Rose.
Mi svegliai tardi, era strano per me svegliarmi dopo le nove e non alzarmi durante la notte.
Aprì gli occhi e questa non era camera mia. Sono confusa,poi dei flash back di tutto quello che era successo ieri mi passarono nella mente. Il colloquio per il lavoro, poi la strana richiesta, casa mia e il rapimento di Lucien.
Mi alzai per andare da Lucien e non lo trovai panico, mi rivestì in fretta e prima di uscire dalla camera un esemplare bellissimo di uomo teneva mio figlio in braccio che lo guardava strano.
Ma non piangeva.
"Ti sei svegliata. "mi dice sorridendo.
"Sì. Ma cosa ci fa Lucien con te?" domando.
"Piangeva è l'ho preso in braccio, credo che adesso deve mangiare."
"Perché non mi hai chiamata?"
"Perché eri stanca dopo stanotte."
E io arrossisco, mentre mi passa nella mente tutta la notte.
Mi affida Lucien e lo attacco al seno, non provo vergogna, stanotte abbiamo condiviso tantissimo.
"Dobbiamo parlare per la data del matrimonio."
"Okay, va bene.""Quando dobbiamo sposarci?" domanda.
"Non lo so. Per me è uguale."
"Per avere l'eredità possiamo far passare solamente solamente un mese." dice."Un mese? Ma c'è tanto da organizzare."
"Abbiamo solo questo tempo."
"Okay."
"Posso chiamare Paola la wedding planner.""Te ne occupi tu?" domando.
"E' una mia amica."
"Certo amica. Quindi quando abbiamo l'incontro. O quando lo vuoi fissare."
"Anche subito, in mattinata. Lei è sempre disponibile per me.""Certo."
"Hai qualcosa da dire?"
"Io? NO." Dico staccando Lucien dal seno.
Lo metto in piedi e gli faccio fare il ruttino. E poi lo rimetto a letto.
Ora che sono libera, sono in imbarazzo.
Si avvicina e io arrossisco, non ci posso fare nulla, non è colpa mia."Dovremmo fare colazione." dice.
"Già." è troppo vicino.Mi guarda negli occhi e poi si avvicino a me e mi bacia.
"Buon giorno." sussurra.
"Buon giorno."
Ci buttiamo sul letto già nudi e io non vedo l'ora di ripetere tutto come stanotte.
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Ore dopo.
Scendo nel salone e trovo quella che diventerà mia suocera a breve.
"Cara vieni, ti stiamo aspettando in salotto." dice e io la seguo.
Mi sento spaesata, mi sento un pesce fuor d'acqua.
"Sei qui." dice Alfredo appena entro.
"Buon giorno." dico.
Vedo una stangona seduta vicino a dove era seduto Alfredo, una bionda dal viso un po' rifatto e attaccata al mio futuro fidanzato.
"Lei è Rose, lei è Paola." fa le presentazioni.
"Allora come vorresti il ricevimento e la chiesa."
"Qualcosa di semplice." dico.
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Cercasi una moglie per il conte
Chick-LitAlfredo è un conte senza un casato, vive con un mantenimento passatogli dall'avvocato del nonno, lui unico erede di un casato estinto. Per riscattare l'eredità lasciata a lui in quanto portatore del nome del nonno; deve sposarsi. Rose è una giovane...