02. Promesse

231 8 0
                                    

«Cosa puoi promettermi, Gabriel?»
«Ti giuro che staremo insieme per sempre.»
Ma adesso la fissava, là, rigido.
Te lo giuro.

«Non posso credere che i nostri genitori abbiano trovato un punto di accordo! Sono così felice, Gabriel, finalmente potremo vivere insieme.»
«Sono così felice di vederti stare bene, Emilie.»
Ma adesso la scrutava, là, forse meno rigido di prima. Non sarebbe crollato, non poteva permettersi alcuna debolezza: avrebbe rivisto quegli occhi verdi colmi di amore.
Te lo giuro, Emilie.

«Ti prometto che ti amerò, ti rispetterò e ti onorerò, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia, finché morte non ci separi.»
«Ti giuro che ti amerò, ti rispetterò e ti onorerò, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia, finché morte non ci separi.»
Ma le aveva promesso che sarebbero stati insieme per sempre, che niente e nessuno avrebbe potuto separarli: neanche la morte.
Te lo giuro, Emilie, sono così felice di vederti stare bene.

«Papà, mamma, è Natale!»
«Adrien, sii meno irruente per cortesia.»
«Ma papà! Oggi è Natale, ci sono i regali!»
«Forza Gabriel, Adrien ha ragione! Andiamo ad aprire i regali, amore.»
Ma adesso la fissava, là, accasciato a terra, stretto a sé, mentre cercava conforto in un abbraccio immaginario: nell'immagine del suo abbraccio; ché, in quel momento, il dolore scorreva nel suo corpo come sangue nelle vene.

Era il giorno di Natale.
Ed era solo.

Si rimise in piedi, si passò una mano sulle guance, e riacquistò la solita parvenza austera che lo caratterizzava. Ma ancora la fissava e non avrebbe mai smesso di constatare quella bellezza, là, ancor più rigido di prima.

Ti giuro che staremo insieme per sempre, amore mio, perché voglio vederti stare bene.

XmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora