Manchester, 27 Maggio 1864
"Cosa?!" urlò Louis quando sentì quelle parole dette da suo padre, sconvolto.
"Voi non potete dire sul serio." aggiunse Louis mentre sbatté la mano sulla sua scrivania, facendo saltare la penna stilografica e l'inchiostro che vi erano sopra.
"Dico sul serio, Louis. Devi tornare a Londra, qui ci penso io. Tua madre ha bisogno di sostegno in questo momento, va da lei." Louis scosse la testa. Provava molti sentimenti in quel momento: rabbia, tristezza, amarezza e paura. Quest'ultima era quella che temeva di più, la paura.
Aveva paura di tornare a Londra, dove tutto era iniziato e dove tutto sarebbe ufficialmente finito.
Aveva paura di dover affrontare Harry seriamente, per l'ultima volta, prima di dover lasciarlo andare come aveva fatto nei giorni precedenti."Vi prego padre, questa è la mia vita da anni ormai, non potete farmi abbandonare tutto. I miei uomini si troveranno in difficoltà a dover dare ascolto a qualcun altro che non sia io." tentò il ragazzo ma il padre non volle sentire ragioni, Louis doveva tornare a Londra e basta.
"Partirai domani mattina figliolo, penso che Danielle sarà lieto di accompagnarti." sorrise l'uomo e Louis si sentì, per l'ennesima volta, schifato dalle parole di suo padre.
Avrebbe dovuto tornare a Londra accompagnato da Danielle, senza fare storie così da non far sospettare niente a nessuno.
Non avrebbe mai voluto che qualcuno scoprisse della sua relazione con Harry, sarebbero finiti nei guai entrambi.
"Padre non posso tornare a Londra. Vi prego." lo supplicò Louis ma invano. Il padre non avrebbe voluto sentir altre moine da parte sua e la sua pazienza stava per esaurirsi.
"Basta, Louis. Ti ho detto che torni a Londra e non discutere, non riuscirai a farmi cambiare idea. Ora va' nella tua tenda e metti le tue cose nella borsa e poi vai a letto, sarà una lunga giornata quella di domani." il ragazzo non poté far altro che annuire ed andare sul serio nella sua tenda dove vi trovò Danielle, seduta sulla scrivania.
"Allora? Com'è andata col brontolone?" ridacchiò la ragazza per un attimo prima di guardare Louis per bene. Era sconsolato, triste, arrabbiato e deluso. Non avrebbe voluto tornare a Londra, tantomeno con qualcuno che non fosse Harry.
Danielle non gli stava antipatica, anzi era il contrario, ma non riusciva a pensare a sé con affianco un'altra persona che non fosse Harry. Gli faceva schifo solo a pensarlo, figuriamoci a farlo.
"Devo tornare a Londra, anzi, dobbiamo tornare a Londra." disse semplicemente e Danielle scese dalla scrivania ed andò incontro a lui, abbracciandolo quando erano l'uno di fronte all'altro.
"Mi dispiace Louis." disse lei semplicemente mentre le braccia di Louis stringevano forte il corpo esile della ragazza, accarezzando con una mano la punta dei suoi capelli mentre l'altra andava su e giù per la sua schiena.
Affondò la testa sulla spalla di Danielle, mentre sentiva le lacrime rigare le sue guance, bagnando tutto il suo viso e la spalla della ragazza.
Passarono i minuti e Louis era ancora lì, a piangere sulla spalla di una ragazza che si era rivelata essere una buon'amica per lui.
Ormai lei era uno dei suoi punti di riferimento da qualche giorno a quella parte. C'era un ottimo rapporto tra i due, scherzavamo, si prendevano in giro, ridevano e dormivano insieme. Sembrava che si conoscessero da una vita ma così non era.
"Danielle grazie per tutto quello che stai facendo per me." singhiozzò Louis mentre cercava di respirare profondamente per far cessare il pianto.
Danielle prese ad accarezzargli la schiena, muovendo la mano su di essa, cercando di rassicurare Louis.
"Louis, sta tranquillo, si sistemerà tutto. Promesso." sorrise la ragazza staccandosi dall'abbraccio quasi eterno e le braccia di Louis la lasciarono andare.
"Grazie mille." disse solamente Louis mentre Danielle gli stava asciugando le lacrime con le sue mani.
Louis tirò su col naso e si allontanò da Danielle prendendo il suo borsone, riempiendolo con i suoi vecchi vestiti ed appoggiò sulla scrivania un completo elegante perfettamente stirato ed ordinato.
Aveva intenzione di indossare qualcosa di diverso dalla solita divisa militare che era solito portare da anni. Quel completo gli ricordò tante cose, non era la prima volta che lo indossava.
Louis' pov
"Come mi sta?" chiesi al ragazzo dai capelli ricci e castani davanti a me. Vidi i suoi occhi verdi scrutare la mia figura, dall'alto verso il basso e viceversa. I suoi occhi erano incollati sul mio corpo, il suo sguardo era solo su di me, concentrandosi sul completo elegante che avevo appena indossato nella mia camera.
"Ti sta benissimo." sorrise Harry mentre si alzò dalla poltrona e si diresse verso di me.
Appoggiò le mani sui miei fianchi, facendomi girare dandogli la schiena e fece aderire il suo corpo al mio.
Presi le sue mani e le portai al mio ventre, intrecciandole con le sue.
La sua testa era appoggiata sulla mia spalla e la inclinò un secondo per darmi un bacio sul collo per poi riportarla alla posizione iniziale.
Guardai i nostri corpi attraverso lo specchio che era di fronte a noi.
"Ti amo." ruppi il silenzio che si era formato per qualche minuto e sentii il battito del mio cuore accelerare al pronunciare per l'ennesima volta quelle parole. Non era la prima volta che dichiaravo i miei sentimenti ad Harry, ma era sempre come se lo fosse. Il mio cuore esplodeva dal mio petto ogni volta che mi dichiaravo, proprio come la prima volta.
"Ti amo anch'io, Louis." sorrisi e strinsi più forte le mani appoggiate sulle sue, ancora sulla mia pancia.
Mi liberai dalla sua presa e mi girai verso di lui, alzandomi in punta di piedi e lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.
"Adesso staccati da me e va a cambiarti, mio padre ci aspetta a cena." ridacchiò ed annuì, lasciandomi un altro bacio sulle labbra, prima di uscire dalla stanza e lasciandomi con un sorriso da ebete stampato in faccia.
Narratore
Louis sorrise ripensando a quei frammenti di ricordi che gli erano passati per la mente mentre riguardava quel completo, non più appoggiato sulla scrivania ma nelle sue mani, e lo rigirava.
"Ti manca?" il ragazzo annuì capendo subito a chi si riferisse Danielle.
"Andiamo a dormire, domani ci aspetta un lungo viaggio in auto." disse semplicemente Louis con un tono abbastanza freddo mentre srotolò il sacco a pelo, appoggiandolo sul suolo.
"Buonanotte, Louis."
"Buonanotte, Danielle."
Spazio autrice
Hey, ho bisogno del vostro aiuto pls. Questa storia vi sta piacendo? Perché se così non fosse allora penso di eliminarla, ditemelo voi con un commento se vi fa piacere.
See ya soon <3
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1864 | l.s. |
FanfictionLouis William Tomlinson e Harold Edward Styles. Due ragazzi che avevano paura, paura di amarsi, paura di essere scoperti nel farlo. Louis era il generale dell'esercito Britannico. Harry era figlio di una famiglia borghese, era influente quanto qu...