Finale.

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(Questo è il finale ufficiale)

Nota: le parti con “Zayn: Blablabla” sono i pensieri che a lui in quel momento)

Zayn –PDV.

La porta si chiuse dietro la mia ragazza, feci un gran sospiro e mi buttai sulla poltrona: Ce l’avevo fatta.

L’ultima volta che mi ero sentito così felice è stato quando avevo cinque anni, al mio compleanno; Ancora non conoscevo nessuno (o per lo meno che io ricordi) così che i miei genitori hanno fatto una festa familiare, è stato il giorno più felice della mia vita, senza dubbio…soprattutto perché il mio zio preferito era venuto dall’Italia con sua figlia, Susan.

-Zio! –Avevo gridato mentre correvo da lui, che appunto mi aveva ricevuto allo stesso modo. Ma la tensione prese il soppravvento quando mi toccò salutare Susan, lei mi sorrideva in un modo terrificante. –Ciao –Provai, ma non mi rispose, faceva lo stesso.

(…)

Quattro ore dopo la fine della festa, mio zio e sua figlia si accomodarono nella camera degli ospiti (dopo di averci ringraziati per l’ospitalità quasi cinquemila volte); e tre ore dopo stavano dormendo, o questo credevano tutti.

-Che fai? È molto tardi –Mi sorprese Susan da dietro, nonostante il buio potevo vedere il suo viso serio; Avrà avuto 15 anni.

-Gioco con i miei regali…grazie per il transformer, mi è piaciuto. –Anziché rispondermi si sedette al mio fianco, prese una scatola ancora impacchettata (che a giudicare dalla carta, non conteneva qualcosa di molto…carino), l’aprì e ne estrasse una macchina.

-Quello è da parte di mio papà, questo è il mio –Non sapevo che dire, così lo presi e tornai a sorridere.

All’improvviso mi rigirai, mi stava guardando ancora.

-Vuoi giocare? –Chiesi con una smorfia, qualcosa mi diceva che la risposta era un “no”

-Voglio giocare, ma non a questo…Qualcosa ne da bambini ne da bambine, qualcosa per tutti e due.

Quest’idea mi era piaciuta.

-Okay. E a cosa, allora?

Lei si alzò e guardò che nessuno fosse lì, osservandoci.

-Vieni, andiamo in un altro posto.

(…)

Da quel giorno il contatto con le donne mi aveva terrorizzato, quella cosa proibita per me.

E il trauma (secondo lo psicologo) mi aveva lasciato senza voce, automaticamente, ricordando sempre le parole di Susan: “Tieni la bocca chiusa, Zayn.”

E lo feci, la mantenni chiusa.

Rachel –PDV.

Tirò.

-Aja! –Protestai, lui sorrise.

-Pronto, ci siamo –Annunciò contento –Ricorda bella, l’unico modo per smettere è dire il nome di Lorena o Perrie.

Mi girai a guardare, Lorena stava piangendo e Perrie si chiedeva cosa succedeva continuamente. Non si meritano questo.

-Rachel –Chiamò la mia attenzione –Chi gioca? –Chiese incredulo

-Io, io gioco.

Tirò.

Zayn: il petto mi fece male.

MUTO│Zayn Malik (Book #1) (Traduzione in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora