto a Padre Antonio: per Zao incontrare lui è stato un cattivo karma. Ma ormai è troppo tardi per entrambi.

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 001-101Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora