"Allora, Louis, racconta un po'." sorrise Johannah mentre portava la forchetta alla bocca, masticando il boccone di uova strapazzate.
"Cosa dovrei raccontarvi? Lì non è un parco giochi, purtroppo. Questo dovreste saperlo bene madre." sospirò Louis mentre si pulì la bocca con un tovagliolo di seta, lasciando andare le posate sul bordo del piatto.
"Harry? Come mai non ci degna della sua presenza a colazione?" chiese Louis, nascondendo il suo tono un po' preoccupato per non destare troppi sospetti, l'ultima cosa che voleva era quella di far capire a qualcuno cosa ci fosse tra i due, sicuramente più di un'amicizia.
"Non lo so, figliolo, penso stia ancora dormendo." annunciò la donna e Louis si alzò dalla sedia su cui era precedentemente seduto.
Voleva vedere come stava Harry, sembrava piuttosto scoraggiato dopo aver visto Louis tra le braccia di un'altra persona. In realtà Louis aveva semplicemente preso la mano di Danielle, ma Harry lo considerava comunque un gesto intimo.
"Con permesso." disse Louis prima di voltarsi ed uscire dalla sala da pranzo, percorrendo il lunghissimo corridoio che lo separava dalla rampa di scale.
Poggiò la sua mano sul corrimano ed iniziò a salire ogni gradino, lentamente.
Un altro corridoio infinito fu quello che gli si presentò davanti prima della porta della stanza del ragazzo.
Prese un lungo respiro prima di bussare lievemente, facendo risuonare appena le sue nocche sulla superficie legnosa.
"Avanti." sentì Louis pronunciare mentre abbassava la maniglia, aprendo la porta della stanza e vi entrò, cautamente.
Harry era seduto sul bordo del letto, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e con la testa appoggiata fra le mani. Fissava il muro davanti a sé.
"Come mai non sei venuto a colazione?" chiese Louis mentre si avvicinava sempre di più ad Harry, che fissò lo sguardo in quello di Louis.
"Non avevo fame." disse semplicemente, prima di mettersi in posizione composta. Batté la superficie del letto vuota, accanto a lui, facendo cenno a Louis di sedersi.
Una volta che Louis si sedette Harry appoggiò la testa sulla sua spalla, un po' a fatica visto la differenza d'altezza tra i due.
Louis prese ad accarezzargli i capelli lunghi e ricci con le dita, mentre guardava Harry.
"Mi dispiace di averti lasciato così, al campo." sussurrò Harry, mentre si girò e lasciò un bacio sul collo di Louis, che sentì i brividi per un attimo.
"Tranquillo." disse semplicemente Louis prima di far sedere Harry composto, con la schiena dritta.
"Sta' tranquillo." ripeté prima di lasciare un bacio sulle labbra di Harry, ma quest'ultimo lo approfondì, non lasciando scampo a Louis.
Le mani dell'uno cercavano quelle dell'altro, mentre le loro lingue giocherellavano tra loro.
"Non ora, Harry." ridacchiò Louis mentre si staccò a fatica da Harry, con il fiato corto visto l'intensità del bacio appena scambiato.
"Mhh." mugolò Harry prima di appoggiare di nuovo le labbra su quelle di Louis, che prontamente si allontanò da lui con un sorriso divertito.
"Sei sempre il solito." continuò Louis ridacchiando e si alzò dal letto, allontanandosi da Harry in modo da non cadere in tentazione di rimanere lì con lui.
"Allora? Niente colazione?" chiese Louis ed Harry annuì, alzandosi anch'egli, e si avvicinò alla porta.
"Però posso avere il dolce dopo?" domandò Harry, con un sorriso che lasciava intendere molto bene le sue intenzioni.
Louis scosse la testa divertito, ridacchiando prima di tirare un leggero schiaffo sul petto di Harry, ricevendo in risposta una rumorosa risata di quest'ultimo.
"Vedremo, Harry, vedremo." sorrise Louis mentre allungò una mano verso la maniglia, aprendo la porta alle sue spalle e richiudendola una volta che entrambi furono fuori dalla stanza.
Il tragitto dalla camera di Harry alla sala da pranzo fu abbastanza silenzioso. Nessuno dei due aveva intenzione di dire una sola parola, nonostante il discorso poco casto avuto poco prima.
Semplicemente camminavano l'uno di fianco all'altro, con la voglia di tornare indietro, in quella camera, a continuare quello che Harry aveva iniziato.
Il rumore delle loro scarpe che battevano sul pavimento era l'unico udibile in quel momento, visto che più si avvicinavano alla sala da pranzo più alti si fecero i toni delle voci al suo interno.
"Wow, Louis. Non pensavo saresti riuscito a far uscire il piccolo Harry dal suo profondo sonno." ridacchiò Johannah dopo che i due ragazzi fecero il loro ingresso nella sala, attirando tutta l'attenzione.
"Non l'ho convinto io. L'ho semplicemente avvisato che era pronta la colazione e lui ha deciso di essere presente." fece spallucce Louis mentre pronunciò quella frase, prima di sedersi accanto a Danielle, che era rimasta lì dal momento in cui Louis era andato di sopra.
"Buongiorno, comunque." disse il ragazzo riccio sorridendo, mostrando le sue adorabili fossette, mentre si accomodava al lato opposto di Louis, proprio di fronte a lui.
"Signorino Styles?" chiese Danielle, mentre appoggiava la forchetta sul bordo del piatto e finì di masticare il suo boccone.
"Si?" rispose Harry tagliando il suo pancake con forchetta e coltello, versandovi sopra un po' di succo d'acero.
"Cosa ci fate qui?" domandò Danielle ed Harry fece cadere le posate dalle sue mani, distrattamente, mentre alzò lo sguardo, portandolo a guardare il viso della ragazza.
"È una lunga storia." disse Harry con freddezza, non gli piaceva raccontare quella storia. I suoi genitori lo avevano praticamente scaricato visto gli affari condotti dal padre, ma era molto più complicato di così.
"Ne ho di tempo, sono veramente curiosa." sorrise Danielle per tagliare la tensione formatasi visibilmente.
Louis appoggiò una mano sulla coscia di Danielle, stringendola, cercando di farle capire di non andare avanti con la sua ingenua curiosità.
"Vi ho detto che è una lunga storia." ribatté Harry con tono duro e Danielle tornò alla sua colazione, avendo capito il segnale di Louis.
Quest'ultimo cercò lo sguardo di Harry, ma lui aveva lo sguardo fisso nel suo piatto per potergli prestare attenzione.
Calò il silenzio più assoluto nella stanza, nessuno aveva intenzione di dire una sola parola.
L'unico rumore udibile era quello della posate che si scontravano con il piatto ogni volta che qualcuno tagliava le pietanze al suo interno, per poi portare il boccone alla bocca.
"Buongiorno." ci fu una voce a rompere il silenzio, una voce che a Louis sembrava molto familiare, forse fin troppo, ma non riusciva a vedere a chi appartenesse visto che la persona in questione era dietro di lui.
Riuscì a vederla solo quando si sedette a tavola, accomodandosi di fianco ad Harry e prendendogli la mano libera.
"Rose." disse Louis, guardando la ragazza, cercando di trattenere il suo tono stupito e la rabbia crescente per quel contatto fin troppo intimo, cercando di far rimanere chiusa la sua bocca.
Spazio autrice
Hey, ecco a voi il capitolo più inutile del mondo! Beh, mi serviva per introdurre il personaggio di Rose che rivelerà la sua 'personalità' più avanti. Spero vivamente che questa nona parte vi sia piaciuta. See ya soon <3
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1864 | l.s. |
FanfictionLouis William Tomlinson e Harold Edward Styles. Due ragazzi che avevano paura, paura di amarsi, paura di essere scoperti nel farlo. Louis era il generale dell'esercito Britannico. Harry era figlio di una famiglia borghese, era influente quanto qu...