Londra, 6 Giugno 1864
Harry's pov
Aprii gli occhi mentre sentii tutto il mio corpo intorpidito. Cercai di muovermi ma mi era impossibile, ero del tutto legato.
Mi guardai intorno e vidi un piccolo spiraglio di luce tra le persiane, finalmente vedevo la luce del sole.
Annusai il profumo di quell'ambiente, per l'ennesima volta, e sembrò puzzare costantemente di muffa.
Quell'ambiente era diventato il mio peggior incubo nell'arco di non sapevo quanto tempo. Avevo perso completamente la cognizione del tempo lì dentro.
La luce diventò sempre più forte, tanto da non farmi vedere più niente ad un certo punto.
L'odore di muffa continuava ad essere predominante sugli altri odori che c'erano nella stanza, riuscivo a sentirne uno diverso ma non riuscii a stabilire bene che odore fosse.
Il rumore di passi continuò a farsi sempre più forte al di fuori della stanza in cui mi trovavo, pensandoci era davvero molto piccola.
Chissà dove aveva trovato questo posto quel sudicio del soldato Maxwell.
Non potevo ancora capacitarmi che fosse riuscito a farmi una cosa del genere, non riuscivo ad accettare che lui mi avesse sequestrato solo per fare un torto a Louis dopo che quest'ultimo lo aveva minacciato lì, in mezzo al nulla di Manchester.
"Cristo stavo davvero per sparagli! Se non mi avesse dato i soldi avrei preso a calci in culo lui e l'altro frocetto. Dio, non posso crederci!" sentii urlare dall'esterno dalla stanza, probabilmente era Maxwell, non avevo idea di chi stesse parlando e con chi, soprattutto.
"Ma sei impazzito o cosa? Avresti sabotato tutto, sapevo che sarei dovuta andare io all'incontro." disse stavolta una voce femminile. Chi era?
"Lo so, lo so. Non volevo che ti scoprisse, è stato più sicuro così." disse di nuovo quello che mi sembrò Maxwell e poi il silenzio più totale.
Successivamente di nuovo il rumore dei passi, avanti e indietro. Erano nervosi, perché?
Sentii i passi sempre più vicini alla porta, così chiusi gli occhi e feci finta di essere ancora addormentato. La porta si aprì di getto, sbattendo vicino il muro.
Qualcuno si avvicinò a me, velocemente, mentre l'altra persona era ancora sulla soglia della porta probabilmente.
"L'altro giorno stavo per fare qualcosa che non avrei mai pensato di fare, soprattutto ad un uomo. Sono un mostro, lo so. Mi dispiace di dover fare tutto questo a Styles ma abbiamo bisogno di soldi, troppi soldi per tutti i debiti che mr. Smith ci ha detto di saldare." spiegò Maxwell e fui sorpreso a sentirlo dire quelle parole, era tremendamente strano pensare a lui in maniera diversa da quella dell'altro giorno.
"Luther ti sei rammollito per caso? Non puoi permetterti di dire queste cose, non ce ne frega di quest'uomo! Per me potrebbe morire all'istante dopo tutte le cose che mi ha detto." dichiarò l'altra persona, sempre la stessa voce femminile. Eppure mi sembrò troppo familiare.
"Basta, non mi sono rammollito, sono semplicemente umano. Ieri stavo per sparare al mio ex Generale, ti rendi conto? Molto probabilmente no, visto che hai cercato di scoparti prima Harry e poi Louis." disse Maxwell e rimasi stupito, era una ragazza che io e Louis conoscevamo però non riuscivo a connettere la mente e quindi a collegare tutte quelle informazioni, non riuscivo proprio a risolvere quel puzzle.
Era strano tutto quello che stava succedendo, una ragazza che conoscevamo io e Louis aveva contribuito al mio rapimento insieme ad un soldato che Louis comandava. Diamine.
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1864 | l.s. |
FanfictionLouis William Tomlinson e Harold Edward Styles. Due ragazzi che avevano paura, paura di amarsi, paura di essere scoperti nel farlo. Louis era il generale dell'esercito Britannico. Harry era figlio di una famiglia borghese, era influente quanto qu...