Ritorno

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Quella mattina il panorama che vedeva fuori dalla finestra era tutt'altro che familiare. Le montagne si susseguivano innevate sotto il cielo carico di neve, lì erano davvero fuori dal mondo. La dimora degli Icecrow era un vero e proprio piccolo villaggio posto sulle pendici più alte dello Snowdon, o Wyddfa, come chiamavano i gallesi la più alta montagna a sud delle Highlands.

Astoria sospirò, nonostante da generazioni il ramo principale della famiglia si fosse stabilito nell'Essex ogni erede conosceva il gallese e le proprie origini, perché lì, nascosti agli occhi dei Babbani i rami cadetti della famiglia continuavano a vivere.

"Caput intel nubila condit..." sussurrò recitando il motto di famiglia, nasconde il capo tra le nuvole, ed in effetti la famiglia Icecrow arroccata lassù era pressoché introvabile.

"Astoria ... tuo padre mi ha mandato a dirti che il tuo ragazzo è arrivato..." disse un bambino di 10 anni aprendo distrattamente la porta.

"Grazie Taliesin." Sorrise Astoria . Sirius era venuto a prenderla per accompagnarla a Londra o almeno al di fuori delle protezioni lanciate sul Picco del Corvo o Brân Bannau in gallese.

Il bambino sorrise offrendosi galantemente di portarle il baule. Astoria rise guardandolo.

Avevano passato una settimana al Picco, ma già si era affezionata a quei parenti, un po' alla lontana, che aveva ritrovato, soprattutto a Taliesin, l'erede del ramo cadetto e unico maschio della loro generazione, e a Rhodelia, l'unica prozia di suo padre ancora in vita, che nonostante i suoi 94 anni continuava a "saltare da un sasso all'altro come una capra di montagna", o almeno così diceva lei.

Rhodelia era un po' la memoria storica della famiglia. Lei aveva visto il fratello Virgil impazzire d'amore tanto da lasciare la montagna per andare in Inghilterra, eppure conservava un dolce ricordo delle estati passate a Faulkbourne e della cognata Arianna.

Quando raggiunsero il cortile interno, Sirius stava venendo squadrato dalla ultranovantenne.

"Sir!" lo salutò Astoria , mentre Taliesin lasciava il baule incantato dalla moto da cui era appena sceso Sirius.

"Ehi, piccola!" la salutò il ragazzo un po' intimorito dallo sguardo acuto della vecchia, avvicinandosi e prendendo il baule per caricarlo sul Sidecar, montato per l'occasione.

"Cos'è questa cosa???" chiese Taliesin con gli occhi sgranati fissando la moto.

"Emh... è una moto..." disse Sirius un po' in imbarazzo.

"A cosa serve?"

"I Babbani la usano per spostarsi..."

"Quindi anche loro sanno volare!" esclamò sorpreso il bambino

"Non con queste almeno... ho messo io un incantesimo per farla volare..." Astoria rise alle sue spalle

"Devi scusare Taliesin... gli Icecrow di quassù non hanno molti contatti con i Babbani..." Sirius la guardò sorridendo

"Ed è anche un bene... i babbani non devono conoscere il nostro mondo..." borbottò la vecchia Rhodelia, guardando critica Sirius.

"Ma questo non vuol dire che noi dobbiamo essere ignoranti..." disse Sirius "ma non mi stupisco, anche la mia famiglia la pensa in questo modo..."

La vecchia guardò ancora più intensamente il ragazzo...

"Hai un'aria familiare... non sei mai venuto quassù ragazzo?"

"No, è la prima volta signora..."

"Zia Rhodelia... lui è Sirius Orion Black... Sir, lei è Rhodelia Icecrow, la sorella di mio bisnonno..." li presentò Astoria ridendo.

Salvi per l'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora