Rose.
Ci siamo domani ho il mio primo colloquio di lavoro, oggi comprando il giornale ho trovato un'annuncio. Cercavano una cameriera nella tenuta del conte Medina.
Quindi prendo il telefono e chiamo alla tenuta, mi risponde la governante, dicendomi che domani posso presentarmi al colloquio. Quando riattacco inizio a saltare per casa, con mio figlio di tre mesi a guardarmi.
"Amore presto le cose cambieranno." dico e lo spero.
Vado davanti allo specchio e inizio a provare il mio discorso.
"Sono Rose Parsimonia Jackson, ho diciannove anni e sono sola con un figlio di tre mesi. Cerco lavoro, perché i risparmi di mia nonna sono finiti e io ho un bambino da mantenere. Se sono sposata? Anche no, il padre di mio figlio era un'idiota." non dirò che mi picchiava e non dirò che lo ha fatto fino al mattino del suo incidente un anno fa.
Passo la giornata a preparare cosa portare per il colloquio. E preparo anche la borsa per Lucien. Mi vado a mettere il pigiama e vado a dormire.
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La mattina dopo mi sveglio pimpante e pronta per questa nuova giornata.
Mi preparo per il colloquio, una volta pronta preparo Lucien che già è sveglio.
"Amore di mamma, presto la nostra vita cambierà. Una volta ottenuto il lavoro io e te staremo bene."
Mi sorride, mi fa un sorriso sdentato e io mi emoziono. Non so come sono gli altri bambini, ma il mio è bellissimo. Biondo con gli occhietti azzurri, come i miei.
Siamo pronti, Lucien è legato a me dal marsupio e io posso portare le borse senza dover stancare.
Prendiamo l'autobus che mi porta nei dintorni della tenuta, da qui sarà chiedere le indicazioni.
Lucien dorme e io posso fare con calma, ancora è presto per la poppata. Di solito lo attacco al seno, ma oggi che siamo fuori ho portato il latte artificiale.
Dopo la mia fermata scendo e appena l'autobus si allontana cerco qualcuno che mi possa indicare la tenuta Cortina.
Quando arrivo di fronte al cancello non guardo la residenza, ma guardo lo stuolo di donne pronte ad accaparrarsi il lavoro. Che speranze ho io di ottenerlo, se loro sono tutte in grado di ottenerlo. Mi metto in seduta su una panca, mi pento di non aver portato il passeggino.
Lucien decide in questo momento di svegliarsi. A nulla serve cullarlo, ha fame. Quando ha fame si salvi chi può. Le tizie mi guardano con odio, ma che ci posso fare se si è svegliato.
"Scusa lo puoi fare stare zitto?" mi dice un tizia tutta antipatica.
"Non è un cellulare." rispondo educatamente.
Mi alzo con Lucien in braccio e mi allontano. La smette per qualche secondo e poi ricomincia, sono abbastanza lontana, da quello che vedo e sono nei dintorni della cucina.
Busso alla porta, sperando che la cuoca mi può fare questo favore.
"Dimmi ragazza. Ti sei persa?" domanda la signora dai capelli neri e gli occhi dolci.
"Sono Rose, non è che può riscaldarmi il latte per mio figlio?" domando.
"Certo. Ma quanti anni hai per avere un bambino?"
"Diciannove." Non do' spiegazioni del perché l'ho avuto così giovane.
"Vieni, mettiti comoda."
"Grazie."
Le do il biberon mentre metto Lucien comodo in braccio. SI cuccia il cuccio come se fosse il latte spero che non se ne accorge fino a che non è pronto."Cosa ci fai qui? Sei per il colloquio?" domanda.
"Sì, ma ho trovato tante ragazze che a mio parere non hanno bisogno di lavorare. Ma mi sono allontanata, perché per una tizia mio figlio le pareva un telefono da spegnere." dico.
"Povero piccolo, be le ragazze sono molto agguerrite, ma la scelta aspetta al conte."
"Buona fortuna."
Finalmente il latte è pronto, Lucien è inizia a piagnucolare, appena si attacca alla tettarella si tranquillizza.
"Tesoro è affamato."
"Ha anticipato di un ora, di solito lo allatto."
"Comunque è un bel bambino, è ti somiglia. Ma il padre?" ecco è ora.
"Suo padre è morto il giorno che ho scoperto che aspettavo lui. Anche se lo stavo perdendo."
Ricordare quel periodo non mi piace. Quindi mi concentro sul bambino.
"Bianca, il conte vuole dei caffè." dice una donna entrando.
"Si signora." risponde la cuoca.
La donna mi guarda storta.
"Cosa ci fai tu qui. Dovresti essere fuori a fare i colloqui." mi rimprovera.
"Mio figlio aveva fame e la signora mi ha riscaldato il latte e poi c'erano troppe ragazze e mio figlio a iniziato a piangere."
"Sei nella lista?"
"Ho chiamato ieri per il colloquio di cameriera." dissi."Quel posto è stato assegnato."
Il mondo mi crolla addosso come farò senza questo lavoro.
"Ma io ho bisogno di questo lavoro. Sono vedova." dico.
"Mi spiace ma è stato già assegnato."Non mi resta che prendere le mie cose è andare.
"Se non le dispiace, vorrei chiederle un favore. Non è che lei conosce qualcuno che cerca una cameriera?"
"In questo momento no. Ma posso fare qualche ricerca."
Sono pronta per andare via, quando entra un uomo alto un metro e novanta circa, spalle enormi e molto molto bello."Allora dove sono i miei caffè Marzia?" domanda.
"Mi scusi conte, ma stanno arrivando."
Mio figlio si agita proprio in quel momento.
Lui guarda prima Lucien e poi me.
"Chi è la ragazza al colloquio non l'ho vista."
"Era per il colloquio per le cameriere." dice quella che si chiama Marzia.
"Grazie mille per il latte riscaldato." dico e vado via.Appena sono fuori dalla porta lui mi segue.
"Aspetti." dice.
"Ho un bimbo di tre mesi stanco e vuole solo tornare a casa."
"Sono Alfredo Medina." dice presentandosi."Io sono Rose Parsimonia Jackson e lui è Lucien." ricambio le presentazioni.
"Sei una nobile?" domanda.
"No. Solo che a mia madre piacevano così tanti nomi che me ne ha messo due."
"Non andare via, devo parlarti." mi dice.Mi riaccompagna in cucina e se ne va. Non so che stia combinando ma spero che sia per un lavoro.
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Cercasi una moglie per il conte
ChickLitAlfredo è un conte senza un casato, vive con un mantenimento passatogli dall'avvocato del nonno, lui unico erede di un casato estinto. Per riscattare l'eredità lasciata a lui in quanto portatore del nome del nonno; deve sposarsi. Rose è una giovane...