14. Donna

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Avevano attraversato Parigi in lungo e in largo. Avevano persino esplorato le botteghe più recondite della città, i vicoli poco illuminati dalle luci artificiali. Non era stato facile.
Passare tra la folla era sempre un dramma per loro. È difficile, d'altronde, passeggiare come persone comuni quando di comune si ha ben poco: loro erano pur sempre i coniugi Agreste, signori di un impero che era ormai consolidato nel campo della moda parigina e internazionale.
Ma Marinette non aveva mai voluto rinunciare alla libertà di camminare per Parigi, né Adrien aveva mai voluto accanto a sé una guardia del corpo permanente.
La questione era diversa, invece, quando la loro bambina era presente: allora viaggiare in macchina e con un gorilla era sempre un'opzione convincente.

«Forse dovremmo prenderle quella bambola che le piaceva tanto...»
«Sì, forse hai ragione. È sempre difficile accontentare quella piccola peste.»
Gli carezzò le nocche della mano, sorridendo: «Vedrai che apprezzerà. Nostra figlia sa comprendere, e non è una bambina capricciosa.»
Sorrise: «Questo è vero.»

Una volta Emma, guardando una pubblicità alla tv, aveva espresso particolare apprezzamento verso una bambola grande, paffuta e decisamente diversa dalle altre. Era vestita di rosso e aveva una maschera a pois sul viso, poi aveva in mano un oggetto che la bambina non aveva riconosciuto subito: forse lo yo-yo di Ladybug... così aveva chiesto a sua mamma di comprargliela, ma Marinette le aveva risposto che "Babbo Natale sarebbe stato più buono nel caso in cui avesse fatto la brava". Da quel giorno, Emma si era impegnata con tutta se stessa, cercando di evitare qualsiasi forma di capriccio o vizio possibile.

E adesso, siccome era riuscita nell'intento, Marinette e Adrien stavano vagliando ogni singolo negozio parigino per trovare quella benedetta bambola.

«Questo è l'ultimo negozio. Se non la troviamo qua, la compriamo su internet.»
«Sì, sono d'accordo.»

Un campanello dal suono deciso annunciò l'entrata dei due coniugi.
Neanche una figura umana si trovarono di fronte: solo scaffali colmi di bambole e robot, di giochi da tavolo e spade laser, di macchinine e costruzioni varie.

Se Emma fosse stata là con loro, non se ne sarebbe più andata, questo era certo.

«C'è qualcuno?»

Si inoltrarono un po' nella penombra del negozio, desolato e forse in procinto di chiusura. D'altronde era tardi, la sera era ormai calata a Parigi.
Ciò che strideva, però, era un rumore sospetto, sempre più vicino.
Erano dei passi, sì, dei passi sottili, sempre più vicini.
Quando il rumore cessò, Marinette strinse la mano del marito e, avvertendo una presenza alle spalle, si voltò.

«Prego, signori, avete bisogno di qualcosa?»

Marinette sobbalzò.
Era solo un uomo dall'aspetto sereno e dal volto gentile.

«Vorremmo acquistare una bambola per nostra figlia.»

Il signore sorrise, indicando loro una via: «Da questa parte, signori. Che genere di bambola?»

Fu Adrien, che camminando aveva circondato i fianchi della moglie con un braccio, a rispondere: «Una bambola un po' paffuta e vestita in modo simile a Ladybug.»

«Oh, allora ho quel che fa per voi.»
Cambiò direzione.
«Aspettatemi qui, signori: torno subito.»
Sorrise, e sparì nei meandri di quel mondo fatato, capace di suscitare una nostalgia tale da muovere anche l'animo più indurito dal tempo trascorso.

Quando l'uomo rispuntò con una scatola rossa a pois neri che molto ricordava il costume dell'eroina parigina, Adrien e Marinette gli sorrisero grati.
Forse l'avevano trovata, quella maledetta bambola.

Si avvicinarono tutti e tre al bancone e il signore, posando la confezione su di esso, scartò la bambola per mostrarla ai suoi due clienti.
«È perfetta...»
«Sì, è proprio quella.»

«Ne sono felice, signori.»
Sorrise, accarezzando i capelli della bambola e riponendola nella scatola: «Vostra figlia ha davvero dei gusti sopraffini. Questa bambola è così bella, non trovate?»
I due annuirono, entusiasti.

L'uomo sospirò: «Ricorda molto Ladybug, è vero... chissà dov'è adesso la nostra eroina.»

Allora fu Adrien a intervenire, guardando e stringendo sua moglie, con un sorriso sereno: «Non c'è più bisogno di lei, per adesso. Ma sono sicuro che sarà sempre disponibile per noi.»

L'uomo rialzò lo sguardo su di loro: «Sì, ne sono sicuro. Lei sarà sempre disposta a battersi per noi. Per questo dico che vostra figlia ha degli ottimi gusti: le ragazze dovrebbero identificarsi in una donna tenace, forte, intelligente come Ladybug.»

Si sorrisero.
Procedettero col pagamento.
«Vi ringrazio, tornate presto, signori. È stato un piacere.»
Sorrisero.

Le ragazze devono identificarsi in una donna tenace, forte, intelligente come Ladybug.

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