Manchester, 28 Maggio 1864
Caro diario,
Danielle sta ancora dormendo.
Sono le quattro di mattina ed io non riesco ancora a prendere sonno, tra qualche ora dovrò partire per tornare a casa.Non sono psicologicamente pronto ad avere un faccia a faccia con Harry, anche perché potrebbe essere quello decisivo.
Ho paura di lasciarlo, non voglio farlo. Harry è cosi speciale per me, nonostante ciò che è successo...
Lo amo tantissimo, mi manca tantissimo. Vorrei solamente che il tempo volasse, sorvolando questi anni di guerra così da avere finalmente una vita felice insieme a lui, lontano da tutto e tutti.È questo quello che vorrei, vivere felice insieme ad Harry senza pensare alle conseguenze. Ma purtroppo non si può, la vita non è sempre rose e fiori, no?
Eppure, noi abbiamo scelto di amarci lo stesso, di stare insieme, di lasciar perdere le conseguenze e, pur nascondendoci, riusciamo ad essere comunque "felici". Lo metto tra virgolette perché nascondersi non vuol dire essere totalmente liberi e felici, però una parte di entrambi si accontentava di questo pizzico di felicità, almeno io lo facevo e lo faccio tutt'ora. Probabilmente è lui quello che non è felice, visto che è venuto qua senza esitare e mi ha lasciato.
Eppure lo perdono. Non lo biasimo affatto, anzi. Non ci siamo visti per svariati anni, a causa di questa maledetta guerra, però comunque i miei sentimenti non sono cambiati, i suoi forse sì?Solamente al pensiero di aver causato la tristezza di Harry in questi anni mi fa venire i brividi e un nodo allo stomaco. Lui non merita altro che essere felice, una felicità che probabilmente non posso minimamente dargli. - Louis guardò Danielle, prima di continuare a scrivere, seduto sulla sua scrivania e con la lampada su di essa accesa. - Forse è solo colpa mia, anzi senza forse, è solamente colpa mia. Non avrei dovuto andarmene e combattere una guerra che non mi apparteneva, eppure mio padre mi ha costretto. Mi ha costretto a fare tante cose... - si interruppe per un momento mentre una lacrima scorreva lungo la sua guancia per poi abbandonarsi sul foglio, non riusciva ancora a capacitarsi di come fosse stato possibile. - Mi sento talmente in colpa per tutto, per averlo lasciato, per la morte dei suoi genitori, per essere stato una completa delusione per lui. Sono totalmente inutile.
Una mano si poggiò lentamente sulla spalla di Louis, che sobbalzò all'inaspettato contatto.
"Cosa ci fai ancora sveglio?" chiese Danielle mentre Louis chiudeva il suo diario velocemente, giocando con la copertina abbastanza rovinata.
"Non riesco a dormire." mormorò il ragazzo dagli occhi azzurri, tenendo lo sguardo fisso sul diario, mentre Danielle gli stava lentamente massaggiando le spalle, cercando di farlo rilassare visto che era visibilmente teso.
"Louis, devi dormire, tra qualche ora dobbiamo partire." disse dolcemente Danielle, lasciandogli un bacio sulla guancia. Louis fece una smorfia.
"Ci proverò." proferì il ragazzo prima di alzarsi e guardare il suo vestito elegante che aveva riposto alla sua sinistra mentre scriveva. Il vestito che avrebbe indossato di lì a poco.
Si coricò nel suo sacco a pelo velocemente, riuscendo ad addormentarsi dopo un po' immaginando di essere tra la braccia di Harry.
Qualche ora dopo...
La prima a risvegliarsi fu Danielle, che ammirò Louis mentre dormiva, beandosi di quella vista angelica.
«È davvero meraviglioso.» pensò la ragazza continuando a fissare Louis, allungando una mano e posandola lentamente sui suoi capelli, arrivò un mugolio da parte del ragazzo.
"Scusa..." sussurrò Danielle cercando di non farsi sentire.
Si prese ancora qualche minuto ad ammirarlo prima di svegliarlo.
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1864 | l.s. |
FanfictionLouis William Tomlinson e Harold Edward Styles. Due ragazzi che avevano paura, paura di amarsi, paura di essere scoperti nel farlo. Louis era il generale dell'esercito Britannico. Harry era figlio di una famiglia borghese, era influente quanto qu...