Ritornare a casa

299 18 14
                                    

"Mi scriverai, vero?" chiese Astoria a Lily prima di tirare giù il baule dalla reticella

"Sai che non posso... le restrizioni per la protezione dei nati babbani non..." Astoria lasciò andare il baule prendendo le mani di Lily fra le sue

"Lo so, lo so... ma dimmi che mi scriverai, mi renderebbe più tranquilla..."

"Astoria..." sorrise dolce la rossa

"Lily, c'è stato l'attacco al treno, l'attentato all'amico di Lumacorno, e poi quello che scrivono i giornali... sono 10 i figli di babbani scomparsi nelle ultime tre settimane... io..." Lily le mise una mano davanti alla bocca

"Andrà tutto bene... nessuno verrà a cercarmi a casa... sta tranquilla... non preoccuparti, ci vediamo tra tre settimane" le sorrise convinta "ed ora andiamo..."

♦♦♦

"Ciao mamma..." James abbracciò la madre, non gli era mai sembrata così fragile. In piedi sulla banchina sembrava un filo d'erba pronto ad essere portato via dal vento "mi sei mancata..."

"Anche tu, tesoro..." disse lei stringendo il figlio, quasi potesse scomparirgli fra le braccia

"Signora Potter..."

"Sirius, vieni qua ragazzo mio!" disse abbracciando anche lui, Sirius era sicuro di averle visto gli occhi lucidi, staccandosi da lui la donna gli mise le mani sulle spalle "ho saputo di Alphard... mi dispiace..."

"Si figuri..." la donna riuscì a stento a sorridere, guardò dietro di lui

"Remus, mio caro!" disse abbracciando anche il giovane. Mamma Potter, lo sapevano, non amava certe manifestazioni pubbliche, eppure si vedeva con che urgenza dovesse sentirli lì, tangibili. "Sei diventato ancora più alto e magro... lo dico sempre a James che dovreste smettere di crescere!" sorrise tristemente, avvicinandosi poi a Peter e abbracciando anche lui.

"Ciao, Peter caro!" Peter le mormorò un mi dispiace davvero dispiaciuto, ma la donna scosse il capo "non devi essere tu a dispiacertene, ma quella parte di popolazione magica che ancora si illude che non ci sia gente che perde ogni giorno la vita..." si guardò attorno tristemente.

"Remus, caro, ho visto i tuoi più in là, e Peter tua madre ti sta aspettando fuori dalla barriera..." guardò Sirius e James con un mezzo sorriso "Andiamo?"

"Può aspettare un attimo, signora Potter?" chiese Sirius vedendo Lily ed Astoria, cariche di bagagli, cercare di scendere dal treno.

"Andate fare i gentiluomini, su..." disse sorridendo. Era così strano, non stava con i ragazzi che da pochi minuti e riuscivano a farla sorridere davvero.

"Ti serve una mano, Evans?" chiese James guardandola da oltre il finestrino

"No, Potter, non serve... davver..." disse imbarazzata, ma non riuscì a finire che il ragazzo le aveva già preso il baule, tendendole la mano per aiutarla a scendere.

"Astoria, passa quel coso, o ti incastri..." sorrise Sirius

"Sempre gentile eh..." lo rimbeccò lei con un sorriso passandogli il baule.

"È la ragazza di James quella?" chiese la signora Potter a Remus e Peter

"La rossa? No, è Lily... l'unica ragazza che James non è riuscito a far cadere ai suoi piedi..." cominciò scherzando Remus.

"E l'unica che gli interessi davvero, ho indovinato?"

"Sissignora..."

Dorea Black guardò Lily, la ragazza evitava di incrociare lo sguardo di James mentre lui insisteva nel portarle il baule fino oltre alla barriera.

Salvi per l'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora