Alfredo.
Era quasi la mattina del giorno dopo quando il medico uscì dalla camera di Rose.
Nel frattempo avevo ricevuto mille chiamate da mia moglie.
Quando gli risposi era perche non c'è la facevo più.
"Pronto." dissi stanco e affranto.
"Pronto un cazzo!!" esclamò lei.
"Che vuoi Ingrid."
"Sono quasi le cinque del mattino dov'è sei?" disse urlando.
"Non sono affari tuoi"
"Sono tua moglie.""Già."
"Che significa questo già?" domandò."Niente, non so quando rientrerò."
"Dove sei?" domandò.
"Te l'ho detto non sono affari tuoi."
"Sei con lei?""Sì." e riattaccai.
Sapevo che stavo ferendo Ingrid e che lei non meritava le mie bugie. Ma ora Rose e la bambina erano più importanti.
Quando uscì il medico io avevo già riattaccato.
"Allora come stanno?" domandai.
"Abbastanza bene, sua moglie è una donna forte e lo stato dei cinque mesi della gravidanza a protetto la bambina, ma i restanti quattro mesi deve passarli a letto. Senza alzarsi e la terremo qui."
"In che senso."
"A un distacco molto pericoloso della placenta, potrebbe perdere la bambina se solo osasse alzarsi."
"Quindi rimanendo a letto è più protetta?" domandai."Si."
"Allora faccia in modo che lo rimanga."
"Ah la polizia vuole interrogare sua moglie."
"Tra qualche settimana posso parlare io con loro."
"Va bene."
"Una cosa com'è sta il tizio."
"In coma, credo che non arriverà nemmeno a domani."
Bene, spero che muoia."Posso vederla?" domandai.
"No. Vada a casa e torni tra qualche ora. Sua moglie è in buone mani."
Annuì e me ne andai. Trovai Tom e Brian con il bambino addormentato nella sala d'attesa."Allora lo hanno visitato?" domandai.
"Sì. E' solo spaventato. Ma sta bene. E lei come sta?" domandò Tom."Vi spiegherò strada facendo."
C'è ne andammo e quando salimmo in auto raccontai come stava Rose. Nessuno aveva mai visto quell'uomo aggirarsi nella zona dove abitava e quindi quel tizio conosceva bene la ogni angolo della zona."Chi era quell'uomo?" domandai a loro.
"Il padre di Lucien. Me lo aveva detto Rose e mi ricordo che lei quando ne parlava era molto spaventata. Mi disse che Gregorio, così si chiamava. Se solo avessimo saputo che era ancora vivo, avremmo protetto meglio Rose e il bambino." disse Tom dispiaciuto.
"Nemmeno lei lo sapeva, mi disse che quando l'anno scorso l'aveva mandata all'ospedale la polizia le disse che era morto." ricordai.
"Spero che si rimettano in fretta sia lei che la bambina." Disse Brian.
"Andiamo a casa mia, Lucien dorme da me." dissi.
"Ma tua moglie." disse Tom.
"Se ne farà una ragione."
Quando arrivammo a casa mia, erano le sette del mattino e Lucien era sveglio ed affamato.
"Portatelo da Bianca che lo sfama, io ho una litigata con mia moglie." dissi.
Infatti appena rientrai e mi vide iniziò ad inveirmi contro.
"Ma dov'è sei stato? Perchè il figlio di quella è con te?" domando.
"Dov'è sono stato? In ospedale, ho rischiato e rischio di perdere la donna che amo e nostra figlia." le urlai esasperato.
"Che cazzo dici?"
"Quello che ho detto. Quel figlio di puttana che ho mandato in coma e che non si sveglierà mai più ha picchiato la donna che amo facendola quasi morire e farle perdere nostra figlia. Prendermi cura di suo figlio è un mio dovere."
"Tu non ti prenderai cura di nessuno. Non fare il santo. Potevi sposartela ma hai scelto me."
"Che sbaglio grande che ho fatto. Sai ringrazia nostro figlio se tu ora sei una contessa e mia moglie." dissi sgarbato."Non mi ferirai. Sai che ti dico, se questa gravidanza non mi uccide. Divorzieremo e non ti farò vedere mai più questo bambino."
"Tu non farai nulla. Perchè mi hai voluto sposare. Beh ora rimarrai con me per sempre." non mi rispose più e se ne andò.Io ero stremato ed affamato e sporco. Presi un cambio e andai a dormire nella vecchia camera di Rose portando con me Lucien che era sveglio e sazio.
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Nel pomeriggio andai in ospedale, lasciando Lucien nella dependance con Kevin, con Tom e Brian.
Non parlai con Ingrid, nemmeno la salutai.
Quando arrivai portai con me un mazzo di fiori, speravo di trovarla sveglia.
"Signor conte, sua moglie e sveglia." disse l'infermiera.
Era brutto mentire a tutti, ma volevo stare vicino a loro.
Quando entrai la trovai, sveglia si ma tutta bendata.
"Ehi." dissi piano avvicinandomi.
"Vattene via, non guardarmi."
"Sei sempre bellissima, rimarrò qui con te."
"No. Non farlo io non sono niente per te."
"Tutti sanno che sei mia moglie. E poi porti n grembo mia figlia."
"Lo hai scoperto?"
"Non potevi tenere questa cosa ancora nascosta dopo quello che era successo."
"Non posso uscire da qui. Dov'è Lucien?"
"A casa mia, con Kevin, Brian e Tom." dissi."Mi terranno qui fino al parto."
"Sì. Ascolta so che è stressante, ma per favore non protestare."
"Io voglio solo il mio bambino e che la mia bambina stia bene."
"Starete tutti bene." dissi."Lei che ha detto? "domandò.
"Niente, ha solo urlato e poi se ne andata."
"Guarda le tue mani."disse."Non fa nulla, guariranno."
"Io sapevo che era morto, te lo giuro." disse in lacrime.
"Lo so. Ma penso che a quest'ora dovrebbe essere morto per davvero. Me ne assicurerò." dissi.
"Non fare qualcosa che ti metta in pericolo."
"So badare a me stesso. Pratico la palestra e so qualcosa di pugile, quindi non preoccuparti."
"Mi spiace non averti detto della bambina."
"Non importa, era una tua scelta. Io sono sposato, ma rimarrò accanto a voi."
"Non voglio rovinarti il matrimonio.""Con quello che le ho detto, penso che si è già rovinato."
Le baciai la mano e lei si rilassò, rimasi con lei per tutta la sera, ma poi dovetti andare via.
Era in buone mani, ma prima di andare via andai nel reparto rianimazione. Un medico mi disse che quel tizio ancora resisteva. Potevo pagare qualcuno per farlo morire. Ma io volevo ucciderlo con le mie mani.
Non mi restava altro che parlare con la polizia e farlo arrestare.
P.s questo è il continuo del capitolo 11.
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Cercasi una moglie per il conte
ChickLitAlfredo è un conte senza un casato, vive con un mantenimento passatogli dall'avvocato del nonno, lui unico erede di un casato estinto. Per riscattare l'eredità lasciata a lui in quanto portatore del nome del nonno; deve sposarsi. Rose è una giovane...