Capitolo Tre

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"A me piace un uomo." gettò fuori la verità tutta d'un fiato mentre fissava le sue dita che giocherellavano tra loro.

Danielle guardò Louis, con uno sguardo interrogativo e curioso, mentre Louis continuava a giocherellare con le sue dita, togliendosi le pellicine e ogni tanto mangiucchiando qualche unghia, per allentare la tensione.

"Louis non vedo cosa ci sia di male in questo. Potete amare chi vi pare. L'amore non ha confini. Ricordate, l'eterossessualità non è normale, è soltanto comune." disse la ragazza mentre Louis la guardò esterrefatto, sorpreso.

Sembrava tutto così strano agli occhi di Louis. La reazione di Danielle lo stupì. La ragazza non si scompose e non si mosse di un millimetro quando Louis le disse la verità. Perché l'aveva presa così alla leggera? Perché così apertamente?

"Miss Danielle, io non so come voi facciate ad essere così calma. Non vi sconvolge per niente questa situazione?" chiese Louis e Danielle ridacchiò prima di scuotere ripetutamente la testa ed appoggiò le mani sulla parte bassa del suo vestito.

Aggiustò il vestito ed accavallò le gambe mentre teneva lo sguardo fisso sulla figura davanti a sé.

"Louis ve lo ripeto. Siete libero di amare chi vi pare, non importa di che sesso sia. Perché tutto questo vi sconvolge? L'amore è una cosa stupenda, passionale, travolgente, indipendentemente per chi lo provate. Le vostre preferenze e i vostri sentimenti provati per qualcuno diverso da una donna non vi renderà un mostro. Siete pur sempre Louis William Tomlinson, il fatto che vi piaccia un uomo non cambierà nulla. Voi siete sempre la stessa persona, non cambierete e non riesco a capire il perché di tanta vergogna ad esprimere i vostri sentimenti." Louis abbassò lo sguardo e iniziò a guardare i suoi anfibi.

"Grazie Miss Danielle." sorrise Louis puntando lo sguardo negli occhi della ragazza, che sembrò ammaliata da quegli occhi azzurrissimi. «I più belli che abbia mai visto» pensò lei.

"Datemi del tu, Louis. Mi farebbe veramente piacere." stavolta fu Danielle a rivolgere un sorriso a Louis che lui ricambiò educatamente.

"Va bene, mi... Danielle. Va bene, Danielle." sorrise Louis e la ragazza appoggiò una mano sulla sua coscia, accarezzandolo lentamente, quasi come per rassicurarlo.

"Vi va di raccontarmi di quest uomo? Sono curiosa!" disse la ragazza entusiasta e Louis scoppiò a ridere, dopo molto tempo.

"Il suo nome è Harry Edward Styles, ma preferisce farsi chiamare Har o Haz a volte, soltanto da me. È un ragazzo — o uomo, chi lo sa — davvero solare, intelligente e bellissimo. Ha i capelli ricci, che gli ricadono sulle spalle, adornando il suo bellissimo viso e contrastando con la sua carnagione chiara, mettendo in risalto i suoi occhi verdi. Ha gli occhi più belli che abbia mai visto, Danielle, davvero. È un ragazzo d'oro. Tratta le persone con gentilezza, cercando di dire quello che pensa senza usare né le parole né il tono sbagliato, così da non offendere nessuno. Mi sono innamorato di lui dal primo momento in cui l'ho visto, quando è entrato a palazzo e i miei occhi si sono soffermati nei suoi, lucidi e rossi, sorridendo timidamente dopo il brutto accaduto. Ricordo ancora il vestito elegante che indossava. La giacca ricamata e dei pantaloni eleganti, seguiti da stivaletti di pelle neri. Ricordo tutti i movimenti che compì quel giorno, quando capii di amarlo, ogni passo, ogni sguardo, ogni movimento delle sue labbra quando parlava, tutto." smise di parlare del suo amato con un sorriso sulle labbra, ripensando a tutti i momenti passati insieme, prima che lui partisse e lo 'abbandonasse'.

"Però lui è venuto qui, tre giorni fa, e mi ha confessato di essere venuto solo per la sua salvaguardia. Mi ha chiesto di mandare più truppe a Londra, per essere sicuro che non ci sia nessun attacco nemico. Non ero sicuro, tre giorni fa, se spedire o meno le truppe dall'altra parte del paese ma ieri l'ho fatto, per essere sicuro che lui sia salvo." sospirò mentre Danielle lo guardava, intenerita.

«Louis è un uomo coi fiocchi e, da come me lo ha descritto, Harry lo è altrettanto.» pensò la ragazza nella sua mente, non aveva il coraggio di ammettere questi pensieri ad alta voce e non voleva farlo, per paura della reazione che avrebbe avuto Louis.

"Mi dispiace, Louis. Risolverete, state tranquillo. Lui vi merita abbastanza, tornerà da voi ringraziandovi e  vi bacerà, pensando a quanto gli fosse mancato il suo adorabile ragazzo. Credetemi, sarà così." disse Danielle non distogliendo nemmeno per un secondo lo sguardo da Louis, che non era in grado di mantenere quello sguardo.

"Adesso però devo dirvi altro. Come pensate di dire tutto questo a vostro padre?" domandò Danielle mentre Louis si passò una mano tra i capelli, abbastanza corti dopo averli tagliati quasi completamente.

"Non ho intenzione di dirglielo, non posso farlo. Mi ucciderebbe con le sue stesse mani e farebbe lo stesso con Harry. Non voglio che lui muoia a causa mia. Se dire la verità a mio padre porterebbe solo ed esclusivamente alla mia morte gliela direi ma non è così, già lo so. Ucciderebbe prima Harry, giusto per farmi soffrire prima del colpo di grazia, ossia la mia morte, probabilmente lenta e dolorosa." esclamò Louis mentre ritornò a mangiucchiare le sue unghie, così disperatamente che uscì il sangue da un dito.

Passò a staccare le pellicine con le dita, con altrettanto nervosismo, e non gli portò nulla se non le dita sanguinanti più di prima.

"Beh allora potremmo fare una cosa." propose Danielle e Louis la guardò con un sopracciglio alzato e lo sguardo pieno di curiosità ed impazienza.

"Cosa potremmo fare?" chiese Louis e Danielle gli rivolse uno sguardo, un solo sguardo e poi si alzò dalla sedia.

"Ho già in mente una soluzione, Louis William Tomlinson. Dovete solamente fidarvi di me, vedrete." accennò la ragazza e Louis la guardò.

Danielle prese la sedia e la rimise al suo posto, messa esattamente come prima.

Scosse il suo vestito e lo aggiustò, prima di inchinarsi verso di Louis, come un saluto.

"Ci vediamo dopo, Louis." disse solamente ed uscì dalla tenda lasciandoci dentro Louis, che tornò ai suoi pensieri.

«Che diavolo sta tramando questa donna?» chiese Louis a se stesso prima di alzarsi e tornare alle sue carte.

Spazio Autrice
Scusate se non ho aggiornato prima ma la scuola mi ha tenuto impegnatissima questa settimana, mi dispiace :(
See ya soon <3

1864 | l.s. | Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora