Capitolo Quindici

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Londra, 5 Giugno 1864.

Louis' pov

Caro diario...
Oggi sono esattamente 7 giorni dalla scomparsa di Harry. Più nessuno ha avuto sue notizie da quel 29 Maggio. Il che è strano visto che Harry non è solito sparire così all'improvviso, cioè in realtà non lo ha mai fatto.

Lui non è quasi mai uscito prima dal palazzo dove viviamo, lo ha fatto pochissime volte.

Mi manca terribilmente tanto.
Non è come quella mancanza che sentivo quando ero all'accampamento, ma è una sensazione completamente diversa. È una mancanza completamente diversa.

È come se non riuscissi più a dormire durante la notte perché sono in pensiero. La mia mente è costantemente attiva, non riposa mai. Penso sempre e solamente a lui, da una settimana a questa parte.

È da una settimana che non dormo tutte le otto ore che dovrei dormire ogni giorno, ne dormo nemmeno la metà. Ero solito addormentarmi alle tre del mattino e ritrovarmi alle sei del mattino di nuovo in piedi, pensando ancora ad Harry.

Tutte le parti del mio corpo necessitano Harry, soprattutto il mio cuore che è in delirio da una settimana ormai.

Ho bisogno di lui, troppo bisogno di lui. Ti ho scritto molto di quello che provo per quest'uomo, non voglio risultare ancora più patetico ribadendo sempre gli stessi concetti su uno stupido foglio di carta.

Mi manca, lo voglio qui, ora, per coccolarlo e dirgli costantemente quanto lo amo.

Perché è sparito all'improvviso?

Sapevo che c'era qualcosa sotto, doveva esserci per forza qualcosa che l'aveva spinto a fare un gesto così estremo a mio parere. Quel qualcosa forse poteva essere un qualcuno, però.

E se avesse scoperto la verità? Solamente a pensarci mi viene la pelle d'oca... è una cosa praticamente impossibile.

Spero vivamente che Harry ci faccia avere sue notizie, non ne posso più di stare qui a non fare nulla senza di lui.

-Louis .

Chiusi il diario, nel quale avevo scritto tutti i miei pensieri nell'ultima settimana.

Quel diario era una cosa fondamentale, era un momento di sfogo. Invece di avere una persona con cui sfogarmi avevo il mio amato diario, sempre lì, con una nuova pagina bianca, che aspettava le mie parole, scritte con l'inchiostro.

Mi alzai dalla scrivania e mi spostai sul mio letto, sdraiandomi sopra di esso, con le braccia sotto la testa, e guardai il soffitto.

Non potevo ancora crederci che se ne fosse andato. Harry non era il tipo che spariva all'improvviso, lui era tutt'altra persona. Eppure c'era qualcosa che l'aveva spinto a farlo, a sparire nel nulla più cosmico. Più ci pensavo e più stavo male, perché nella mia testa continuava a girare quel pensiero che lui avesse scoperto la verità.

Non potevo più stare con le mani in mano, così scesi di sotto, calpestando ogni gradino velocemente, e mi ritrovai davanti al portone d'ingresso.

"Louis." sentii una voce pronunciare il mio nome in modo quasi melodioso. Mi girai e vidi Danielle, era da un po' che non ci parlavo.

"Mi sorprende vederti qui." sorrise la ragazza avvicinandosi a me, aprendo le braccia ed avvolgendole successivamente intorno al mio esile corpo.

"Tutto ciò sorprende anche me." dissi mentre cercai di staccarmi da quell'abbraccio troppo appiccicoso per i miei gusti.

1864 | l.s. | Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora